Il primo libro di Giuseppe Carucci, dedicato alle monete russe durante il periodo zarista, ci ha introdotto alla storia e alle particolarità di quegli anni, guidati dalle coniazioni di monete, medaglie e dalle emissioni di banconote come leitmotiv e principale forza trainante della narrazione.
In La Russia dei Soviet. Storia & Monete, Carucci prosegue nell’indagine e nell’approfondimento della storia russa e della sua monetazione partendo dagli ultimi anni di regno di Nicola II. Le vicissitudini economiche che la partecipazione dell’Impero russo alla Prima guerra mondiale causò al popolo russo, mobilitarono il tessuto sociale, facendo germogliare un malcontento che raggiunse il suo apice con la cosiddetta Rivoluzione di Febbraio. Le principali conseguenze di questi eventi furono il crollo della monarchia dei Romanov e la doppia presa di potere da parte del Governo provvisorio, espressione della media borghesia, e del Soviet di Pietrogrado, di ispirazione popolare. Questa doppia autorità, mai pienamente condivisa, portò alla Rivoluzione d’Ottobre con il prevalere dei Soviet, il che condusse a sua volta a quattro anni di guerra civile fino alla formazione dell’URSS.
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di Giuseppe Carucci
NELLA UNIONE SOVIETICA GIÀ COSTITUITA FURONO EMESSE MONETE D’ORO CHE SAPEVANO ANCORA DI ANCIENT RÉGIME E CHE, ANACRONISTICAMENTE, VENNERO RICONIATE A PARTIRE DAL 1975.
Con tutti gli zar di Russia furono coniate monete d’oro destinate alla normale circolazione. Esse ebbero il nome di cervonetz, rubli e rusi, anche se questi ultimi rimasero a livello di prove e progetti con data 1895.
Sembrò che l’era delle monete auree destinate alla regolare circolazione potesse rivivere anche dopo la caduta della monarchia russa, ma non fu così. Ad ogni modo, nel 1923, ad Unione Sovietica già costituita, oltre alla nuove monete d’argento da 10, 15, 20, 50 copechi e rublo, si decise di coniare una moneta d’oro con il nome di “cervonetz”, corrispondente a 10 rubli. Si era in un periodo storico di grandi cambiamenti, molti basati su utopie ideologiche ugualmente grandi. Tutto ciò che sapeva di vecchio regime veniva guardato con sospetto e, quando si dovette decidere che nome dare alle nuove banconote sovietiche, si optò per il termine di cervonetz, nome di alcune monete d’oro dei primi imperatori del Settecento, corrispondente allora al ducato, quindi del peso di 3,50 grammi circa.