Chi crede che sulle monete del Regno d’Italia, perché molto recenti, si sappia tutto o si sia scritto di tutto, dovrebbe leggere il libro Davide Calandra. I segreti della quadriga, curato da Andrea Dalla Valle e Alessio Sena. Si tratta della storia di alcune monete di Vittorio Emanuele III contraddistinte da una quadriga al rovescio e realizzate su modelli dello scultore Davide Calandra ritrovati per puro caso: le ben note monete da una, due e cinque lire coniate tra il 1906 ed il 1914.
Il libro traccia la storia di queste monete partendo dalla riforma dell’intera monetazione metallica italiana avvenuta dopo la salita al trono di Vittorio Emanuele III nel 1900. Infatti nei primi anni del regno fu evidente come la produzione del nuovo sovrano dovesse essere rinnovata per cui si decise di costruire una zecca più moderna ed efficiente e di produrre monete che mutassero la monotonia che aveva contraddistinto le precedenti emissioni.
Chi frequenta i mercatini dell’antiquariato può avere la fortuna di trovare qualcosa di interessante per coltivare la propria passione. Rovistando tra i volumi accatastati su un tavolo pieno di cianfrusaglie mi è capitato in mano un volumetto di color verde militare, in parte sbiadito, ma che ha subito catturato la mia attenzione. Sulla copertina si legge: GOVERNO DELLA CIRENAICA – UFFICIO STUDI (rapporti e monografie coloniali, serie 1a – N. 6 – agosto 1924) – Manualetto numismatico per la Cirenaica, Bengasi MCMXXIV. Silvio Ferri, nell’avvertenza iniziale, scrive: «Il presente libretto ha il modestissimo scopo di offrire ai numerosi dilettanti numismatici della Colonia un indirizzo e un aiuto; colla speranza che, aiutando ed incanalando attività finora indipendenti e disperse, ne possano ritrarre un qualche giovamento anche le Collezioni dello Stato; giacchè non è un mistero per nessuno che il regolamento, forse troppo draconiano, sugli oggetti archeologici ha fatto completamente sparire dal mercato le monete; ed è chiaro che il controllo non potrà tornare ad essere esercitato se non incoraggiando e in qualche modo legalizzando il raccogliere privato.» Il piccolo manuale, stampato a Roma dallo stabilimento tipografico Riccardo Garroni, ovviamente non aveva la pretesa di illustrare tutte le monete reperibili in Cirenaica ma, semplicemente, cercava di dare massima visibilità e diffusione alle monete greche locali. Le pagine di testo sono solamente quarantotto, alle quali sono aggiunte XXVIII tavole con disegni di 520 monete. Sono proprio queste tavole che hanno catturato la mia attenzione, in particolare i bei disegni dei nominali con l’immagine della pianta del silfio.
Le pubblicazioni online della collana “Materiali” del Bollettino di Numismatica dedicata alla Collezione di Vittorio Emanuele III proseguono con due nuovi numeri dedicati, rispettivamente, alle zecche di Milano e Bologna.
Tutte i fascicoli sono presenti nel Portale Numismatico dello Stato, all’indirizzo dove è possibile trovare anche la pubblicazione dell’intero Corpus Nummorum Italicorum in formato pdf e scaricabile gratuitamente.
Bollettino di Numismatica online – Materiali
Numero 30
La zecca di Milano. Da Giovanni Maria Visconti (1402-1412) a Gian Carlo e Estore Visconti (1412)
di Marco Bazzini e Alessandro Toffanin – link al pdf.
Numero 31
La zecca di Bologna, parte VI, Da Gregorio XIII (1572-1585) a Clemente VIII (1592-1605)
di Stefano Di Virgilio – link al pdf.
Nell’ambito della pubblicazione della collezione di Vittorio Emanuele III, che sta proseguendo anche con il Bollettino On Line affrontando diverse zecche affidate a vari autori, è uscito a settembre 2013 questo interessantissimo numero speciale, dedicato alle monete dei governi provvisori degli anni 1859-1860, presenti nella raccolta donata dal Re allo Stato Italiano.
di Angelo Sfoglia
COME SCOPRIRE I 5 CENTESIMI 1913 SENZA PUNTO ARTEFATTI
Da alcuni anni sto studiando la moneta da 5 centesimi “Prora” del 1913 cosiddetta senza punto tra la D’ e ITALIA, forse un errore dell’incisore L. Giorgi. Come noto, questa variante è molto rara mentre la versione col punto è comunissima. In commercio spesso si trovano esemplari che sono stati alterati togliendo questo punto.
Sicuramente per il Dritto è stato usato un solo conio che non presentava il punto. Molto probabilmente anche per il Rovescio è stato usato un solo conio che è possibile individuare tramite alcuni piccoli particolari.