Iconografia numismatica del Santo Chiodo conservato nel duomo di Milano
Il Centro Culturale Numismatico Milanese invita soci e amici alla conferenza di Alessandro Toffanin, martedì 7 maggio 2019 – ore 20.45 nella sede di via Terraggio, 1 – Milano, presso l’Università Popolare, mappa.
La sacra reliquia milanese, le sue origini, la simbologia che assume nel tempo e le sue rappresentazioni inambito numismatico sono al centro dell’intervento. La reliquia, secondo la tradizione ambrosiana,rappresenta un simbolo cristiano posto al servizio del potere fin dal tardo impero romano (Elena, Costantino)
Essa viene ripresa nel periodo signorile dai Visconti agli Sforza, per poi trasformarsi in epoca borromeanell’oggetto sacro, venerato tutt’oggi a protezione della città intera. Vengono analizzati, nell’occasione, unamoneta di Francesco Sforza ed una medaglia con San Carlo Borromeo ed il Sacro Chiodo.
L’ingegner Alessandro Toffanin, membro della Società Numismatica Italiana, studia da anni la monetazione milanese, ed ha portato alla luce in diversi articoli alcuni inediti della zecca meneghina. Nel 2013 ha curatoil volume sulla zecca di Milano nella collana “Monete Italiane Regionali” (MIR) edito dalla Numismatica Varesi, e nel 2014, per il medesimo editore, il volume MEDIOLANUM sulla monetazione antica della città. Coinvolto nel progetto del MIBAC finalizzato alla pubblicazione dei materiali numismatici della collezione di Vittorio Emanuele III conservati nel Museo Nazionale Romano, ne sta curando insieme ad altri autori la sezione viscontea e sforzesca della zecca di Milano. E’ inoltre impegnato nella compilazione del catalogodelle monete dello Stato Pontificio, sempre facente parte della collana Monete Italiane Regionali (MIR), di cui sono usciti i primi due volumi.
Da molto tempo era atteso da collezionisti ed operatori commerciali il volume del MIR (Monete Italiane Regionali) dedicato alle monete papali. Come sempre scriviamo ad ogni nuova uscita di un volume del MIR, quest’opera voluta da Alberto Varesi ormai vent’anni fa è diventata sempre di più un punto di riferimento e di classificazione per la numismatica italiana tant’è che la sigla MIR compare quasi ovunque nei cataloghi d’asta non solo italiani ma anche esteri. Del resto la sua praticità e l’indicazione del grado di rarità e di una valutazione commerciale costituivano già gli elementi di successo dell’opera. Mano a mano che il MIR andava completando il quadro della numismatica italiana, venivano tralasciate le monete emesse a nome del papato nelle diverse città che furono soggette all’autorità dei successori di Pietro. Queste monete sarebbero state oggetto di volumi appositi insieme ovviamente alle emissioni di Roma.
Prosegue davvero senza sosta la pubblicazione della serie Monete Italiane Regionali (MIR), concepita da Alberto Varesi per mettere a disposizione dei collezionisti e degli operatori professionali agili manuali di consultazione e classificazione riguardanti le monete italiane.
Concepita all’inizio quasi come semplice riedizione del Corpus Nummorum Italicorum ricalcandone anche l’ordinamento su base regionale, l’opera si è andata via via affinando e ingrandendo, attirando l’attenzione non solo di un vasto pubblico ma anche di nuovi collaboratori specializzati nelle diverse zecche. Come noto, la base del successo del MIR è dovuta essenzialmente alla praticità d’uso e all’indicazione di una base valutativa per ciascuna moneta. Basta sfogliare i cataloghi d’asta degli ultimi anni per notare quanto questi cataloghi siano sempre più citati e utilizzati come parametro di confronto. Il successo editoriale ha perfino portato alla ristampa di ben due volumi: quello sulle zecche minori lombarde e quello sull’Emilia Romagna. Chi conosce quanto scarsa sia la diffusione dei libri di numismatica intende bene quanto sia indice di successo la ristampa di uno di questi!
Nel “mare magnum” delle emissioni delle zecche minori dell’Italia meridionale si inserisce un altro importante tassello bibliografico che si attendeva da tempo. Questo contributo nasce dallo sforzo di Michele Chimienti e Franco Rapposelli i quali, come ammettono loro stessi nell’introduzione, “per gioco” che poi si è trasformato in “impegno”, hanno portato a termine il riordino della catalogazione delle emissioni monetarie (per zecca e in ordine alfabetico) dell’Italia meridionale.
Il volume fa parte della fortunata collana MIR (Monete Italiane Regionali) edita da Alberto Varesi; una rivisitazione del CNI, con importanti aggiornamenti e riordino da parte degli studiosi ed appassionati che si sono fatti carico dei diversi “capitoli monetari regionali” che compongono il Corpus.
Dopo la breve introduzione storica, Chimienti e Rapposelli ci offrono un’utilissima tavola delle concordanze tra i tipi censiti nel volume e ben sette riferimenti bibliografici, tra i quali i volumi 1 e 14 del MEC e la rarissima opera del Sambon del 1916 dedicata alle monete dei Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi di Sicilia, conosciuta in pochi esemplari e solo in bozza.