di Stefano Di Virgilio – da Panorama Numismatico 111/settembre 1997
La propaganda di stato
L’ascesa al potere del “movimento” fascista, le giustificazioni di quasi tutti i successivi provvedimenti del governo Mussolini, i proponimenti e i risultati conseguiti vennero sempre sostenuti da una fortissima componente propagandistica.
Il Partito Nazionale Fascista e il governo del cosiddetto ventennio sfruttarono più di ogni altro il potere dell’immagine e del messaggio attraverso tutte le forme di propaganda visiva e sonora allora possibili.
di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr.257/Dicembre 2010
L’AMBROSINO MILANESE FU CONIATO PER TUTTA LA SECONDA META’ DEL DUECENTO CON DIVERSI SIMBOLI. IN QUESTO ARTICOLO NE VIENE PROPOSTA UNA CRONOLOGIA E INDICATA UNA RARITA’.
Terza parte
Pubblichiamo qui la versione completa in formato pdf della terza e ultima parte dello studio di Lorenzo Bellesia sull’ambrosino milanese:
L’ambrosino milanese – parte 3 (1,9 MB)
Il nostro collaboratore Wilder Pellegrini, esperto conoscitore e collezionista della monetazione fiorentina del periodo mediceo e lorenese, ci ha comunicato di aver scoperto sul mercato questo francescone falso datato 1776. La moneta è stata ottenuta per pressofusione. L’esemplare illustrato ha un diametro di 40,5 mm ed un peso di 26.97 g, quindi molto vicino ai 27,04 g dell’originale. Il signor Pellegrini ha rintracciato sul mercato ben tre esemplari tra gli anni 2009 e 2010. Questi esemplari sono del tutto uguali tra loro, perfino nei particolari visti al microscopio. Questo falso abbina il diritto del francescone del 1778 con il rovescio del francescone del 1777. Un tale ibrido in realtà non esiste.
Attenzione quindi agli esemplari di questo genere.
di Francesco di Rauso – da Panorama Numismatico nr.257/Dicembre 2010
APPARENTEMENTE UN PROBLEMA BANALE: STABILIRE IL DIRITTO ED IL ROVESCIO DI UNA MONETA. MA LA SOLUZIONE IMPLICA IMPORTANTI QUESTIONI STORICHE E NUMISMATICHE.
Stabilire il dritto e il rovescio per alcune monete napoletane, specie per quelle del periodo medievale, è una diatriba che dura da decenni.
Leggendo i lavori di altri studiosi si nota chiaramente una netta discordanza nelle classificazioni. In pratica, a titolo di convenzione, si preferisce considerare come dritto, in ogni caso, il lato riportante il nome del sovrano al di là della presenza o meno dell’effigie reale o di un qualsiasi altro simbolo riconducibile all’autorità emittente. Dal XIX secolo ad oggi vi sono state diverse correnti di pensiero al riguardo ed alcuni studiosi, come ad esempio il celebre Michele Pannuti, hanno ritenuto opportuno rivedere le proprie idee (come giusto che fosse) anche a distanza di decenni. Quest’ultimo, ad esempio, fu tra i curatori della mostra sulle monete napoletane del periodo 1442-1556 tenutasi al Museo Civico Gaetano Filangieri di Napoli nel 1973 e nel catalogo della mostra venne stabilito che il dritto dovesse essere proprio quello riportante il nome del sovrano, ma si sa che con il passare degli anni l’esperienza insegna! Nel 1984, proprio nell’opera Le Monete di Napoli, i due autori Michele Pannuti e Vincenzo Riccio riportarono molte delle sopracitate monete classificando dritto e rovescio con una logica del tutto diversa dalla precedente e che ancora oggi è perfettamente in linea con il pensiero di altri studiosi.
di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr.256 / Novembre 2010
L’AMBROSINO MILANESE FU CONIATO PER TUTTA LA SECONDA META’ DEL DUECENTO CON DIVERSI SIMBOLI. IN QUESTO ARTICOLO NE VIENE PROPOSTA UNA CRONOLOGIA E INDICATA UNA RARITA’.
Seconda parte
Il catalogo degli ambrosini
Fu il Muratori a pubblicare un ambrosino per la prima volta collocandolo circiter annum Christi MCCLX vacante Imperio. Nel disegno allegato si poteva osservare un esemplare con i trifogli agli angoli della croce. Nello stesso volume Ferdinando Schiavini pubblicò un esemplare con i crescenti ed i punti agli angoli.