di Danilo Maucieri
Varieta’ ed errori di zecca
Corrado Caccuri Baffa, classe 1923, è già noto al grande pubblico numismatico per il volume Errori di Zecca, le monete del Regno d’Italia, pubblicato nel 2001 sempre con l’Editoriale Progetto 2000. La sua passione per la numismatica risale al 1939, quando ebbe dal padre la collezione di monete che tuttora cura, unitamente alle raccolte di cartoline e francobolli. Consapevole che la pratica del collezionismo si rivela importantissima per lo studio del nostro passato, ha fondato assieme al figlio Rosario l’Associazione Culturale Chartula, il cui scopo principale è appunto la promozione del collezionismo. Attualmente ha in corso due indagini: una sull’araldica e la simbologia nella cartamoneta dei Savoia, l’altra sulla storia della cartolina illustrata.
Lo stabile insediamento dei Borbone nei regni di Napoli e di Sicilia (dal 1816 unificati nel Regno delle Due Sicilie) risale al 1734 quando, nell’ambito della guerra di successione polacca, Carlo di Borbone occupò i due regni, facendosi ufficialmente incoronare l’anno successivo. Carlo fu artefice di importanti miglioramenti nel Sud Italia, staccandolo dal controllo diretto della Spagna dopo secoli di dominazione (emblematica la legenda DE SOCIO PRINCEPS – da alleato a sovrano – riportata dalle piastre e mezze piastre con il tipo del Sebeto, battute a Napoli negli anni 1734/1749).
di Roberto Diegi
Dall’Impero di Roma al Regno delle Due Sicilie
SIMBOLO DI RESURREZIONE, DI RINNOVAMENTO E D’IMMORTALITA’, L’IMMAGINE DELLA FENICE SI TROVA SULLE MONETE ROMANE E, CON MAGGIOR FREQUENZA, SU QUELLE DI COSTANTE E COSTANZO II. I BORBONE, 400 ANNI DOPO, LA RIPRESERO IN PIU’ OCCASIONI.
Il Quaderno di studi n. VII/2012, edito dalla nuova Associazione Culturale Italia Numismatica, è dedicato alla memoria di Andrea Morello e di quest’ultimo riporta un interessante articolo – già pubblicato sulla rivista Monete Antiche, n. 40/2008 – concernente l’iconografia paleocristiana sulle monete romane tardo antiche. In particolare questo articolo si sofferma sulla raffigurazione della fenice che si trova prevalentemente su alcuni piccoli bronzi emessi da Costante e Costanzo II, figli di Costantino, attorno alla metà del IV secolo d.C.
Questo articolo, peraltro, come dicevo, molto interessante, ha richiamato la mia attenzione perchè la raffigurazione della fenice non si ferma all’epoca romana ma viene ripresa con grande evidenza molti secoli più avanti, dai Borbone di Napoli e del Regno delle Due Sicilie. Ma cos’era la “fenice”?
Scarica tutto l’articolo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.288 / Ottobre 2013
Il volume presenta le leggi ed i decreti a carattere monetario emanati dai Borbone, a partire dall’unificazione dei due regni di Napoli e Sicilia (1816) fino alla caduta della dinastia (1860). L’autore inizia riportando brevi note biografiche sui regnanti borbonici nel periodo considerato: Ferdinando I (1816-1825), Francesco I (1825-1830), Ferdinando II (1830-1859) e Francesco II (1859-1861). Poi è illustrata la legge n. 565 (8 dicembre 1816) con cui i regni di Napoli e Sicilia venivano riuniti in uno solo, e la legge n. 6048 (6 aprile 1840) relativa ai pesi ed alle misure vigenti nel Regno delle Due Sicilie, allo scopo di facilitare la lettura dei decreti che proprio a queste unità di misura fanno riferimento. (altro…)