di Realino Santone
LA CITTADINA ADRIATICA BATTE MONETE NEL CORSO DEL XV SECOLO, TRA LE QUALI IL RARISSIMO DENARO DI RENATO D’ANGIÒ.
La cittadina di Ortona in provincia di Chieti, anticamente chiamata da Strabone Horton Epineion, fu il porto della popolazione Frentana. Della storia antica sappiamo poco, ma ritrovamenti di ceramica di impasto e vasi in stile appenninico rinvenuti nella zona del castello, sono riferibili tra la media età del bronzo e gli inizi dell’età del ferro.
Pochissime le testimonianze dell’epoca romana; con la caduta dell’Impero romano passò sotto la dominazione bizantina, seguirono Longobardi e Franchi che la conquistarono nell’anno 803.
Nel secolo XI è governata dagli Attoni di Chieti, nel 1076 si svolse tra i fiumi Sangro e Moro la battaglia tra Normanni e Trasmondo III degli Attoni , con la vittoria dei Normanni.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.298 – Settembre 2014
Con questo nuovo volume prosegue il progetto di revisione della numismatica siciliana medievale, portato avanti da Alberto D’Andrea in collaborazione prima con Gaetano Faranda ed Elena Vichi (Le monete siciliane dai Bizantini agli Arabi), adesso con Christian Andreani e Domenico Faranda. Questa volta il periodo preso in esame va dall’arrivo dei normanni in Sicilia alla caduta della dominazione angioina (secoli XI-XIII).
L’opera si avvale della prefazione di Mario Maugeri, collezionista e studioso di monete siciliane, noto al grande pubblico numismatico per i suoi numerosi articoli, nonché per il volume Le monete degli Aragonesi in Sicilia.
In apertura troviamo un capitolo introduttivo in cui vengono spiegati nel dettaglio i titoli arabi usati dai regnanti normanni. Nella seconda parte viene inoltre fornito l’elenco delle legende greche e latine usate sulle monete, con relativa traduzione; la trattazione delle legende cufiche e nashki è invece rimandata direttamente alle schede delle singole monete interessate.
Le kharrūbe normanne, piccole monetine del peso teorico di 0,20 g circa, sono state illustrate per la prima volta nella metà dell’Ottocento da Domenico Spinelli. Da allora, per oltre un secolo, gli studi in materia hanno fatto pochi o nessun passo in avanti. Un rinnovato interesse per queste monete si è avuto solo negli ultimi trent’anni, prima con gli studi di Paul Balog, e in seguito con quelli di Lucia Travaini, che hanno pubblicato esemplari e prodotto riflessioni teoriche che ci consentono, oggi, di guardare queste monete con occhio profondamente diverso. La pubblicazione di alcuni ripostigli, poi, ha consentito di conoscere un gran numero di esemplari inediti e di precisare meglio la lettura di tipi poco conosciuti.
SEGUE: articolo completo in formato pdf, anteprima da Panorama Numismatico nr.268, dicembre 2011. Vista la presenza di caratteri arabi e cufici preferiamo fornire solo la versione PDF.