di Alberto Castellotti
UNA STRANA INCISIONE SUL ROVESCIO DI UNA MONETA NAPOLETANA RIVELA IL SOVRAPPORSI DI LEGGENDE PAGANE E CRISTIANE
Come ho avuto sovente modo di dire ai tanti amici numismatici professionisti, sia italiani che stranieri, che mi conoscono da anni come collezionista, mentre un tempo, in campo numismatico, avrei potuto vagheggiare il possesso di pezzi pregiati, nell’era dell’euro, a malincuore, mi devo accontentare di esemplari un po’ meno sfolgoranti. Tant’è che, con una sorta di ritorno agli anni giovanili, quando frequentavo i mercatini, mi sono riabituato a rovistare fra la minutaglia e persino sul web, che a livello globale ha preso, tra i vari posti, anche quello delle bancarelle, mi trovo sovente a vagabondare.
In una recente scorribanda ho così potuto reperire una curiosa monetina che ha avuto il merito di mandarmi un messaggio subliminale talmente esplicito, nonostante la sua modestia, che non ho potuto resisterle.
QUELLA DEGLI “UOMINI ILLUSTRI” FU UNA EMISSIONE PARTICOLARMENTE INNOVATIVA SIA PER LO STILE ICONOGRAFICO CHE PER LE TECNICHE CON CUI VENNE REALIZZATA
Agli albori del XX secolo l’attività economica del Mezzogiorno d’Italia registra una significativa impennata la quale, come è stato acutamente osservato da eminenti studiosi, consegue ad una più intensa industrializzazione, nonché ad un tasso di sviluppo così elevato da toccare livelli mai raggiunti in precedenza.
A tale quadro macroeconomico si aggiungono alcune decisioni di politica creditizia da parte del Banco di Napoli: nella specie, si registrò un incremento nella apertura di nuove succursali dell’Istituto, con una più intensa partecipazione alla vita economia e sociale del paese e tale svolta nella liquidità monetaria determinò una maggiore circolazione ed un più rapido consumo dei biglietti emessi. Infatti, come insegna la teoria quantitativa, la velocità di circolazione della moneta è data dal rapporto tra volume delle transazioni e quantità di moneta in circolazione moltiplicata per il livello del prezzi (V= T/M x P) e, poiché un aumento del livello del reddito e della crescita economica influenza i valori di T e di P, a parità del valore M di quantità di moneta in circolazione, ciò determina un inevitabile incremento della velocità di circolazione V ed un più rapido logorio dei biglietti.
Scarica l’articolo completo UOMINI ILLUSTRI DEL BANCO DI NAPOLI tratto da Panorama Numismatico nr.335, gennaio 2018
di Roberto Costanzo
Alla morte di Carlo II d’Asburgo (1700) salì al trono di Spagna Filippo V di Borbone, nipote di Luigi XIV, secondo il testamento di Carlo II. Gli Asburgo d’Austria, forti del loro diritto dinastico, si opposero. La Francia di Luigi XIV, alleata con la Spagna del nipote Filippo V, occupò i Paesi Bassi spagnoli (1701) e mosse contro il Ducato di Savoia, assediando Torino; suscitò così la controffensiva austriaca in Italia al comando del duca Eugenio di Savoia. I gallo-ispani furono sconfitti e l’Austria ottenne il Ducato di Milano.
A Napoli, il partito austriaco si rivoltò contro il re spagnolo Filippo V, che dopo sette anni (1700-1707), dovette cedere il Regno al secondogenito dell’imperatore Leopoldo, l’arciduca Carlo d’Asburgo, intanto sbarcato a Barcellona (1705), quale pretendente al trono spagnolo (come Carlo III di Spagna).
La medaglia qui presentata celebra l’“Italia Austriaca”, mostrando i possessi asburgici di Milano e Napoli nell’anno 1707. A parere dello scrivente, è di qualche interesse per i collezionisti italiani.