Senza dubbio proporremo in uno dei prossimi numeri la recensione della eccezionale vendita di monete bizantine che si è svolta il 26 maggio scorso [NdR 1993] a Zurigo e che è stata curata dal binomio Ars Classica e Leu Numismatik per la prima volta insieme. Il catalogo. estremamente curato e ricchissimo di annotazioni storiche, comprendeva pezzi di grande importanza numismatica.
In questa rubrica vogliamo anticipare ai nostri lettori una moneta che è stata considerata inedita e probabilmente unica e quindi sicuramente con tutte le carte in regola per apparire in questa nostra rubrica [NdR La vetrina degli inediti]. Si tratta di un solido di piccolo modulo attribuito a Giustiniano II posto in vendita con il numero 435.
Questo tipo di solidi. ovviamente sempre in oro, si distingue nettamente dagli altri, per così dire, normali per avere un tondello molto più ristretto pur mantenendo lo stesso peso. Provengono dalla zecca della città di Cartagine che fu riconquistata ai Vandali dall’imperatore Giustiniano I.
Sebbene si tratti di monete non molto rare quella che qui presentiamo ha sollevato diversi dubbi agli estensori del catalogo poiché al rovescio vi troviamo la lettera I che altro non può esse re che l’indicazione dell’anno di regno, quindi il decimo, datando così il pezzo verso la fine del 695 .
Nella nota alla moneta si fa notare che vi sono due distinguibili gruppi di monete di questo tipo per Giustiniano. Bisogna infatti ricordare che verso la fine del primo regno di questo imperatore la situazione in nord Africa era piuttosto negativa per i Bizantini. Cartagine fu espugnata dagli Arabi nel 695 e la regione fu definitivamente persa nel 709. Si sa che la zecca di Cartagine, o anche solo una sua sezione, di fronte all’avanzata araba fu trasferita in Sardegna rimanendo attiva fino alla caduta di Giustiniano II.
La moneta che era stata offerta in vendita non era assegnabile alle emissioni sarde per cui si è avanzala l’ipotesi che un’altra parte della zecca cartaginese fosse aperta al di fuori della città stessa.
Vale comunque la pena di spendere qualche parola per raccontare, anche se per sommi capi, la vita di Giustiniano II. Figlio di Costantino IV Pogonato e d’Anastasia salì al potere all’età di 16 anni benché fosse già stato nominato augusto dal padre. Già all’inizio del suo regno cominciò a farsi odiare dalla popolazione per il suo esacerbato fiscalismo e per la sua crudeltà. In particolare si macchiò di delitti orrendi e di stragi del tutto inutili. Ci viene narrato ad esempio che, durante una campagna militare contro i Bulgari, un corpo ausiliario dell’esercito composto da soldati della Schiavonia aveva disertato. L’Imperatore furioso, di ritorno a Costantinopoli, fece gettare in mare tutti i connazionali di quei disertori, indistintamente donne, bambini e vecchi. Alcun i storici ci hanno pure riportato che aveva intenzione di massacrare l’intera popolazione della capitale colpevole di non apprezzarlo abbastanza. Persa l’Africa nel 695, l’Imperatore fu destituito lo stesso anno dal patrizio Leonzio il quale gli fece tagliare il naso e lo confinò in un monastero a Cherson in Crimea.
La vita del crudele Giustiniano potrebbe sembrare praticamente conclusa ed invece nell’esilio egli conservò sempre il desiderio di ritornare al potere. Riuscì allora a fuggire presso il Re dei Bulgari. Terbel che lo aiutò a riconquistare il trono.
Nel frattempo a Costantinopoli Leonzio aveva fatto la stessa fine del suo predecessore poiché nel 698 era stata coronata da successo la rivolta di Tiberio Absimaro.
Ecco allora che trionfalmente Giustiniano rientra a Costantinopoli nel 705 e, per prima cosa, fa subito tagliare la testa a Leonzio ed a Tiberio e poi si abbandona a tutte le sue vendette meditate nei dieci, lunghi anni dell’esilio. Sono giustiziati tutti coloro che hanno collaborato con i due usurpatori e arriva addirittura a far uccidere tutta la popolazione di Cherson, dove era stato esiliato.
Ma il popolo era stanco di questo Imperatore tanto che nel 711 si ribellò ed elevò al trono Filepico Bardane. Giustiniano Il e suo figlio Tiberio, avuto dal matrimonio con una principessa bulgara. furono messi a morte.
Articoli tratto da Panorama Numismatico nr. 66/luglio 1993 – articolo richiesto da un ns.lettore.