Da molto tempo era atteso da collezionisti ed operatori commerciali il volume del MIR (Monete Italiane Regionali) dedicato alle monete papali. Come sempre scriviamo ad ogni nuova uscita di un volume del MIR, quest’opera voluta da Alberto Varesi ormai vent’anni fa è diventata sempre di più un punto di riferimento e di classificazione per la numismatica italiana tant’è che la sigla MIR compare quasi ovunque nei cataloghi d’asta non solo italiani ma anche esteri. Del resto la sua praticità e l’indicazione del grado di rarità e di una valutazione commerciale costituivano già gli elementi di successo dell’opera. Mano a mano che il MIR andava completando il quadro della numismatica italiana, venivano tralasciate le monete emesse a nome del papato nelle diverse città che furono soggette all’autorità dei successori di Pietro. Queste monete sarebbero state oggetto di volumi appositi insieme ovviamente alle emissioni di Roma.
LA MEDAGLIA DEL BATTAGLIONE CACCIATORI DI SAN LEO
di Battista Magalotti
In occasione del 50° anniversario della liberazione di San Leo (24 settembre 1910) i volontari superstiti, non dimentchi dei fatti gloriosi del Risorgimento feltresco, fecero coniare una medaglia in bronzo con appicagnolo nel diametro di mm 31 per il Battaglione di San Leo (medaglia apparsa in asta Nomisma nel 1998).
Al recto vi è impresso lo stemma comunale di San Leo, recante nella parte sinistra la figura del poverello di Assisi in atto di predicare ritto su un muricciolo all’ombra di un grande olmo (Francesco in questa città l’8 maggio 1213 ricevette in dono dal Conte Orlando Cattani da Siena, Signore di Chiusi nel Casentino, il sacro monte della Veruce).
Nella parte destra l’aquila feltresca. Il tutto attorniato sa rami d’alloro sormontati da nastro con scritta VETVSTA FERETRANA CIVITAS INVICTA S. LEONIS e corona nobiliare. Attorno la dicitura AL PRODE BATTAGLIONE DI S. LEO.
Al verso di una veduta dell’aereo baluardo e della città con in primo piano la figura idolopeica della Vittoria andante ad ali spiegate con vessillo al vento, le date 24 settembre 1840 – 1910. Nel giro la scritta 50° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI S. LEO. Sotto le sigle S.J.
Nella stessa circostanza fu inaugurato nella piazza una lapide marmorea con epigrafe dettata da Pio Squadrani che recita “Il 24 settembre 1860/ Le mercenarie sldatesche di Roma Papale / dominanti dal forte / secolare baluardo di una mala signoria / accerchia e strette / dalle schiere insurrezionali / al tonare delle artiglierie / si arresero a diserzione / di moribonda tirannide / ad iniziativa cittadina nel primo cinquantenario”.
Per meglio comprendere la mentalità anticlericale dei patrioti superstiti verso il dominio papale, giova ricordare che il governo pontificio inviava nel forte di San Leo i prigionieri politici e i delinquenti comuni più pericolosi certo della loro sicurezza. (altro…)