Il Museo d’Arte della Medaglia e della Città di Buja festeggia quest’anno il 25° anniversario e celebra l’occasione con una cartolina che riproduce la medaglia di Piero Monassi dedicata al Museo, del quale il Maestro incisore bujese è insostituibile promotore.
Inaugurato nel 1998 come omaggio alla storia e all’identità locali, grazie al contributo di 120 opere donate da 50 artisti italiani sul tema Il terremoto nella Medaglia. Omaggio al Friuli, il Museo dal 2006 è ospitato negli spazi di una casa rurale del XVIII secolo.
La sezione dedicata ai Maestri incisori Bujesi narra la storia di come un piccolo paese friulano sia diventato patria di alcuni dei più grandi artisti in campo anche internazionale, con esponenti come Pietro Giampaoli e Guerrino Mattia Monassi, che si avvicendarono alla guida della Zecca di Stato per buona parte del XX secolo.
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di Eddi Bortolussi
Credo che su Ardito Desio (il grande friulano nato a Palmanova il 18 aprile 1897, noto nel mondo soprattutto come ideatore e organizzatore della mitica conquista italiana del K2, avvenuta nell’ormai lontano 1954) sia ormai stato detto e scritto tutto, e anche di più. Ricordo, a suo tempo, di aver avuto l’onore di festeggiarlo a Milano, in occasione del suo 100° compleanno, assieme agli amici friulani del locale Fogolar Furlan, che lui tanto amava e di cui era un fiero sostenitore.
Ma non è di quei ricordi che in queste pagine desidero parlare, quanto di un fatto accaduto recentemente a Udine, dove la figlia del grande Ardito Desio, la gentilissima signora Maria Emanuela, con grande lungimiranza e affetto per il Friuli, ha pensato di donare al Comune di Udine (o meglio, per essere più precisi, al Museo Friulano di Storia Naturale di Udine), l’archivio storico di suo padre. Si tratta di ben 300 faldoni di documenti, oltre 30.000 tra immagini, negativi e filmati, un centinaio di cimeli, 200 libretti di campagna e circa 300 onorificenze. Tutto ciò è entrato ufficialmente nella disponibilità del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine a partire dall’8 settembre 2021.
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Sembra che natura abbia creato una certa atmosfera nel piccolo paese di Buja in Friuli per cui alcuni di quelli che sono lì nati hanno sviluppato uno spiccato senso artistico che li ha portati a diventare dei maestri della medaglia. Infatti da Buja vengono Piero Monassi, Guerrino Mattia Monassi, Pietro Giampaoli, Enore Pezzetta, nomi che hanno fatto la storia della medaglia d’arte e della moneta nel Novecento italiano. Il paese, riconoscente per aver portato nel mondo orgogliosamente quella origine, nel 1998 ha dedicato loro il Museo d’Arte della Medaglia, nato grazie alle opere donate dagli artisti medaglisti che parteciparono alla grande mostra organizzata da Piero Monassi a Milano nel ventennale del Terremoto in Fiuli.
Ascanio Vattolo, orgoglioso anch’egli di condividere questa origine da Buja, ha voluto dedicare a Piero Monassi la sua nuova monografia.
L’INCISORE FRIULANO HA DEDICATO UNA PLACCHETTA IN BRONZO ALL’IMMAGINE SACRA ESPOSTA A TORINO IN QUESTI GIORNI.
Dal 19 aprile al 24 giugno 2015, nel Duomo di Torino, la Sindone, il lenzuolo in cui Giuseppe d’Arimatea avvolse il corpo di Cristo dopo essere stato deposto dalla croce, rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli. È un evento che si è ripetuto all’incirca ogni trent’anni a partire dal 1578, anno in cui il Sacro Telo venne portato a Torino per offrire all’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, la possibilità di venerarlo risparmiandogli parte del lungo viaggio che avrebbe dovuto fare per raggiungere la Savoia e Chambéry. Fino al 1997 è stato conservato arrotolato su un cilindro di legno dentro una cassetta d’argento mentre oggi è riposto disteso all’interno di un contenitore realizzato in materiali speciali.
L’amore per la propria terra e per la numismatica traspaiono benissimo in questo libro di Ascanio Vattolo. È infatti dedicato alla terra friulana e in particolare al paese di Buja. Una terra, quella friulana, ricca di storia numismatica che alla numismatica ha dato alcuni tra i maggiori incisori che hanno fatto grande l’Italia.
Il libro non contiene solamente le biografie degli incisori arricchite da materiale iconografico originale e vario, propone anche aneddoti e curiosità di vera storia monetale. Il primo capitolo è una rassegna di notizie, molte curiose, attinenti la monetazione locale. Leggiamo, ad esempio, racconti di falsari, come di colui che stampava e poi “indorava” marenghi, e poi le vicende relative alla cartamoneta emessa sul finire del primo conflitto mondiale dai Comuni di Udine e di Buja.
Sono anche descritte delle medaglie emesse per ricordare avvenimenti locali come l’inaugurazione del Museo di Buja o della locale pieve. Si parla anche delle monete emesse ad Aquileia sia in età romana che medievale, a Gorizia, Latisana, Palmanova, ecc.