Pubblichiamo un altro video interessante trovato in rete. Non si tratta di una moneta, come descritto nel titolo del video, ma di una medaglia coniata a Roma nel 1946.
VARIANTI, TIRATURE, CONII E RARITÀ DI SCUDI E MEZZI SCUDI CONIATI SOTTO IL PONTIFICATO DI PIO VII A ROMA
Questo breve studio intende mettere un poco d’ordine nella classificazione degli scudi e dei mezzi scudi d’argento coniati a Roma a nome di papa Pio VII e datati dal 1800 al 1815 pur con molti intervalli e sfasamenti rispetto alla loro effettiva coniazione.
Sull’argomento, in letteratura c’è molta confusione perché ogni opera ha seguito propri criteri di selezione e descrizione del materiale ma, sostanzialmente, tutti hanno copiato dal CNI, senza però fare attenzione ai conii o alle varianti più o meno significative. Muntoni distingue soltanto i vari millesimi e non fa alcun cenno alle diversità nei particolari come la forma delle nubi al rovescio o la dimensione delle lettere. Pagani, invece, presta più attenzione ai particolari ma la scarsità di illustrazioni rende poco utile il suo lavoro. Anche i suoi gradi di rarità non sembrano molto attendibili, almeno alla luce delle apparizioni in vendite pubbliche negli ultimi vent’anni, così come del resto quelli di D’Incerti.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.316 – Aprile 2016
di Lorenzo Bellesia
LE PIASTRE DI CLEMENTE X CELEBRANTI IL GIUBILEO DEL 1675 SONO TRA LE PIÙ COMUNI DELL’INTERA SERIE PONTIFICIA. NE PRESENTIAMO UN PRIMO TENTATIVO DI STUDIO DEI CONII
Il 23 dicembre 1674, «ultima domenica de l’Avvento, andò sua Santità doppo pranzo, seguito da alcuni cardinali, molti prelati, e altra nobiltà romana dal Quirinale al Vaticano, per fare nel giorno seguente, vigilia del Santo Natale, la memorabile, e sacra cerimonia de l’aprire la Porta Santa.
Lunedì matina a l’alba, 24 di decembre, giorno de la vigilia del Santo Natale 1674 si ritrovarono per ordine di Sua Beatitudine serrate tutte le Porte de le sudette Basiliche… Giunse il Pontefice dentro il portico della medesima Basilica [Vaticana], ove erano alzati molti palchi vagamente ornati, e in particolare quello à l’incontro de la Porta Santa, preparato per la Maestà de la Regina di Svetia; un altro per la Serenissima Duchessa di Modana; e uno per le Prencipesse Nipoti di Nostro Signore…
Scarica l’articolo LE PIASTRE DEL GIUBILEO 1675 in formato PDF, Panorama Numismatico nr.314 di febbraio 2016,
UN APPROFONDIMENTO SU UN ARGOMENTO POCO NOTO: I DENARI PICCOLI EMESSI DA CARLO I D’ANGIÒ (1226-1285) SENATORE DI ROMA.
Il breve contributo che presentiamo in questa sede ha come obiettivo quello di fare conoscere meglio al pubblico i gruppi dei denari provisini emessi da Carlo I d’Angiò, senatore di Roma. Generalmente, per chi non ha un occhio sufficientemente esperto, la catalogazione delle monete in argomento è ostica e il rischio che si corre è quello che si vada così a incrementare il “limbo” che circonda le serie cosiddette al pettine. C’è da dire che i collezionisti hanno a disposizione articoli e cataloghi di riferimento ormai antiquati e spesso non hanno la possibilità di aggiornarsi con pubblicazioni più recenti.
Abbiamo volutamente schivato il discorso riguardo alle monete grosse di Carlo sia perché già esiste una considerevole letteratura sul tema – comunque da analizzare ulteriormente – sia perché il denaro piccolo, a parte lo studio di Capobianchi e una digressione di Grierson, è stato trascurato dagli specialisti. Nel caso specifico, inoltre, il denaro piccolo di Carlo, se osservato con attenzione, costituisce per l’appassionato un tesoro d’informazioni numismatiche, prerogativa rara nel contesto generale dell’argomento “emissioni senatoriali minute”.
Segue articolo completo informato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.312 – Dicembre 2015
Le emissioni “aggiunte” di denari piccoli della zecca senatoriale romana
LO SVILUPPO DEI DENARI PICCOLI E IL RUOLO DA ESSI SOSTENUTO NEL SISTEMA MONETARIO CAPITOLINO. BREVE PROFILO.
di Adolfo Sissia
Nel tema già complesso che riguarda la produzione del provisino senatoriale s’inseriscono con forza le emissioni dei denari piccoli da parte della zecca romana. In realtà, nello specifico, studi editi mancano del tutto, a parte qualche eccezione sul tipo provisino, e tendenzialmente si tratta la materia in modo sommario. Qui di seguito, a colmare in parte questa lacuna e sia pure restringendo in poche pagine l’argomento, sprofondato da troppo tempo in un “ingiusto oblio”, saranno segnalati dati acquisiti e considerazioni personali da esaminare.
Com’è noto, a Roma il nominale che aveva il ruolo base di moneta dell’usualità – in altri termini l’utilizzo quotidiano del circolante per transazioni di carattere medio-basso – era costituito dal denaro provisino. Tuttavia, dalla metà circa del XIV secolo, l’officina romana coniò nuove serie di denari piccoli.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.305 – Aprile 2015