The forum hoard of anglo-saxon coins
L’intero fascicolo di questo «Bollettino di Numismatica» è dedicato a un importante ripostiglio scoperto l’8 novembre 1883 nel corso degli scavi dell’Atrium Vestae nel Foro Romano, noto anche come Casa delle Vestali. Il ripostiglio era composto da 830 monete, più alcuni piccoli frammenti, quasi tutti penny d’argento inglesi del tardo IX secolo. Probabilmente la data di occultamento va dal 942 al 946, sotto il pontificato di Marino e il regno di Edmund in Inghilterra.
Il ripostiglio è da considerarsi di grande importanza per la numismatica inglese sia per le dimensioni sia per la composizione ed è ancor più significativo per il fatto che sia stato formato probabilmente nell’Inghilterra meridionale e poi trasportato e nascosto al centro della Roma medievale testimoniando appunto gli intensi rapporti tra i due lontani paesi. È anzi probabile che questo tesoro fosse destinato come offerta per il papato, un vero e proprio donativo da parte del re d’Inghilterra. Del resto è noto che diversi sovrani inglesi si recarono a Roma in pellegrinaggio e per incontrare il papa; proprio a Roma e in Italia, lungo la strada che conduceva alla città eterna, sono state trovate molte altre monete medievali inglesi.
Una delle più rare monete d’oro inglesi è il cosiddetto doppio leopardo o doppio fiorino del valore di 6 scellini. Ebbene questa moneta coniata oltremanica era basata sul fiorino d’oro battuto a Firenze. L’emissione del doppio fiorino fu ordinata il 14 dicembre 1343 e stabilita per legge il 27 gennaio 1344 ma la sua coniazione cessò prestissimo, nel luglio 1344, e già il 20 agosto successivo ne fu previsto il ritiro.
In quel periodo l’Inghilterra non conosceva ancora la moneta d’oro ed utilizzava soprattutto i fiorini di Firenze ed emissioni francesi sullo standard del fiorino. Tuttavia la nuova moneta ebbe uno scarsissimo successo: si ritiene che abbiano influito le alte spese di signoraggio (cioè le trattenute sul valore del metallo portato alla zecca), il suo sopravvalutato valore rispetto alle monete d’argento ed infine il non perfetto allineamento nel sistema monetario inglese basato sul mark e sul pound. Al posto del doppio fiorino fu infatti battuto il noble che fu molto ben accolto e coniato per decenni.
Del doppio fiorino sono noti appena 3 esemplari. Due furono trovati nel 1857 nel fiume Tyne ed entrambi arrivarono, seppure in tempi diversi, al British Museum. Il terzo fu ritrovato da un cercatore col metal detector nel sud dell’Inghilterra e messo all’incanto il 29 giugno 2006 presso Spink di Londra. Proposto con una stima tra le 100 e le 150.000 sterline, fu venduto per ben 460.000 rappresentando il record per una moneta inglese.
Gli autori di Ancient British Coins – Elizabeth Cottam, Philip de Jersey, Chris Rudd, John Sills – hanno vinto il premio Lhotka Prize della Royal Numismatic Society.
Il Lhotka Prize è stato istituito nel 1962 dalla Royal Numismatic Society a cura del professor J.F.Lhotka della University of Oklahoma, in memoria di suo padre Dr. J.F.Lhotka, Il premio viene assegnato “all’autore che abbia pubblicato nei due anni precedenti il libro o articolo in inglese più utile agli studiosi di numismatica”.
“Siamo onorati di aver ricevuto questo premio”, ha dichiarato Elizabeth Cottam, “perché il nostro scopo é sempre stato quello di mantenere ABC semplice e facile da usare.”
Il libro è disponibile sul sito degli autori, www.celticcoins.com, a 75 sterline.