Il 14 luglio 1902 si accasciò su se stesso il Campanile di San Marco a Venezia, con grande incredulità e clamore mondiali. Dopo 10 anni venne ricostruito “dov’era, com’era” e fu il più importante simbolo di rinascita della città: veneziani e veneti lo chiamano con affetto El Paron de Casa (“il padrone di casa”).
Nel 120° anniversario del crollo la Soprintendenza, grazie alla collaborazione con il comitato Lido Oro Benon, ha avviato un procedimento di tutela come bene culturale del “Tocheton”. Si tratta del più grande resto esistente conosciuto dell’originale Campanile di San Marco (circa 5 tonnellate). Fu recuperato da Salvatore Arbib ed è conservato a Venezia nel giardino privato di Palazzo Berlendis dove, il 14 luglio, si terrà un evento speciale con la consegna di riconoscimenti.
Per ricordare i 110 anni dalla riedificazione del campanile è stata coniata una medaglia d’argento commemorativa (diametro 6 cm e peso di circa 30 grammi), in edizione numerata da collezione con incastonato un frammento del “Paron de Casa”. La produzione ha visto la collaborazione con la scuola orafa degli Istituti Vicenza Formazione assieme a Meneghetti l’orafo di Venezia, disegno originale di Valerio Held e Maurizio Amendola. La medaglia sarà presentata in conferenza stampa l’11 luglio 2022, alle ore 10.30 nel Palazzo Ducale di Venezia, Sala del Piovego, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna.
Verrà presentato inoltre in anteprima un capitolo del nuovo libro multimediale Venezia è favolosa, degli autori Vittorio Baroni, Nadia De Lazzari, Valerio Held e Maurizio Amendola, pensato per l’educazione civica nelle scuole.
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