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Appunti di numismatica romana

Data: 20 Luglio 2018In: Monete Antiche, Roma - ImperoNessun commento

dupondio di Traianodi Bruno Torcoli

Sono recentemente apparsi sul mercato numismatico alcuni bronzi dell’Impero Romano, che ritengo meritino qualche commento. Procedendo per ordine cronologico, il primo appartiene ad una rara emissione a nome dell’imperatore Vespasiano. Segue

Articolo richiesto da un nostro lettore, uscito su Panorama Numismatico nr.109/giugno 1997: scarica Appunti di numismatica romana in formato PDF.

Richiesta Articoli Arretrati

Il ponte sul Danubio di Traiano: che sia un porto?

Data: 12 Febbraio 2018In: Mostre e ConvegniNessun commento

sesterzio danubioDomani, martedì 13 febbraio, nella sede del CCNM (via Terraggio 1, Milano) alle h. 20.45 Mario Ventrella parlerà de “Il ponte sul Danubio di Traiano: che sia un porto?”, e illustrerà diverse altre monete coniate sotto lo stesso imperatore. Il tema della conferenza può sembrare provocatorio; ma, se andate a guardare il sito “La Moneta”, settore Mondo Numismatico, area “Segnalazione mostre, convegni, ecc.” vedrete che si è sviluppata una discussione molto interessante, da cui risulta che l’ipotesi “porto” non è affatto assurda: vedi sito La Moneta.

Terremoti e monete antiche

Data: 1 Novembre 2016In: Varie NumismaticaNessun commento
tempio di Zeus ad Olimpia

Fig. 1. Le colonne del tempio di Zeus ad Olimpia, abbattute da due terremoti nel VI sec. d.C.

di Federico De Luca

UN’INEDITA PANORAMICA DELLE MONETE ANTICHE CHE HANNO UNA RELAZIONE DIRETTA O INDIRETTA CON IL TERREMOTO.

Il terremoto: un nemico terribile, feroce e sanguinario che da sempre ha afflitto l’umanità. Se ne sta nascosto nelle viscere della Terra a dormire per anni, secoli ma poi riemerge all’improvviso, pazzo di furore, a seminare morte e distruzione. Pochi minuti di caos primordiale e dopo, oggi come duemila anni fa, il risultato è sempre lo stesso: paesi e città sventrate, case violate, vite spezzate e, nei superstiti, esistenze sconvolte. (altro…)

Roman Provincial Coinage Vol.III

Data: 18 Maggio 2016In: Recensioni LibriNessun commento

Roman Provincial Coinage Vol.IIIÈ uscito il terzo volume del Roman Provincial Coinage (RPC), la serie curata dai dipartimenti di numismatica della Bibliothèque Nationale di Parigi e del British Museum di Londra volta a pubblicare le monete coniate nelle provincie dell’Impero romano. Attualmente il progetto RPC è distribuito su 10 volumi, alcuni già realizzati, altri, la maggior parte, in corso di stesura da parte di un pool di studiosi specializzati. Sono già stati editi i primi due volumi che vanno da Augusto fino alla dinastia Flavia e una parte della monetazione di Gordiano III.

Questo enorme terzo volume comprende le emissioni a nome di tre soli imperatori, Nerva, Traiano e Adriano, dal 96 al 138 d.C. Naturalmente vi sono comprese le emissioni per i congiunti degli imperatori e, di particolare interesse, quelle di Antinoo.

(altro…)

Il ponte sul danubio nelle monete di Traiano

Data: 7 Agosto 2013In: Monete Antiche, Roma - ImperoNessun commento

Monete di Traiano con raffigurazione del ponte sul DanubioOPERA DI APOLLODORO DI DAMASCO, DEL PONTE VOLUTO DA TRAIANO ALLA VIGILIA DELLA SECONDA CAMPAGNA MILITARE CONTRO I DACI RIMANGONO OGGI POCHE SOPRAVVIVENZE. LE MONETE ROMANE NE MOSTRANO L’ORIGINALE GRANDIOSITA’

di Roberto Diegi

Un inquadramento storico-biografico si impone.

Come è noto, nel corso del II e del III secolo d.C., l’impero romano raggiunse l’apice dell’espansione territoriale e della prosperità materiale. Fino all’età di Traiano l’impero visse un lungo periodo di pace all’interno, accompagnato dalla progressiva espansione territoriale oltre i confini. Sotto Traiano (98-117 d.C.) l’impero conobbe il suo apogeo e anche l’arte riuscì per la prima volta – stando a quanto ci è dato conoscere – a staccarsi dall’influenza ellenistica.

Uno degli architetti più prestigiosi e geniali che lavorò sotto Traiano fu certamente Apollodoro di Damasco. Architetto, scrittore e ingegnere militare, fu molto attivo a Roma all’inizio del II secolo, ovviamente dopo Cristo. Su Apollodoro ci sono poche informazioni da parte degli autori antichi ma, nonostante il nome greco, va annotato che Apollodoro era un siriano ellenizzato, che aveva appreso il greco come seconda lingua e aveva adottato un nome greco, come peraltro faceva qualunque orientale che volesse acquisire rapidamente una posizione di rilievo nel mondo romano.

Apollodoro, come detto, fu l’architetto ufficiale di Traiano, che seguì nelle guerre contro i Daci. Il legame tra Apollodoro e Traiano si spiega col fatto che nel 76-77 d.C. il padre del futuro imperatore, M. Ulpio Traiano, era stato governatore della Siria, provincia in cui lo stesso Traiano aveva soggiornato da giovane. È molto probabile quindi che il padre dell’architetto sia entrato nella clientela di Traiano padre mentre questi era governatore in Siria. Quindi anche il futuro imperatore ebbe probabilmente modo di conoscere bene Apollodoro, che divenne l’architetto di fiducia di Traiano quando si trasferì a Roma e per l’imperatore progettò molti prestigiosi edifici civili. Ma Apollodoro è probabilmente più noto per la realizzazione del famoso ponte sul Danubio alla vigilia della seconda campagna militare contro la Dacia.

Nella sua attività di ingegnere militare Apollodoro costruì, nell’intervallo fra la prima campagna dacica (101-102 d.C) e la seconda (105-106 d.C), il ponte sul Danubio, sul quale le legioni romane passarono nell’estate dell’anno 105 e del quale rimangono vestigia presso Drobeta (Romania) e un’immagine in rilievo sulla Colonna Traiana.

Tra la prima e la seconda guerra tra romani e daci (101/102 e 105/106), periodo in cui l’imperatore Dace Decebalo era stato costretto ad accettare una dura pace imposta da Traiano, i romani avevano chiara in mente la necessità di una strada che potesse assicurare una comunicazione più diretta con la Dacia, nella prospettiva di vincere definitivamente il popolo dace. Per superare la difficoltà, l’imperatore Traiano prese in considerazione la costruzione di un ponte sul Danubio, allo scopo di eliminare uno degli ostacoli costituito proprio dalla mancanza di una comunicazione diretta con la Dacia, scegliendo personalmente il posto del futuro ponte sul fiume. Punto strategico di grande importanza, Drobeta offriva un particolare vantaggio: la scarsa profondità dell’acqua e una larghezza relativamente ridotta del Danubio nel luogo prescelto.

Alla fine della dominazione romana in Dacia, il ponte è stato distrutto più volte. Oggi si possono vedere ancora i monconi dei piloni del ponte alle due estremità sulle rive del Danubio; nel 1858, quando il grande fiume aveva registrato un livello molto basso, è stato possibile vedere anche la parte del ponte che si trova sott’acqua.

Ma la testimonianza più realistica di come potesse essere questo ponte, al tempo della sua integrità, ce la fornisce una volta di più la numismatica attraverso una splendida serie di sesterzi fatti coniare da Traiano per ricordare quest’opera per quei tempi decisamente eccezionale. Vediamone alcuni.

La foto 1 ci mostra tre splendidi esemplari di sesterzio con l’immagine del ponte sul Danubio tratti dall’opera di Elio Biaggi Le preziose patine dei sesterzi di Roma Imperiale (Ivrea 1992). Le tre monete proposte sono apparentemente identiche ma, in realtà, sono diverse le raffigurazioni di conio, soprattutto al rovescio.

Segue: articolo completo in formato pdf, anteprima da Panorama Numismatico nr.287 di prossima uscita (settembre 2013).

12
SM
Lanz
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