di Antonio Loteta
INTEGRAZIONE ALL’ARTICOLO DI MAURIZIO BONANNO
IN ASSENZA DI PROVE DOCUMENTALI, LO STUDIO ICONOGRAFICO E DELLE LEGENDE FORNISCE UN’OTTIMA BASE ALL’INDAGINE NUMISMATICA. E’ CIO’ CHE HA FATTO TEMPO FA MAURIZIO BONANNO SU UN DENARO SICILIANO, IN UN ARTICOLO CHE MANTIENE ANCORA OGGI IL PROPRIO VALORE, QUI RIPROPOSTO CON UNA INTRODUZIONE DI ANTONIO LOTETA.
La moneta ha sempre rappresentato un’emanazione del potere attraverso legende, icone, monogrammi, elementi grafici e immagini.
di Costanzo Roberto
POTREBBE SEMBRARE UNA SEMPLICE VARIANTE MA IN REALTÀ È UNA NUOVA TIPOLOGIA USCITA DALLA ZECCA DI MESSINA A NOME DI FILIPPO II.
Presentiamo un pezzo da 4 tarì del peso di 10,7 grammi recante la data 1556, le iniziali T-P dello zecchiere Tommaso Paulillo (attivo dal 1556 al 1563) e i tipi, sia al diritto che al rovescio, come riportati nella bella e fondamentale opera dello Spahr ai numeri 13 – 43.
La moneta presenta però alcune varianti significative rispetto alle monete descritte nello Spahr:
a) nel campo del diritto, dietro la testa del sovrano, campeggia un 4, chiaramente coniato e non sovraimpresso successivamente, assente nei tipi Spahr 13–43.
b) l’effigie di Filippo II con testa grande, identica a quella dei tipi Spahr 13-43 è inscritta in un doppio cerchio lineare e non interrompe la leggenda.
di Antonio Loteta
LA STORIA E LE MONETE BATTUTE SOTTO UN VICERE’ MOLTO AMATO MA CHE FINI’ MISERAMENTE NELLE CARCERI SPAGNOLE.
Le finanze siciliane, sotto i regnanti spagnoli Filippo II (1556-1598) e Filippo III (1598-1621), furono prosciugate per sovvenzionare le continue guerre di espansione.
Nel gennaio del 1610 Filippo III nomina Don Pedro Tellez Giròn III duca di Ossuna, viceré di Sicilia.
Don Pedro Giron nasce a Ossuna il 17 dicembre 1574 dal matrimonio tra Juan Tellez Giron II, Duca di Ossuna, e Ana Maria Fernandez de Velasco. La duchessa Catalina Enríquez de Ribera y Cortés, moglie di Don Pedro, alla fine di maggio del 1610 dà alla luce una bimba e la battezza Antonia. Tutti e tre si imbarcano a Barcellona diretti a Genova, per poi raggiungere Palermo. Dopo aver toccato il porto di Genova, arrivano a Napoli il 24 dicembre 1610, dove si fermano per un lungo periodo a causa delle cattive condizioni sia del tempo e sia della nave che li ha portati fin lì. Nel marzo del 1611 giungono a Milazzo e poi proseguono verso Messina. Infine, Don Pedro Giron prende possesso del Viceregno di Sicilia a Palermo il 2 aprile 1611. Una volta giunto in Sicilia, il Viceré trova una situazione disastrosa. Si rende conto che l’isola non ha una sufficiente flotta navale, che la delinquenza dilaga senza essere fronteggiata dalle istituzioni e che le casse del regno sono vuote. Dopo aver ispezionato Messina, Catania e Siracusa, ne fortifica le coste per fronteggiare le continue incursioni da parte dei turchi e contemporaneamente amplia la flotta siciliana.Per contrastare la delinquenza, fa eseguire condanne esemplari e vieta la circolazione nelle città di uomini armati.