di A. Campana
Gli esemplari più pesanti di questa nuova serie presentano pesi assai vicini al piede trientale mentre quelli più leggeri sembrano emessi su un piede quadrantale ridotto. Di conseguenza la serie ha subito al suo interno una riduzione, dal trientale al quadrantale, arrestandosi in prossimità della riduzione sestantale.
A Tuder quindi si verificò il fenomeno accaduto a Luceria. Anche questa città apula, sede di un importante distaccamento militare romano, dapprima emise una serie librale completa dei suoi nominali, che fu successivamente ripetuta con gli stessi tipi su un piede quadrantale, preceduta da una breve ed incompleta serie trientale.
Se Luceria, pressata dalla necessitò di rifornire le truppe romane e alleate nella campagna apita contro Annibale, continuò la sua monetazione, coniando monete con riduzione sestantaria e unciale, Tuder cessò di emettere propria moneta quando a Roma fu introdotto il denario assieme alla riduzione bronzea sestantaria.
Esistono buone prove che la riduzione treniale-quadrantale della libbra osco-latina risale alle prime fasi della guerra annibalica, al 217-215 a.C.
Anche per la serie leggere di Tuder non sono disponibili dati archeologici.
Per completare la panoramica sulle monete di Tuder riporto qui i disegni di due fusi riconosciuti falsi da Haeberlin.
Segue articolo (Parte II) in formato PDF tratto da Panorama Numismatico n.65/Giugno 1993
di A. Campana
UBICAZIONE E CENNI STORICI
Tuder (in umbro Tutere, forse da tular = confine o limite, un termine attestato nelle Tavole di Gubbio) era situata sulla cima di un colle, dove ora sorge Todi, presso la linea di confine tra il territorio occupato dagli Umbri e quello in possesso degli Etruschi, non lontano dal Tevere.
Il centro era abitato fin dal Neolitico e non appare chiaro se fu un avamposto etrusco nel paese degli Umbri ovvero un baluardo umbro contro gli Etruschi. In ogni caso, per la sua posizione geografica e per la facilità di scambi tra le due rive del Tevere, Tuder non si sottrasse ad influssi culturali etruschi, bene documentati da reperti archeologici provenienti dalle necropoli rinvenute nelle pendici meridionali del colle, in località Peschiera, databili al periodo V – III secolo a.C. Alcuni reperti documentano anche sporadici influssi gallici.
Si conoscono pochissime notizie storiche e tutte di epoca romana. Bene collegata a Bettona ed Amelia dalla via Amerina e situata in prossimità della via Flaminia, già nel III secolo a.C. fu avviato il processo di romanizzazione, fino a divenirne un centro fedele a Roma. Nel corso della Guerra Sociale, nonostante le numerose e gravi defezioni fra gli Etruschi e gli Umbri, Tuder mantenne la fedeltà a Roma e nell’89 a.C. fu la prima città alleata ad essere premiata dal Senato con la cittadinanza romana ed affiliata alla tribù Clustumina. Nella guerra civile sillana parteggiò per i democratici e fu presa da Crasso.
In età triumvirale vi fu dedotta una colonia di soldati della 41ª legione: la città prese il nome di Colonia Iulia Fida Tuder.
I monumenti antichi che attualmente sopravvivono a Todi sono tutti di epoca romana.
MONETAZIONE
Tuder emise complessivamente tre serie di bronzo, una coniata e due fuse. Come ha evidenziato Tony Hackens, è difficile stabilire un soddisfacente raccordo tra le emissioni coniate e quelle fuse. Pur in assenza di obiettivi dati forniti da ripostigli e rinvenimenti durante scavi archeologici, ritengo che le emissioni più antiche di Tuder siano quelle coniate, sebbene la maggior parte degli autori moderni propensa per una datazione più tardiva, posteriore alla monetazione fusa:
I Periodo: 268-250 a.C. (serie coniata)
II Periodo: 240-225 a.C. (serie fusa librale)
III Periodo: 217-215 a.C. (serie fusa trientale-quadrantale)
Segue articolo (parte I) in formato PDF tratto da Panorama Numismatico n.64/maggio 93