IL TERREMOTO DI MESSINA È STATO UNO DEGLI EPISODI PIU’ DEVASTANTI DELLA STORIA MODERNA ITALIANA. ECCO UNA PICCOLA STORIA NUMISMATICA DI QUELLA TRAGEDIA.
di Battista Magalotti
Il 28 dicembre 1908 alle ore 5,21 di cento e un anno fa, un violentissimo terremoto di 7,1 gradi della scala Richter si abbatté sullo stretto calabro-siculo radendo al suolo le città di Messina, Reggio Calabria e numerosi altri centri limitrofi. Fu uno dei sismi più potenti della storia italiana che causò il crollo del 90% degli edifici seppellendo sotto le macerie ricchi e poveri, autorità civili e militari, che oltre ai danni causati dalle violentissime scosse sismiche e dagli incendi seguiti per le fuoruscite di gas dalle tubature spezzate, si aggiunsero quelli causati da un maremoto di violenza inaudita, con onde marine alte dai 6 ai 12 metri. La furia delle onde spazzò via le case nelle vicinanze delle zone costiere di tutto lo stretto, provocando numerosissime vittime anche fra coloro che si erano ammassati sulla riva del mare. Nella tremenda devastazione, terribile fu il bilancio finale delle vittime, che solo a Messina furono più di 80.000 su una popolazione di circa 140.000 abitanti. Presto si mosse la macchina dei soccorsi e già all’alba del 29 la rada di Messina era affollata di navi. La squadra navale russa alla fonda ad Augusta si era diretta subito a tutta forza verso la città con sei navi, seguita da altre navi da guerra inglesi in zona. Il comandante russo Ammiraglio Ponomareff, nella confusione generale, approntò i primi soccorsi prestando anche opera di ordine pubblico, facendo fucilare gli sciacalli sorpresi a frugare fra le macerie. Arrivarono successivamente anche le navi italiane che si ancorarono ormai in terza fila. Governi di molti Stati inviarono notevoli aiuti finanziari e soccorsi per la ricostruzione. In riconoscimento per questa disastrosa sciagura il governo italiano decise di ricompensare con specifiche medaglie e attestazioni civili e militari gli enti e le organizzazioni umanitarie impegnate nelle operazioni di soccorso e nelle opere assistenziali in favore dei terremotati. All’uopo fece coniare dalla Regia Zecca una grande medaglia di benemerenza eseguita da L. Giorgi, nei metalli oro, argento e bronzo di 40 mm di diametro con anello portativo munito di nastro dal colore centrale verde con i bordi esterni bianchi. Istituita con R.D 6 maggio 1909 n. 338, fu destinata agli enti che in modo eminente avessero acquisito titolo di benemerenza pubblica.
In oro ne furono assegnate: 1 all’arma dei Carabinieri, 1 all’arma del genio, 4 a reggimenti di fanteria, 2 a reggimenti di artiglieria, e 1 all’Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta; altre d’argento furono concesse a diversi enti assistenziali e a grandi personalità che gratuitamente prestarono la loro opera.
Una seconda medaglia leggermente più piccola col diametro di mm 30,50 avente le stesse caratteristiche di benemerenza, e il medesimo nastro, fu istituita contemporaneamente a quella per gli enti sopra accennati, relativa però a conferimenti individuali, con le stesse motivazioni, e sempre nei metalli oro, argento e bronzo.
Una terza medaglia leggermente variata, commemorante il terremoto calabro-siculo 1908 sempre del Giorgi, fu coniata dalla Regia Zecca solamente in argento. Fu istituita con R.D. 20 febbraio 1910 n. 79 per premiare le opere di soccorso e per azioni filantropiche compiute nei luoghi devastati dal sisma, con un nuovo nastro nei colori: bianco, verde, bianco, verde e bianco, (qui riprodotta) con il diametro di 30 mm.
A queste medaglie di carattere onorifico, di benemerenza e di ricordo in memoria dell’evento disastroso, va aggiunta un’altra bella ed assai rara medaglia fatta coniare nel 1929 per l’inaugurazione della ricostruita nuova Cattedrale, voluta dall’arcivescovo e archimandrita Angelo Paino. Fu realizzata dal celebre scultore e medaglista Aurelio Mistruzzi, già scelto dalla Santa Sede a realizzare nel 1922 la medaglia annuale per il pontefice Benedetto XV e da allora fino alla morte, avvenuta nel 1960, di tutte le medaglie ufficiali del Vaticano di Pio XI, Pio XII fino a Giovanni XXIII. Questa medaglia, coniata in rame e argento, con gli stessi soggetti, è solo diversa nei formati e nei pesi. In rame ha un diametro di 80 mm e un peso di circa 250 grammi, mentre quella in argento ha il diametro di 55,50 mm e un peso di circa 50 grammi.
Le origini della Cattedrale di Messina risalgono al periodo normanno e fu Ruggero I a volerne la rifondazione dopo la profanazione i saccheggi e i guasti perpetrati durante la dominazione saracena. Fu riconsacrato il 22 settembre 1197 alla presenza di Enrico IV, figlio di Federico Barbarossa e della regina Costanza d’Altavilla, ultima principessa normanna che le aveva portato in dote il Regno di Sicilia.
Segue articolo completo formato PDF, tratto da Panorama Numismatico 249/marzo 2010.