L’Asta 15 di ACR è online e presenta una selezione di 904 lotti di monete greche, romane, bizantine, medievali e moderne.
Le offerte effettuate direttamente presso la sede di Artcoins, via email, via fax e online potranno essere effettuate sul sito ACR sino alle ore 08:00 del 27 Aprile 2015 per i lotti 1-330, sino alle ore 12:00 del 27 Aprile 2015 per i lotti 331-904. Le offerte tramite i portali Bid Inside, Sixbid e Numisbids potranno essere effettuate sino alle ore 08:00 del 27 Aprile 2015.
L’asta avrà luogo presso “The Charles Hotel“, in Sophienstraße 28, 80333 Monaco di Baviera, Germania, il 27 Aprile 2015 con il seguente orario:
Lunedì 27 Aprile 2015
10:00 – 13:30 hrs CET (Lotti 1 – 330)
14:30 – 19:30 hrs CET (Lotti 331 – 904)
ESPOSIZIONE
25-26 Aprile 2015 dalle ore 10:30 alle ore 19:00
presso The Charles Hotel, mappa
Live Bidding
L’Asta 15 LIVE é disponibile su bidinside.com, occorre essere registrati per participare. Gli utenti Bid Inside devono solo fare login e attenders per l’approvazione da parte di ACR Auctions.
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Sito web ACR Auctions
di Claudio Cassanelli
LE EMISSIONI DI ALESSANDRO PICO PER IL LEVANTE, AFFINI AD UNA SERIE MODENESE DI FRANCESCO I D’ESTE, PRESENTANO ALCUNE DIVERSITÀ DI CONIO SPECIE SUL ROVESCIO.
La serie di monete coniate per il Levante da Alessandro I Pico (1602-1637) nella zecca di Mirandola, è composta da due valori di 12 e 6 bolognini. Tipologicamente risulta identica ad una serie della zecca modenese di Francesco I d’Este, nella quale zecca furono emessi diversi altri valori: da 18 bolognini, da 15, da 10, da 9 e da 8. Su un valore da 8 bolognini risulta la sigla dello zecchiere IT, ossia Joseffo Teseo, il quale aveva già lavorato nella zecca di Correggio per l’emissione di una moneta da otto soldi senza la data poi ancora, per il nuovo duca di Modena, a partire dall’ottobre del 1630.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).
NOTO PER LA VITA SREGOLATA E LE SPESE DISSENNATE, IL PRINCIPE DI PIOMBINO FU ANCHE UN PROLIFICO CONIATORE DI MONETE. ALL’ULTIMO PERIODO DELLA SUA VITA APPARTIENE, PROBABILMENTE, IL TESTONE INEDITO QUI PRESENTATO
Il principe di Piombino Giovan Battista Ludovisi (1647-1699) è passato alla storia più per le sue avventure galanti e per la sua dissennata gestione delle finanze personali e dello Stato che per particolari benemerenze in campo militare o amministrativo. È significativo che in alcune cronache napoletane del suo tempo si dica che …ha mostrato in tutte le sue operazioni di aver poco sano cervello, essendo …di sua natura incostante d’animo ed inettamente prodigo per lo che s’avea vendute ed impegnate non solo tutte le terre e feudi che possedeva [nel regno di Napoli] come Principe di Venosa, ma anco l’entrata del suo Stato libero di Piombino.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).
Un comune esempio numismatico
FIGURA SCOMODA PER LA LIBERALITÀ DI PENSIERO GIOVANNA D’ARAGONA VENNE DEFINITA “PAZZA” E RINCHIUSA PER BUONA PARTE DELLA SUA VITA. NONOSTANTE CIÒ, LA SUA IMMAGINE COMPARE SU ALCUNE MONETE FATTE CONIARE DAL FIGLIO CARLO V
Nel mondo numismatico, si sa, le monete sono spesso considerate come esempio di varie testimonianze (storica, artistica, etc.) per delineare in modo più preciso il periodo e l’ambiente che ne hanno curato la produzione. Alcune, però, riescono a comunicare meglio il loro messaggio, forse perché sono state coniate appositamente per svolgere questo importante compito.
Uno dei casi più interessanti, a livello storico, politico e sociale, è sicuramente la serie enea napoletana curata a nome della regina castigliana Giovanna e di suo figlio, Carlo di Gand, che passerà alla storia con il nome di Carlo V.
Le vicende che caratterizzarono l’esistenza della regina Giovanna sono state trattate in molti ambiti e sotto varie ottiche, tutte originali. La sua vita non fu certo semplice: lo si può immaginare già dalla dura infanzia che tormentò la giovane principessa, la quale doveva tenere testa ad un padre, Ferdinando II d’Aragona, che non esitò a sacrificarla ad un matrimonio politico, seppur ben riuscito, e ad una madre, Isabella di Castiglia, ossessionata, se così si può dire, dal fervore religioso. Fu così che Giovanna crebbe in un clima politico-religioso molto pesante: la madre, in particolare, la trattò sempre con una certa ostilità a causa della repulsione che la figlia dimostrava nei confronti del fanatismo religioso, ampiamente appoggiato dai cosiddetti “Re cattolici”. Tale attaccamento al cristianesimo divenne sempre più importante per i sovrani iberici, basti pensare che la Spagna, all’epoca, era ancora divisa in vari regni che godevano di organismi amministrativi del tutto peculiari. Anche se a Ferdinando II non mancò la volontà di unificare tutti i territori spagnoli sotto la propria corona, il suo impegno primario si svolse soprattutto verso l’eliminazione di tutte le presenze straniere di arabi ed ebrei, al fine di legittimare la sua posizione di sovrano cristiano agli occhi del papa e del resto d’Europa. Fu proprio grazie alle azioni politiche di Ferdinando che la Spagna poté intraprendere, anche se a fatica, quel duro percorso che nel giro di qualche generazione la farà entrare di diritto tra i Paesi più potenti ed influenti dell’intera Europa, e non solo.
Segue: articolo completo in formato pdf, anteprima da Panorama Numismatico nr.303, febbraio 2015
di Pier Alessandro Boni
LO STUDIO DI ALCUNI QUATTRINI FATTI CONIARE DAL MARCHESE ALBERICO I CYBO SUI QUALI COMPAIONO ISCRIZIONI FINORA MAI RESE NOTE.
Fino all’asta Artemide XXXV dell’11 luglio 2012, seguendo il completo libro di Lorenzo Bellesia, Le monete di Massa di Lunigiana pubblicato nel 2008, le coniazioni battute dal marchese Alberico I Cybo Malaspina, successivamente elevato al rango di principe, erano prese in esame solo per tre periodi e tre diverse iscrizioni, le prime due con il titolo di marchese III mentre il terzo era con il titolo di principe I e più esattamente: