Pio IX, l’ultimo papa-re: la parabola di un “parroco di campagna”
Seconda parte
di Giovanni B. Vigna, Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli
Zecca e monetazione: 1849-1859
Dopo la caduta della Repubblica Romana, Roma e lo Stato Pontificio risultavano inondati di moneta erosa e di cartamoneta: circa sette milioni di scudi erano stati emessi dai diversi governi del biennio rivoluzionario, e oltre un milione e mezzo erano i Buoni della Banca Romana che circolavano a corso forzoso. Con il ripristino del Governo Pontificio, cessarono immediatamente le monetazioni rivoluzionarie: i conii relativi furono raccolti e sigillati in un baule mentre le monete plateali presenti nelle Pubbliche Casse furono deformate e vendute come bassa lega d’argento ad altre zecche. Il ritiro della moneta di rame avvenne invece successivamente. Si trattò dunque di riprendere le coniazioni metalliche ordinarie, in particolare quelle del rame, al fine di far ripartire l’economia locale e poter ritirare l’eccesso di Boni cartacei e cartamoneta repubblicana che si erano diffusi nelle Legazioni. La Zecca di Bologna non era più in grado di gestire in autonomia l’intero processo produttivo, quantomeno per tirature monetarie elevate: andavano stipulati appalti specifici per garantire l’approvvigionamento di tondelli di rame in grande quantità…
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LA LAVORAZIONE DEL TABACCO VENNE INTRAPRESA A ROMA ALLA METÀ DEL XVIII SECOLO. VARIE FURONO LE MANIFATTURE PAPALI. NEL 1863 PAPA PIO IX NE INAUGURÒ LA SEDE STABILE A TRASTEVERE, EVENTO RICORDATO IN UNA MEDAGLIA.
di Fabio Robotti
L’uso del tabacco venne introdotto nella Roma pontificia dal cardinale Prospero Publicola de Santa Croce (1514-1589) che, in qualità di Nunzio Apostolico in Portogallo, ebbe l’occasione di incontrare, alla corte di re Sebastiano I, l’accademico di Francia Jean Nicot (1530-1600) e di sperimentare il fiuto del tabacco. Il celebre erudito francese, che in quel periodo ricopriva l’incarico di ambasciatore aveva, infatti, impiantato una coltivazione di tabacco nei giardini reali di Lisbona.
L’uso del tabacco si diffuse rapidamente a larghe fasce della società poiché era diffusa la credenza che la sua assunzione, fiutandolo ovvero fumandolo in pipa, giovasse alla salute per le sue virtù medicali.
Segue: LA MANIFATTURA DEL TABACCO NELLA ROMA PONTIFICIA, articolo completo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.318 – Giugno 2016
DOPO LA BRECCIA DI PORTA PIA E L’INSEDIAMENTO DEI SAVOIA, ROMA CONOBBE UN DIFFUSO RINNOVAMENTO, SIA URBANISTICO CHE CULTURALE. MA IL PAPA PROSEGUI’ LA CONIAZIONE DELLE PROPRIE MEDAGLIE ANNUALI.
La mattina del 20 settembre 1870, dopo circa un’ora di combattimenti attorno le porte San Giovanni, San Pancrazio e Pia, le truppe del Regno d’Italia entrarono in Roma attraverso un varco aperto nelle mura presso quest’ultima porta e il pontefice Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) ordinò che le bandiere bianche, segno di resa, sventolassero sulle mura Castel Sant’Angelo, sui tetti del palazzo del Quirinale e sulla sommità della Basilica di San Pietro.
Nelle prime ore del pomeriggio della medesima giornata i capi di stato maggiore degli eserciti contendenti, Raffaele Cadorna (1815-1897) e Hermann Kanzler (1822-1888), sottoscrissero la capitolazione dello Stato pontificio.
Il primo articolo del trattato di resa stabiliva che La città di Roma tranne la parte che è limitata al sud dai bastioni Santo Spirito, e che comprende il monte Vaticano e Castel Sant’Angelo costituenti la città Leonina, il suo armamento completo, bandiere, armi magazzini da polvere, tutti gli oggetti di aspettazione governativa saranno consegnati alle truppe di S.M. il Re d’Italia.
Il plebiscito del 2 ottobre sancì il risultato dell’azione militare; su 167.548 aventi diritto a esprimere il proprio voto, 133.681 scelsero l’annessione di Roma all’Italia, mentre solo 1.507 votarono contro.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.287 / Settembre 2013
L’INDAGINE SU UNA VARIANTE DELLA MONETA DA 4 SOLDI RISALENTE AL 1868 SI ARRICCHISCE DI UN NUOVO ESEMPLARE. L’IPOTESI CHE SI TRATTI DI UNA MONETA PRODOTTA IN ZECCA VIENE ORA RAFFORZATA.
di Davide Fabrizi
Nell’asta Varesi “Vicenza Numismatica” del 29 settembre 2012, al lotto n. 323, è stata messa all’incanto una moneta da 4 soldi coniata nel 1868, nel XXII anno di pontificato di Pio IX (fig. 1).
La descrizione della moneta (4 Soldi 1868 A. XXII, Roma. CNI e Pag. mancante come variante Cu g 18,75 • Variante con due stelle per parte ai lati della data e mancante del segno di zecca al rovescio. Esemplare corredato di perizia fotografica di Orlando. Colpi sul taglio) mette in risalto la variante inedita per via della presenza di due stelle ai lati della data, anziché una sola, e della mancanza del segno di zecca. Ci ricolleghiamo all’esemplare sopra illustrato per segnalare come una moneta con le stesse caratteristiche fosse già in fase di studio da parte nostra; questo passaggio in asta pubblica, il primo in assoluto a nostra conoscenza, porta a tre il numero totale di esemplari censiti e tende a rafforzare la
nostra opinione che si tratti di una moneta prodotta in zecca. Vogliamo sottolineare che nel seguente studio vengono proposte delle ipotesi le quali, seppur basate su dati oggettivi, non pretendono di avere valore definitivo, anzi aprono nuovi scenari e ipotesi riguardanti l’esistenza e la circolazione di questa moneta. Auspichiamo infatti, a completamento della presente pubblicazione, l’intervento di qualche esperto del settore che possa fornire notizie o dati aggiuntivi riguardanti la sua coniazione e circolazione.
Durante il pontificato di Pio IX si decise di adeguare la circolazione monetaria dello Stato Pontificio, ormai ridotto alle sole province romane, a quella con sistema metrico decimale adottata dalla lega monetaria tra Francia, Belgio e Italia già dal 23 dicembre 1865. Con editto del 18 giugno 1866, a firma del segretario di Stato, cardinale Antonelli, vennero istituite le nuove monete e le condizioni di cambio delle vecchie, che man mano sarebbero state ritirate dalla circolazione applicando le tariffe di cambio secondo la seguente tabella. (altro…)