I falsi gulden e rubli di Napoleone
La falsificazione nella cartamoneta è vecchia quanto lo è la sua storia. I primi biglietti cinesi recavano impresse le terribili minacce della legge del Gran Khan, rivolte a chi avesse tentato di falsificarli (probabilmente perché qualcuno c’era già riuscito): i daler di Johan Palmstruch, le prime banconote europee, vennero falsificati dopo poco tempo dalla loro emissione, nonostante fossero dotati di ben dieci firme manoscritte e sigilli in ceralacca.
Scarica articolo completo Sulla falsificazione della cartamoneta a scopo politico tratto da Panorama Numismatico nr.109/giugno 1997. Articolo richiesto da una nostra lettrice.
Alla prossima asta InAsta 65 del 24 settembre 2016 verrà offerta una pregevole raccolta di ducati e zecchini. Questo testo di Stefano Di Virgilio è pubblicato sul catalogo.
Anche Venezia stava diventando sempre più in fretta una vera e propria potenza economica in rapida espansione. Il successo della città marinara si concentrava sostanzialmente nei sempre maggiori traffici verso l’Oriente, incentrati soprattutto sulle spezie. Dopo aver coniato il grosso matapan in argento Venezia aveva ora bisogno di una nuova moneta d’oro più importante e prestigiosa, per stare al passo con Genova e Firenze.
Le pubblicazioni online della collana “Materiali” del Bollettino di Numismatica dedicata alla Collezione di Vittorio Emanuele III proseguono con due nuovi numeri dedicati, rispettivamente, alle zecche di Milano e Bologna.
Tutte i fascicoli sono presenti nel Portale Numismatico dello Stato, all’indirizzo dove è possibile trovare anche la pubblicazione dell’intero Corpus Nummorum Italicorum in formato pdf e scaricabile gratuitamente.
Bollettino di Numismatica online – Materiali
Numero 30
La zecca di Milano. Da Giovanni Maria Visconti (1402-1412) a Gian Carlo e Estore Visconti (1412)
di Marco Bazzini e Alessandro Toffanin – link al pdf.
Numero 31
La zecca di Bologna, parte VI, Da Gregorio XIII (1572-1585) a Clemente VIII (1592-1605)
di Stefano Di Virgilio – link al pdf.
di Stefano di Virgilio
Le difficoltà dell’unificazione monetaria
In un paese dove si stava unificando tutto, forse troppo in fretta, era proprio la situazione monetaria e bancaria a risentire più fortemente dello spirito regionalistico.
Al momento dell’unità vigevano in Italia ben sette sistemi monetari diversi: alcuni decimali altri non decimali, alcuni monometallici su base aurea altri bimetallici su base argentea. L’introduzione della lira italiana divisa in 100 centesimi fu un vero shock per certa parte della popolazione, specie quella dell’Italia centrale e del sud: ragguagli con la lira italiana risultarono complicati e, come nel caso della valuta pontificia e di quella napoletana, addirittura sconvenienti. La gente poi diffidava grandemente della cartamoneta, stampata spesso con nominali troppo alti, tendendo a tesaurizzare la moneta metallica.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.100/settembre 1996. Articolo richiesto da un nostro lettore.
L’arte della medaglia tra Ottocento e modernità
Questa edizione speciale del Bollettino di Numismatica esce come catalogo, curato da Gabriella Angeli Bufalini, Responsabile del Medagliere del Museo Nazionale Romano, della mostra di medaglie tenutasi nel complesso del Vittoriano dal 20 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014.