di Gianni Graziosi
L’inflazione che colpì il marco tedesco nel primo dopoguerra, periodo che va dal novembre 1918 alla fine del 1923, rappresenta sicuramente un caso clamoroso di tutta la storia del mondo finanziario ed economico. Quello che avvenne durante questo periodo ebbe veramente dell’incredibile. L’iperinflazione weimariana esplose, in tutta la sua drammaticità, nel biennio 1921-1923, nel corso della sua fase finale il marco valeva un bilionesimo del valore che aveva nel 1914. All’epoca il governo centrale della repubblica di Weimar fece stampare banconote di taglio sempre più elevato e, nello stesso tempo, non fece coniare monete metalliche in mark, tranne pezzi in alluminio con valore 3 marchi, nel periodo 1922-1923, e da 200 e 500, nel 1923. Il 5 novembre 1923 la Reichsbank aveva posto in circolazione il biglietto, stampato su un solo lato, da un bilione di marchi (1.000.000.000.000 in altre parole 1.000 miliardi). All’epoca il biglietto da un bilione valeva circa 5 lire italiane. Il taglio più elevato di una banconota durante il periodo dell’iperinflazione tedesca fu di 100 bilioni di marchi.
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