Nell’ambito della pubblicazione della collezione di Vittorio Emanuele III, che sta proseguendo anche con il Bollettino On Line affrontando diverse zecche affidate a vari autori, è uscito a settembre 2013 questo interessantissimo numero speciale, dedicato alle monete dei governi provvisori degli anni 1859-1860, presenti nella raccolta donata dal Re allo Stato Italiano.
di Stefano Di Virgilio
LE MEDAGLIE DEI CARDINALI POSSONO COSTITUIRE UNA INTERESSANTE APPENDICE ALLA SERIE PONTIFICIA. ECCO, PER ESEMPIO, LE MEDAGLIE DEL CARDINALE GIROLAMO COLONNA.
Dopo la morte improvvisa a soli 37 anni del Cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV, alla guida dell’arcivescovado di Bologna venne eletto, nel 1632, Girolamo Colonna di Paliano.
Girolamo nacque nel feudo di famiglia di Orsogna (Chieti) il 23 marzo del 1604 dal principe Filippo I Colonna e da Lucrezia Tomacelli. La sua brillante carriera ebbe l’impulso principale direttamente dalla corte di Spagna di Filippo IV, grazie alla carica del padre, gran conestabile del Regno di Napoli. Fu Filippo IV infatti a sollecitare papa Urbano VIII a nominare Girolamo cardinale, cosa che avvenne il 7 febbraio del 1628, con apposita dispensa papale, poiché l’età minima per essere eletti era di 25 anni, mentre lui ne aveva ancora 24. Ottenne il titolo di cardinale diacono di Sant’Agnese in Agone e, poco dopo, quello di arciprete di San Giovanni in Laterano. Nel 1639, alla morte del padre, Girolamo ereditò tutti i feudi familiari dello Stato Pontificio e divenne quindi conte di Ceccano, marchese di Cave, duca di Marino e Paliano, principe di Sonnino e del Sacro Romano Impero. Sostituì inoltre, sempre nel 1639, la precedente carica cardinalizia con quella di Santa Maria in Cosmedin.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.270 – febbraio 2012
di Stefano di Virgilio
E’ innegabile che l’Austria del XVIII secolo abbia sostenuta la propria potenza bellica grazie ad una solita struttura finanziaria. La Guerra di Successione austriaca, oltre alle grandi battaglie contro la Prussia di Federico il Grande, indebitarono però oltre modo il regno di Maria Teresa. Un grande aiuto alle finanze statali furono le emissioni di obbligazioni statali del Wiener Stadt Banco, la banca centrale dell’Impero asburgico con sede a Vienna; nel 1759 cominciarono le emissioni di “Banco-Zetteln” ovvero di “biglietti di banca” da 10 e 20 gulden, seguiti dai tagli da 5, 25, 50, 100, 500, 1000 gulden delle emissioni più che complete del 1762, 1771, 1784 e 1796. I biglietti erano ben accettati, ma la guerra contro la Francia ne richiese ulteriori emissioni che ne causarono la perdita di valore.
Un decisivo “contributo inflattivo” nei confronti dei Banco-Zetteln, fu però dato da Napoleone.
La Francia era da poco uscita dal marasma degli assegnati e Bonaparte, primo Console della Repubblica, aveva legiferato con grande severità a protezione della pubblica finanza, sia dal punto di vista del circolante monetario metallico che cartaceo. (altro…)
di Stefano Di Virgilio – da Panorama Numismatico 111/settembre 1997
La propaganda di stato
L’ascesa al potere del “movimento” fascista, le giustificazioni di quasi tutti i successivi provvedimenti del governo Mussolini, i proponimenti e i risultati conseguiti vennero sempre sostenuti da una fortissima componente propagandistica.
Il Partito Nazionale Fascista e il governo del cosiddetto ventennio sfruttarono più di ogni altro il potere dell’immagine e del messaggio attraverso tutte le forme di propaganda visiva e sonora allora possibili.
La Diocesi di Imola ebbe tre vescovi davvero particolari perché raggiunsero l’apice della carriera ecclesiastica diventando pontefici.
Si tratta di Alessandro VII, Pio VII e di Pio IX. In particolare gli ultimi due pontefici hanno lasciato un profondo ricordo nella città e la città stessa ne è riconoscente ancora oggi promuovendo iniziative culturali a loro dedicate. A Pio IX sono state dedicate due pubblicazioni nel 1992 e nel 2000, mentre Pio VII è il soggetto di una mostra che comprende, oltre a quadri, sculture, incisioni, mobili, oggetti di culto ed arredi sacri, una nutrita sedie di medaglie.
Il cardinale Gregorio Barnaba Chiaramonti divenne vescovo di Imola nel 1785 e rimase titolare della Diocesi anche dopo il 14 marzo 1800, data della sua elezione al pontificato, nominando il suo successore solamente nel 1816. Furono anni molto difficili per la Chiesa e per il suo pontificato in particolare a causa delle persecuzioni che ebbe da parte delle autorità francesi, culminate con la deportazione in Francia (fatto che, tra l’altro, comportò la sospensione della tradizionale emissione della medaglia annuale per gli anni di pontificato tra il IX ed il XIV).