di Lorenzo Bellesia
CHE COSA RAPPRESENTANO LE COSIDDETTE CIFRE RIBATTUTE NEI MARENGHI DI UMBERTO I? ERRORI DI ZECCA O DELIBERATI METODI DI IDENTIFICAZIONE?
È soltanto negli ultimi anni che i cataloghi d’asta hanno via via segnalato la presenza di particolari forme di ribattitura nei numeri che compongono il millesimo di alcuni marenghi di Umberto I. Il fenomeno è molto particolare e concentrato soltanto sui marenghi, mancando del tutto negli altri nominali in qualunque metallo, né si nota per quelli precedenti di Vittorio Emanuele II o per quelli successivi di Vittorio Emanuele III.
Scarica articolo completo Monete di Umberto I ribattute in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.342, settembre 2018
LA NOTEVOLE PRODUZIONE DI MONETE AUREE DA 20 LIRE E L’ISTITUZIONE DELL’UNIONE MONETARIA LATINA.
Circola voce che, con questo millesimo, i tondelli aurei da lire 20 siano stati battuti anche successivamente al 1882 e addirittura durante il regno di V.E.III. Per vero, non è solo una voce che circola ma tale affermazione è riportata, tanto per fare un esempio, anche dal Catalogo Gigante 2012 in nota. Più precisamente, la nota citata così recita: 1882. Le monete di questo tipo con questa data sono state coniate per almeno vent’anni, quindi anche sotto V.E.III. A sostegno di questa affermazione, tuttavia, non viene riportata la fonte. Cosicché, salvo che qualcuno sia al corrente di detta circostanza (fondandola però su dati controllabili e non soltanto sulla “tradizione orale”), tale asserzione allo stato sembrerebbe indimostrata. Da un testo del 1866 (appartenente ad una collana giuridica intitolata Il Filangeri, noto filosofo e giurista del Settecento), emerge un documento, in francese, della Convenzione stipulata a Parigi il 23 dicembre 1865, istitutiva dell’Unione Monetaria Latina e che, come è noto, riuniva fin dal principio il Belgio, la Francia, l’Italia e la Svizzera all’interno di un unico sistema monetario regolato da norme comuni. Ebbene, l’articolo 10 della suddetta Convenzione che, è opportuno precisare, venne ratificata dal Parlamento del Regno d’Italia con Legge 21.7.1866 nr. 3087, divenendo pertanto legge dello Stato, nell’articolo 10 così stabilisce:
La Convenzione istitutiva dell’Unione subì nel tempo rinnovi e revisioni. In particolare, sempre a Parigi, si stipulò, il 5 novembre 1878, un ulteriore accordo correttivo (nel quale compare anche la Grecia, che era entrata nell’U.M.L. fin dal 26 settembre 1868), che venne ratificato dal Parlamento del Regno d’Italia con Legge 1.8.1879 nr. 5061.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.275 / Luglio-Agosto 2012