di Realino Santone
I GIGLIATI DI RE ROBERTO CON SIMBOLI
UN ESEMPLARE INEDITO
D/ + ROBERT DEI GRA IERL ET SICL [.] Il re coronato seduto frontalmente tra due protomi di leoni con scettro e globo cruigero, sul lato destro cerchietto. R/ + HONOR . REGIS IUDICIU . DILGIT. Croce gigliata cantonata da quattro gigli. Argento, 3,69 grammi. Di estrema rarità.
Il gigliato (o carlino o, in seguito, robertino), è una moneta in argento che venne introdotta sotto re Carlo II d’Angiò (1285-1309), dal valore di dieci grana e peso di 4 grammi.
Con re Roberto d’Angiò (1309-1343), figlio di Carlo II, queste monete ebbero un notevole successo in Italia e nel Mediterraneo anche grazie agli scambi commerciali e venivano tosate e imitate da altre zecche. Per ovviare al problema, nella zecca di Napoli si decise di apporre dei simboli sul dritto della moneta “a garanzia del giusto peso”.
Sono noti i simboli: ghianda, giglio, mano che porge fiore, sperone, sperone e N, sperone/sperone, globetto, tre cerchietti in verticale, cerchietto a sinistra.
L’interessante esemplare qui riportato, che presenta al dritto un cerchietto sul lato destro di fronte al leone, non mi risulta censito sui principali testi consultati.
L’immagine è tratta dall’asta n. 7 di Numismatica Picena, che si ringrazia.
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