di Roberto Diegi
Titus Flavius Vespasianus
Titus Flavius Vespasianus (Titus)
Titus Flavius Domitianus
Titus Flavius Vespasianus
Titus Flavius Vespasianus nacque a Reate nel 9 d.C. da una famiglia dell’ordine equestre. Il padre era stato esattore delle tasse; suo fratello maggiore Sabino era divenuto senatore ed era prefetto di Roma quando fu ucciso durante gli ultimi giorni di strenua resistenza di Vitellio e dei suoi seguaci.
Foto 1. Aureo di 7,39 grammi coniato a Roma nel 75-76. Al diritto testa laureata e legenda IMP CAESAR VESPASIANUS AUG. Al rovescio mucca a destra (scultura di Mirone?) e sopra COS VII. Cohen 117, R.I.C. 96.
Nel 40 Vespasiano divenne pretore e successivamente ebbe altre cariche, grazie alla protezione del potente liberto Narciso, ministro ai tempi di Claudio.
Come comandante di legioni si distinse, nel 43-44, nella campagna per l’invasione della Britannia; nel 51 fu proconsole in Africa dove meritò molti elogi per la sua buona e onesta amministrazione. Nel 67 fu nominato gvernatore della Giudea, con l’incarico di domare la rivolta degli Ebrei: alla metà del 68 Vespasiano aveva ridotto all’obbedienza quasi tutto quel turbolento paese, con l’eccezione della capitale Gerusalemme e di alcune fortezze periferiche: le operazioni furono sospese alla notizia della morte violenta di Nerone e Vespasiano riconobbe Galba come nuovo imperatore.
La guerra civile scoppiata a Roma, con l’uccisione di Galba, lo scontro tra Otho e Vitellio e l’assunzione al trono di quest’ultimo, indussero però Vespasiano ad intervenire, tramite i suoi due generali Gaio Licinio Muciano e Marco Antonio Primo: specialmente Muciano preparò il terreno a Vespasiano, che alla morte di Vitellio fu proclamato imperatore.
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