La monetazione salernitana ha sempre affascinato i numismatici: la sua lunga storia che abbraccia emissioni longobarde, normanne e sveve la rende particolarmente interessante. Se si fa astrazione dalle semplici proposizioni di monete salernitane presenti nelle opere numismatiche del XVII e XVIII secolo, si deve al padre benedettino Gaetano Foresio la prima opera sistematica su tali emissioni, edita alla fine del XIX secolo. Le classificazioni del Foresio però non appaiono convincenti e se ne resero conto già gli studiosi contemporanei all’autore.
A guardare le sei pagine di bibliografia riportata alla fine di questo volume non si può che rimanere sorpresi dall’interesse suscitato nel tempo e dalla qualità dei contributi dedicati alla zecca di Salerno. Di essa se ne sono occupati molti autori. Qui citeremo le monografie di Bellizia, uscita nel 1992, di Cagiati del 1925 e di Cappelli del 1972 ma vi sono altri autori che l’hanno trattata in opere più generali.
Tanto interesse è dovuto sicuramente al periodo di attività di questa zecca dell’Italia meridionale che si colloca nell’Alto Medioevo, epoca particolarmente studiata perché di passaggio dall’antichità all’età moderna nonché collocata geograficamente tra l’Oriente bizantino e l’Occidente carolingio prima e feudale poi. Nonostante una simile abbondanza, il giovane autore di questa monografia ha tentato di costruire un manuale della monetazione salernitana come mezzo di divulgazione.
GLI STUDI HANNO RILEVATO LA GRANDE VARIETÀ DEI CONII E DELLE VARIANTI NELLE EMISSIONI DELLA ZECCA DI SALERNO, SPECIE SOTTO IL DUCA GUGLIELMO, INDICE DI UN CONTESTO ECONOMICO RICCO E VIVACE
Mi accingo, in punta di piedi e con estrema umiltà, per la prima volta, ad una pubblicazione su una importante rivista di numismatica e lo faccio con l’animo e lo spirito dello studioso discreto, dell’appassionato di storia, amante della propria città e, soprattutto, della numismatica, conscio della mia piccolezza al cospetto di grandi di questo mondo che hanno lasciato importante traccia del loro passaggio su queste pagine e speranzoso di poter dare anch’io un seppur minimo contributo a questa eccezionale disciplina e allo studio di una zecca medievale italiana di straordinario interesse quale quella di Salerno, che sempre riserba nuove sorprese.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).