Prosegue davvero senza sosta la pubblicazione della serie Monete Italiane Regionali (MIR), concepita da Alberto Varesi per mettere a disposizione dei collezionisti e degli operatori professionali agili manuali di consultazione e classificazione riguardanti le monete italiane.
Concepita all’inizio quasi come semplice riedizione del Corpus Nummorum Italicorum ricalcandone anche l’ordinamento su base regionale, l’opera si è andata via via affinando e ingrandendo, attirando l’attenzione non solo di un vasto pubblico ma anche di nuovi collaboratori specializzati nelle diverse zecche. Come noto, la base del successo del MIR è dovuta essenzialmente alla praticità d’uso e all’indicazione di una base valutativa per ciascuna moneta. Basta sfogliare i cataloghi d’asta degli ultimi anni per notare quanto questi cataloghi siano sempre più citati e utilizzati come parametro di confronto. Il successo editoriale ha perfino portato alla ristampa di ben due volumi: quello sulle zecche minori lombarde e quello sull’Emilia Romagna. Chi conosce quanto scarsa sia la diffusione dei libri di numismatica intende bene quanto sia indice di successo la ristampa di uno di questi!
di Giampiero Bettinetti
LE TESSERE DI BENEFICENZA RAPPRESENTANO UNA VERA NICCHIA DEL COLLEZIONISMO NUMISMATICO. INTERPRETARLE E’ OGGI MOLTO DIFFICILE. QUESTO ARTICOLO CERCA DI SPIEGARNE ALCUNE MILANESI.
In un articolo precedente (Panorama Numismatico, n. 229, pag. 41) si è parlato delle tessere (o segni) di beneficenza distribuite ai poveri dal consorzio della Misericordia di Milano, l’ente benefico fondato nel 1368 dai ricchi mercanti della città che vollero mettere la loro esperienza nella gestione dei patrimoni al servizio dei meno abbienti curando i lasciti elargiti in loro favore da tantissimi cittadini. La tessera poteva riportare su un lato il motto del consorzio (Per misericordiam salvi sumus) o il monogramma del consorzio (MS coronato e in cartiglio in cerchio di virgolette) e sull’altro lato il tipo di elemosina alla quale essa era destinata oppure la festività in relazione alla quale era distribuita (Fig. 1).
Questa miniatura di scuola lombarda del sec. XV tratta da M. G. Bascapè, P. M. Galimberti, S. Rebora, Il tesoro dei poveri. Il patrimonio artistico delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (ex ECA) di Milano, Silvana Editoriale, Milano, 2001, p. 81, illustra la distribuzione delle elemosine in natura al consorzio della Misericordia. La descrizione della scena è presa da I. Riboli, M. G. Bascapè, Statuti miniati dei luoghi pii elemosinieri, Milano, Amministrazione delle II.PP.A.B. (ex E.C.A.), 1990, vol. II.
di Mario Limido
È necessario uscire da questo disinteresse ed occorre anche superare la tendenza a trascurare lo studio delle monete comuni per privilegiare solo quelle rare. La rarità vale molto per il collezionismo, ma vale molto meno per la storia economica e sociale, una storia intimamente legata proprio alle monete più comuni, più numerose, a quelle che hanno effettivamente servito il mercato sostenendo le varie funzioni di misura dei valori, di mezzo di scambio e di pagamento, di conservazione e trasmissione di ricchezza. È soprattutto da queste monete più diffuse e più comuni che possiamo trarre notizie sulla storia economica e sulla vita della loro epoca.
di Lorenzo Bellesia
UNA GRIDA DEL 1310 PERMETTE DI DEFINIRE I NOMINALI DELLE MONETE CONIATE A MILANO A NOME DI ENRICO VII (1310-1313).
Mi è capitato di leggere una grida milanese1 del 7 novembre 1310 che contiene la tariffa delle seguenti monete:
Florinum auri de Florentia, Zenujnum unum auri de Ianua, Ducatum auri de Veneciis pro solidis decem et denariis quatuor pro quolibet de predictis imperialibus parvis
Grossum tornensem pro denariis decem et octo
Vinizianum grossum argenti denariis novem et tercium
di Lorenzo Bellesia
PRESENTIAMO DUE MONETE PROBABILMENTE INEDITE. LA PRIMA DI LUCCA PRESENTA DUE ARMETTE INVECE DI UNA SOLA, LA SECONDA DI MILANO CON UNA VARIETA’ AL ROVESCIO CHE FORSE NE ATTESTA LA CONIAZIONE IN UN MOMENTO DI PASSAGGIO DA UNA VARIETA’ AD UN’ALTRA.
Un amico mi ha cortesemente mostrato due interessanti monete.