di Costanzo Roberto
POTREBBE SEMBRARE UNA SEMPLICE VARIANTE MA IN REALTÀ È UNA NUOVA TIPOLOGIA USCITA DALLA ZECCA DI MESSINA A NOME DI FILIPPO II.
Presentiamo un pezzo da 4 tarì del peso di 10,7 grammi recante la data 1556, le iniziali T-P dello zecchiere Tommaso Paulillo (attivo dal 1556 al 1563) e i tipi, sia al diritto che al rovescio, come riportati nella bella e fondamentale opera dello Spahr ai numeri 13 – 43.
La moneta presenta però alcune varianti significative rispetto alle monete descritte nello Spahr:
a) nel campo del diritto, dietro la testa del sovrano, campeggia un 4, chiaramente coniato e non sovraimpresso successivamente, assente nei tipi Spahr 13–43.
b) l’effigie di Filippo II con testa grande, identica a quella dei tipi Spahr 13-43 è inscritta in un doppio cerchio lineare e non interrompe la leggenda.
di Paolo Pini
PARTE I: Genova, Piemonte, Venezia
In un articolo precedente (Panorama Numismatico n.62) è stata esaminata, sulla scorta della monetazione della zecca locale, la situazione politica nella città di Bologna dopo la presa di possesso nell’Italia padana da parte delle forze napoleoniche e l’istaurazione del governo popolare a regime repubblicano e le successive incorporazioni nelle Repubbliche Cispadania e Cisalpina.
Con questo ulteriore contributo allarghiamo il discorso per tracciare, sempre col presidio numismatico, una panoramica sugli altri stati italiani che abbracciarono il nuovo corso all’insegna dell’albero della libertà.
Si tratta di un periodo storico sconvolgente, per le sue ripercussioni sui governi locali, dal punto di vista istituzionale e sociale. Prenderemo in esame, nell’ordine, la situazione a Genova, in Piemonte, a Venezia, a Lucca e Firenze, a Roma, a Napoli, avendo già nella nota precedente, alla cui rilettura rimandiamo, considerati gli sviluppi della conquista napoleonica di parte dell’Italia settentrionale, sfociati nella costituzione delle Repubbliche Cispadania e Cisalpina, di cui saremo qui soltanto riproduzione alcune monete, esclusa la già trattata zecca di Bologna. (altro…)
A fine aprile, e più precisamente il giorno 30, la Numismatica Varesi terrà la sua 62a asta di monete e medaglie.
La location, dall’asta di novembre, è la splendida Villa Botta Adorno, a pochissima distanza dal centro di Pavia ed a soli 3 chilometri dal casello autostradale della Milano-Genova.
L’asta è presentata attraverso due distinti cataloghi.
Il primo, di formato grande, copertina bianca, contiene monete greche, romane, bizantine, italiane dal medioevo ai giorni nostri, estere, medaglie e lotti multipli. Interessante collezione di monete di Pavia in argento e mistura, da Carlo Magno a Francesco I Sforza, Diverse monte papali, un nustrito gruppo di aurei sabaudi del XIX secolo e, in finale di catalogo una raccolta composta poco meno di un centinaio di “marenghi” in oro con diverse significative rarità.
di Lorenzo Bellesia
Un lettore di Panorama Numismatico, il signor Angelo Lando di Gavardo, in provincia di Brescia, ci ha inviato alcune fotografie di materiale posseduto dalla famiglia di un suo conoscente e rinvenuto alla fine deI secolo scorso in una non meglio precisata grotta del Veronese.
Il signor Landa, cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la preziosa segnalazione, ci ha chiesto una classificazione delle monete ritrovate ma questo materiale è così interessante che vale la pena segnalarlo all’attenzione degli studiosi in uno specifico per quanto breve articolo piuttosto che nella consueta rubrica di corrispondenza con i lettori.
Segue: articolo originale in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.121/luglio 1998, articolo richiesto da un ns. lettore.
La prima edizione di questo lavoro risale al 1978, quando fu pubblicata dal compianto Victor Gadoury, noto commerciante monegasco. Ora invece esce la quarta edizione curata da Francesco Pastrone il quale ha portato avanti un lungo lavoro di affinamento e miglioramento sia nei contenuti di tipo scientifico che nelle valutazioni commerciali.
Pastrone, nella sua introduzione, sottolinea alcune differenze rispetto alla prima edizione. Sicuramente la più importante riguarda il totale abbandono delle tirature precedentemente indicate. Queste tirature, alla luce di nuovi studi ed aggiornamenti, non sono più risultate attendibili o sono addirittura in contrasto con quelle indicate da altri ricercatori. Per evitare quindi di fornire dati non provati, si è preferito ometterli anche perché per il collezionista ciò che conta è la reperibilità odierna.