di Michele Chimienti e Valerio Marchioni
Già nel Xll secolo i Visconti erano una nobile famiglia lombarda divisa in vari rami con feudi e beni sparsi in tutta la regione. Il primo ad impadronirsi del governo di Milano fu I’arcivescovo Ottone Visconti che nel 1277 riuscì a sconfiggere la famiglia rivale dei Della Torre, capi del partito popolare.
Per rafforzare il potere dei Visconti fece eleggere suo nipote Matteo capitano del popolo ed in seguito ottenne anche che fosse nominato Vicario imperiale. Ma nel 1302 il partito guelfo dei DelIa Torre tornò ad avere il sopravvento e Matteo fu esiliato. Dopo otto anni la situazione si capovolse di nuovo con la discesa dell’imperatore Enrico VII che rimise Matteo al governo della città. Quest’ultimo morì nel 1327 e gli successe il figlio Galeazzo I.
di Luigi Feruglio – da Panorama Numismatico nr.79/ottobre 1994 – articolo richiesto da un ns. lettore
Introduzione
Il nome di Enrico Dandolo occupa un posto di prim’ordine nell’elenco dci dogi di Venezia. Fu lui che, ormai 94enne quasi cieco, condusse i soldati cristiani nella IV Crociata alla presa di Costantinopoli. Eletto il 21 giugno del 1192 (o, secondo altre fonti, il 1° gennaio del 1193, oppure ancora nel 1194), uomo forte e deciso nonostante l’età e la cecità, nel 1202 partì da Venezia con l’ intento di raggiungere Bisanzio. Conquistata Zara, il 17 luglio dell’anno successivo, inseguito ad un breve assedio, Costantinopoli venne presa, derubata e distrutta.
Zecca e monete del Comune di Pisa – Dalle origini alla Seconda Repubblica XII sec.-1406 – vol. I – di Monica Baldassarri
Questa fatica di Monica Baldassarri non è un repertorio di monete, perlomeno non è solo questo. Sin dalle prime righe si evince che è un lavoro che viene da “lontano”, frutto dell’attività di studiosa e di ricercatrice che l’autrice porta avanti da anni.
Come infatti ci ricorda nella Presentazione la prof.ssa Lucia Travaini, quest’opera vede la luce come tesi di dottorato circa dieci anni orsono e, in un certo senso, è quasi un bene che sia stata pubblicata soltanto ora, perché negli anni la Baldassarri ha arricchito notevolmente la serie degli apparati, soprattutto corredandola dei nuovi ritrovamenti e dei nuovi studi sulla zecca pisana, che non ha avuto negli anni la fortuna di essere stata al centro di importanti monografie, come invece accaduto anche per delle zecche di minor rilevanza storica. Come aggiunge la prof.ssa M. Luisa Ceccarelli Lemut nell’altra Presentazione, sono di particolare interesse le appendici e la documentazione dei rapporti tra la moneta pisana e le altre monete coeve.
di Michele Chimenti – da Panorama Numismatico nr.19 / Gennaio 1987 – Articolo richiesto da un ns. lettore
Lo scopo di quanto mi accingo a scrivere è di poter definire più esattamente l’epoca di coniazione di alcune monete anonime della Zecca bolognese. Cercherò di ottenere ciò dall’esame di alcune di esse ritrovate il 15 febbraio 1943 all’interno della tomba di S. Procolo che si trova nell’omonima chiesa bolognese. lnfatti in questa data fu trasferita l’arca, in cui erano conservati i resti mortali del Santo, dalla cappella Isolani al centro del coro dove si trova attualmente.
di Lorenzo Bellesia – anteprima da Panorama Numismatico nr.261, Aprile 2011
AGLI INIZI DEL TRECENTO ALCUNE ZECCHE PIEMONTESI SI SPECIALIZZARONO NEL CONTRAFFARE IL GROSSO VENEZIANO, IL TIROLINO E L’IMPERIALE MILANESE.
Dopo la morte di Federico II l’Impero era precipitato nell’anarchia ed i Comuni italiani si affrancarono completamente.
Nel 1308 fu eletto re di Germania Enrico VII di Lussemburgo. Incoronato ad Acquisgrana il 6 gennaio 1309, decise di scendere in Italia per essere incoronato re dei Romani e cercare di consolidare il potere imperiale nella penisola lacerata dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Giunse allora a Milano dove si fece incoronare re d’Italia il 6 gennaio 1311. Orgoglioso della sua missione, volle riordinare il caos che regnava in Italia non solo dal punto di vista politico ma anche economico e monetario.