Fig. 1. Solido di 4,47 grammi coniato a Treviri da Valentiniano I tra il 367 e il 375. Al diritto, dn valentinianvs p f avg e busto diademato a destra. Al rovescio, i due imperatori (Valentiniano e Valente) seduti di fronte; in alto una Vittoria, la legenda dice victoria avvg; trobt in esergo. Cohen 43, RIC 17b (si vedano aste Nac 49/2008, Thesaurus, Orione, 2006, Helios 4/2009, Varesi 51/2009).
di Roberto Diegi
Perché un mio articolo sui Valentiniani? L’occasione mi è stata fornita, del tutto involontariamente, da un signore che si chiama appunto Valentiniano. Parlerò, dunque, di quella dinastia (il termine è improprio ma rende l’idea) di imperatori del IV secolo d.C. che, nel bene e nel male, hanno lasciato una traccia importante nella storia.
Valentiniano I era nato nel 321 in Pannonia e aveva servito militarmente sia sotto Giuliano – che peraltro lo aveva esiliato a Tebe, in Egitto, a causa della sua fede cristiana – che Gioviano. Alla morte di quest’ultimo gli alti ufficiali dell’esercito proclamarono imperatore Valentiniano che aveva dimostrato in più occasioni di avere attitudine al comando. La proclamazione del nuovo imperatore avvenne a Nicea nel febbraio del 364.
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