Con una nota su una moneta inedita e un’appendice dedicata alle sue emissioni
DI NOBILE FAMIGLIA SENATORIALE ROMANA E DI SOLIDA FEDE CRISTIANA, FLAVIO ANICIO OLYBRIO DIVENNE IMPERATORE IN TARDA ETÀ E IL SUO REGNO DURÒ SOLTANTO SEI MESI. LA SUA MONETAZIONE, PERÒ, FU DEL TUTTO UNICA.
La storia, così come la numismatica, dell’ultimo decennio di vita dell’Impero Romano d’Occidente costituiscono ancora oggi un interessante quanto, spesso, controverso campo d’indagine. Di seguito sarà nostra intenzione chiarire e portare alla conoscenza di tutti una delle figure forse meno caratterizzanti e più evanescenti di tale momento storico: Flavio Anicio Olybrio.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.301 – Dicembre 2014
Ci sono collezioni che, per la loro importanza, passando all’asta passano anche alla storia e il catalogo relativo diventa un prezioso testimone dedicato ai posteri. È sicuramente il caso della collezione di monete repubblicane formata da RBW. Sono state tre le vendite in oggetto: l’asta Triton III del dicembre 1999 dove fu presentato il grosso delle monete d’oro e, quindi, le vendite NAC 61 dell’ottobre 2011 e 63 del maggio 2012 con tutto il resto.
Nella sua prefazione il collezionista ricorda come, nelle discussioni che egli ebbe col compianto Roberto Russo della NAC, avesse voluto che tutte le sue monete fossero ordinate cronologicamente e presentate insieme.
FU SIMBOLO DI ALCUNE CITTÀ DELLA MAGNA GRECIA, RAPPRESENTÒ IL DIO APIS PER GLI EGIZIANI E FU UNA FIGURA PREDILETTA DALL’IMPERATORE AUGUSTO. PER QUESTO L’IMMAGINE DEL TORO VENNE UTILIZZATA MOLTE VOLTE SULLE MONETE ANTICHE.
Dal mondo greco all’impero di Roma
Tutti i numismatici avranno avuto modo di notare come la figura di un toro compaia frequentemente sulle monete antiche, dalle splendide coniazioni del Mondo greco e della Magna Grecia in particolare, a quelle meno frequenti ma non meno belle dell’Impero Romano.
Questa cosa non dovrebbe stupire più di tanto se si pensa alla funzione importantissima della moneta per la diffusione di messaggi comprensibili a tutti. Il toro, per antonomasia, rappresentava, e rappresenta ancora oggi, la forza fisica: questa raffigurazione dava indubbiamente un messaggio immediato e facilmente comprensibile: la nostra città, o il nostro Regno, è il più forte e va temuto.
Così come si teme il toro.
Sulla base di queste considerazioni mi è venuta l’idea di mettere a confronto alcune – solo alcune – delle monete che, nel corso dei secoli e nell’antichità, hanno riportato, quasi sempre al rovescio, l’immagine del toro, simbolo di potenza e di virilità. Naturalmente ho dovuto fare una scelta, per me molto dolorosa, tra le molte immagini che ho visionato, selezionando quelle che meglio si prestavano alla riproduzione a stampa.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.313 – Gennaio 2016
Si dice sempre che la moneta sia un ottimo mezzo di trasmissione delle idee. È verissimo: fin dall’antichità il potere si è arrogato il diritto di battere moneta e su questi piccoli tondelli di metallo ha impresso immagini e scritte. Le immagini e scritte servivano per individuare immediatamente l’origine e l’affidabilità della moneta stessa, tuttavia queste immagini e queste scritte potevano comunicare un messaggio che all’autorità emittente poteva interessare trasmettere.
Furono i romani ad affinare questo strumento. La moneta, particolarmente durante le guerre civili e nell’alto impero, trasmise notizie di vittorie e conquiste, nuove costruzioni, nuove leggi e tanto altro.
Costantinus-Licinius (313-337 d.C.)
Luigi Sabetta era nato a Ragusa, in Dalmazia, il 14 dicembre 1911. Terminati gli studi, iniziò una brillante carriera diplomatica proseguita fino al pensionamento avvenuto nel 1977. La numismatica fu una sua grande passione. Si dedicò in particolare alla monetazione del periodo costantiniano scrivendo diversi articoli di aggiornamento del Roman Imperial Coinage (RIC) e raccogliendo una ricca e variegata serie di follis dello stesso periodo. Tre anni dopo la morte di Sabetta, avvenuta nel 1989, questa collezione è stata ceduta dalla famiglia alle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche del Comune di Milano. Il catalogo che qui presentiamo è il coronamento di tutta una vita dedicata non solo al collezionismo fine a se stesso ma anche allo studio e alla valorizzazione di quanto raccolto.