La World Money Fair di Berlino è da diverso tempo un appuntamento immancabile per gli appassionati di numismatica di tutta Europa e non solo. Si svolge ogni anno il primo weekend di febbraio. Quest’anno siamo andati a vederla da vicino fin dal primo giorno di apertura, venerdì 1 febbraio.
La fiera berlinese è unica nel panorama europeo e non ha deluso le aspettative. Non è per nulla paragonabile alle mostre e ai convegni a cui siamo abituati in Italia. Sia in termini di estensione dell’esposizione che di ricchezza e varietà degli stand, siamo su un diverso livello. Ciò si deve anche alla presenza della maggior parte delle zecche di tutto il mondo con esposizioni che fanno a gara per attirare l’attenzione dei visitatori e grafiche ed effetti visivi particolarmente ricchi. Oltre alle varie zecche sono presenti alcuni dei maggiori commercianti europei di oro, lingotti e metalli preziosi.
Da notare che tutti padiglioni (e perfino le scale) sono arredati in stile e colori World Money Fair.
La mostra si svolge d’abitudine nell’Hotel Estrel, una grande costruzione a forma trapezoidale, di cui occupa vari saloni. In quello principale erano presenti importanti zecche mondiali. Monnaie de Paris, la zecca di stato francese, era l’ospite d’onore. Nel suo sfarzoso stand era possibile ricevere in omaggio una medaglia commemorativa dell’evento.
Di particolare interesse abbiamo trovato, per le caratteristiche spettacolari, gli stand della zecca della Nuova Zelanda e della zecca australiana di Perth. Nel primo erano esposte anche monete degli stati dell’Oceania, dedicate agli amanti delle monete esotiche.
Sempre nel salone principale erano presenti diversi editori tedeschi con le loro pubblicazioni dalle quali risulta chiaro che in Germania e nel mondo di lingua o influenza tedesca, esiste un mercato ben più ampio e ricco del nostro per quanto riguarda la numismatica. Da rilevare anche la presenza dell’americano Krause.
Con l’imponenza delle esposizioni, Emporium Hamburg e Rudolph Künker hanno affermato la loro supremazia nel mondo numismatico tedesco. Künker, con guardie giurate all’ingresso, mostrava un allestimento che ci si aspetterebbe più da una banca che da una casa d’asta. Da ricordare che Künker ha battuto la sua asta berlinese il 31 gennaio, il giorno prima dell’apertura della fiera.
Con stand più tradizionali si trovavano, nel salone principale, anche altre case d’asta tedesche, molte tra le più note. Sappiamo che la maggior parte di queste legano la loro partecipazione a un evento di tale importanza, alla presentazione di un nuovo catalogo d’asta. Per questo motivo non tutte erano presenti.
Negli altri tre grandi saloni della fiera esponevano rappresentanti di tutto il mondo. Lì era possibile trovare di tutto: dalle case d’asta europee ai commercianti di nuove emissioni di euro, fino alla vendita diretta di monete antiche. Si comprenderà che, per soffermarsi con un minimo di attenzione su ogni stand, trascorrervi una giornata intera all’interno è indispensabile per non rischiare di perdersi qualcosa d’interessante.
L’affluenza di pubblico è stata notevole durante tutti i tre i giorni, anche se non abbiamo mai notato un pienone clamoroso e anzi, in alcuni momenti (soprattuto nei pomeriggi del sabato e della domenica), c’è stato qualche calo significativo. Il biglietto per avere libero accesso per i tre giorni costava 14 euro, mentre la domenica l’ingresso era gratuito.
Berlino è una città molto interessante, probabilmente la capitale culturale europea in questo momento. Consigliamo quindi a tutti gli appassionati di numismatica una visita alla World Money Fair l’anno prossimo (dal 7 al 9 febbraio). Sarà l’occasione giusta per conoscere la città oltre la numismatica.
Vedi anche www.worldmoneyfair.ch