di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr.241 / Giugno 2009
NEL CNI ALCUNE MONETE DELLE ZECCHE DI MANTOVA, FERRARA, MODENA, REGGIO EMILIA E VERONA SONO INDICATE CON I NOMI PIU’ DIVERSI: TESTONE, MEZZO TESTONE, GROSSONE, MEZZA LIRA. IN REALTA’ SONO TUTTE UGUALI E DERIVANO DA UNA MONETA MANTOVANA CHIAMATA BUSSOLOTTO.
Nell’età del marchese Lodovico II a Mantova si coniò una moneta d’argento che prese il nome di bussolotto e che si diffuse presto nelle zecche vicine come Ferrara, Reggio Emilia, Modena e Verona, assumendo però nomi diversi. Per un caso, quando, nel 1504, a Roma venne introdotta la riforma voluta da Giulio II, la nuova moneta d’argento, pur se diversa per peso e titolo, venne ad avere lo stesso tenore di fino per cui le tariffe successive diedero lo stesso valore ai bussolotti mantovani, ai suoi omologhi nelle altre zecche ed ai giuli papali.
di Nicolò Pirera – da Panorama Numismatico nr.245/novembre 2009
UN ATTENTO E SCRUPOLOSO ESAME DELLE MONETE DA 120 GRANA CONIATE A NAPOLI A NOME DI GIUSEPPE NAPOLEONE.
Il trattato di Parigi del 21 settembre 1805 ebbe per firmatari i rappresentanti dell’Impero Francese e del Regno di Napoli e sancì svariati obblighi per Ferdinando IV. Il sovrano di casa Borbone si impegnava formalmente a mantenere la neutralità nella guerra in corso (terza coalizione continentale e nona campagna contro l’Austria) senza conferire alcun comando ad ufficiali russi, austriaci ed appartenenti ad alcuna delle fazioni belligeranti e di non concedere asilo a profughi francesi.
di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico, nr. 251/maggio 2010
UNA MONETA ANONIMA MEDIEVALE E’ STATA ATTRIBUITA A MODENA. E’ PROPRIO COSI’? E POI… E’ DAVVERO UN DENARO COME SCRIVE IL CNI?
Tra le monete medievali di Modena ad un attento esame una risulta di particolare interesse. Eccone la descrizione:
di Sandrino Bruno – da Panorama Numismatico nr.250/Aprile 2010
NELLO STEMMA DELLA FAMIGLIA SPINOLA C’E’ UN MISTERO CHE UNA ATTENTA OSSERVAZIONE DELLE MONETE ORA HA RISOLTO!
Nel catalogo n. 55 dell’asta Varesi di Pavia dell’8 e 9 aprile 2010 ho notato con grande meraviglia un importante nucleo di monete degli Spinola. Per me, piccolo collezionista e studioso delle monete coniate a Tassarolo, questa è stata una bella occasione per poter ammirare dal vero degli autentici pezzi rari nonché poter confrontare e cercare eventuali difetti, errori o varianti proprio in questi tipi di conio (come è successo con il luigino del 1658 con la scritta PALLAT anziché PALAT di cui ho già scritto precedentemente1).
di Giuseppe Carucci – da Panorama Numismatico nr.247/Gennaio 2010
SONO OTTO I NOMINALI BATTUTI DURANTE IL BREVE REGNO DI PIETRO II. VI SONO MOLTE VARIANTI ED ALCUNE CURIOSE IPOTESI SUI SUOI RITRATTI NELLE MONETE.
L’erede di Pietro I, lo zarevic Aleksej (fig. 1), giustiziato nel 1718 per alto tradimento, lasciò un figlio di nome Pietro avuto dal matrimonio con Sofia Carlotta Brunswick-Wolfenbuttel.
Aleksej assegnò al figlioletto Pietro due “educatori” i quali, quasi sempre ubriachi, davano da bere al piccolo del vino per addormentarlo e avere più tempo per dedicarsi alla loro occupazione principale che era appunto quella del bere.