di Luigi Lamorte
CON LA NASCITA DELL’IMPERO LATINO D’ORIENTE, NEL 1204, LE TIPOLOGIE MONETARIE NON CAMBIARONO, FINO A CHE GLI STATI FRANCHI, ALLA META’ DEL DUECENTO, DECISERO DI INTRODURRE DENARI TORNESI SU MODELLO FRANCESE.
Il periodo storico (1204-1297)
Quando i cavalieri della Quarta Crociata entrarono a Costantinopoli nell’aprile del 1204, si aprì un nuovo capitolo della storia greca con la formazione dell’Impero latino d’Oriente (fig. 1). Il nuovo volto dell’Egeo ebbe però vita breve: difatti, nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1261 Alessio Melissene Strategopulo (Ἀλέξιος Στρατηγόπουλος), generale di Michele VIII Paleologo (imperatore di Nicea), dopo essere stato informato che la guarnigione franco-veneziana di Baldovino II aveva lasciato Costantinopoli, diede l’ordine ad un ristretto gruppo di soldati di entrare in città; costoro, dopo aver scaraventato giù le poche guardie dai bastioni, si diressero verso le porte. All’alba del 25 luglio l’intero esercito bizantino entrò dalla Porta aurea praticamente senza combattere; Costantinopoli ritornava ad essere la capitale dell’impero bizantino.
Nonostante la breve parentesi dell’Impero latino, in meno di sessant’anni, i franchi avevano conquistato vasti territori, isole e piazzeforti del vecchio impero; tra le più importanti vi erano il Principato di Acaia (conosciuto all’epoca come Morea, cioè il Peloponneso) e il Ducato di Atene.
Segue: articolo completo in formato PDF, da Panorama Numismatico nr.291 di Gennaio 2014.
di Luigi Feruglio
Situazione storica
Tutta la storia dell’Europa degli anni anteriori al 1000 si fonde con la leggenda. La caduta dell’Impero r0mano nel 472 causò una grande confusione in ogni parte del mondo allora conosciuto, e numerose orde di barbari, che fino ad allora erano state trattenute al di là dei confini, si introdussero in Italia saccheggiando le città e devastando i campi. Molti abitanti delle ormai inabitabili città di Padova, Verona, Aquileia ed Altino, nonché i poveri contadini delle terre dell’ex X regio Venetia et Histria, cercarono rifugio nelle numerose isole della laguna, fondando la città di Grado, Eraclea, Murano, Torcello, Rialto, Malamocco, Chioggia e Pellestrina, che per molti decenni vissero con la pesca ed il mercato del sale. Ben presto, tra queste, le comunità sorte a Rivoalto (l’odierna Rialto, a Venezia) iniziarono ad avere il predominio economico e politico sulle altre. Era nata la città di Venezia. Quello che seguì è cosa nota: l’ascesa del commercio in Oriente, i contatti con i’Impero d’Occidente e di Bisanzio, il raggiungimento dell’autonomia ed il primato nel Mediterraneo, primato che Venezia manterrà fino al 1300 – 1400. Ma i primi momenti della vita di queste città non furono affatto gloriosi, anzi si può dire che nessun popolo ebbe mai tante difficoltà per stabilirsi in un luogo.
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Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.84/marzo 1995 – articolo richiesto da un ns. lettore.
di Antonio Pesaresi – da Panorama Numismatico nr.99 / Luglio 1996 – articolo richiesto da un ns. lettore
La caduta dell’impero romano costituì la fine di un’epoca. Non dobbiamo ovviamente prendere come riferimento puntuale la tradizionale data del 476 d.C. e la deposizione di Romolo Augustolo per un cambiamento completo del mondo e della vita. Il giorno dopo quella deposizione la gran parte dei cittadini romani non sapeva nemmeno quel che era successo e forse non lo avrebbe saputo ancora per tantissimo tempo.
La vita scorreva come sempre. tra i sacrifici quotidiani della povera gente ed il lusso e l’ozio della gente ricca, tra la sopportazione dei più umili ed indifesi ed i soprusi e le angherie dei più forti. In realtà la crisi, che si diramava in tutti i settori deI vivere umano, economico, sociale, civile e politico, era già iniziata da tanto tempo e sarebbe progredita sempre di più.
Il Medaglione aureo con il ritratto di Teoderico venne presentato al mondo numismatico da Francesco Gnecchi (1850-1919) in un suo articolo pubblicato, nel 1895, sulla Rivista Italiana di Numismatica. Il monile era infatti entrato a far parte della raccolta del noto collezionista milanese; infine, nel 1923, venne acquistato dal Museo Nazionale Romano e, ancora oggi, è uno tra i reperti più significativi che vi sono conservati. Manufatto eccezionale sotto diversi punti di vista; ha un diametro di 33 mm, pesa 15,32 g con la chiusura a spilla saldata sul rovescio, risulta quindi essere un multiplo da tre solidi. Questo capolavoro dell’arte iconografia numismatica antica è l’unico documento che ci tramanda un’affascinante immagine di Teoderico e costituisce un unicum relativamente alla sua effige. Il celebre sovrano goto è ritratto di prospetto con sottili baffetti, il capo scoperto ornato da una lunga capigliatura liscia, arricciata alle punte. Dalle poche informazioni che ci sono pervenute, il ritrovamento è avvenuto in terra marchigiana, nel territorio di Morro d’Alba, in contrada Sant’Amico, nel podere Tognietti in un non meglio specificato deposito sepolcrale che venne sconvolto da lavori di scasso.
da Panorama Numismatico nr.6/novembre 1984 (I parte) e nr. 7/ febbraio 1985 (II parte) – articolo richiesto da un ns. lettore
Dizionario dei motti e leggende monetarie figuranti nei rovesci delle monete di Savoia (1056-1815)
Rovistando tra le cartelle di un amico, vecchio collezionista di monete dei Savoia, abbiamo trovato alcuni fogli, preparati anni fa, che riportano i motti e le leggende figuranti sui rovesci delle monete sabaude battute dal 1056 al 1815 . Conoscendo la sua competenza e preparazione specifica, pensiamo di fare cosa gradita ai lettori pubblicando integralmente.