di Gianni Graziosi
Tra le monete della Gran Bretagna, i multipli in oro da 5 ghinee sono particolarmente popolari e ricercati dal mercato numismatico. In mezzo agli esemplari di monete di alto livello che saranno proposti all’incanto il 14 novembre 2019 all’hotel Métropole a Monaco, in avenue de la Madone 4, da MDC Monnaies de collection sarl, il lotto 768 è particolarmente interessante e intrigante. Si tratta della rarissima moneta d’oro da 5 ghinee di Giorgio II di Gran Bretagna (1727-1760) datata 1746, il pezzo è inoltre impreziosito da un’altissima conservazione certificata PCGS MS 62.
Introduzione
Le monete d’oro di Roma del periodo repubblicano non ebbero parte stabile nel sistema monetario, almeno fino al I secolo a.C.. lnfatti l’economia di Roma era saldamente basata sul denarius d’argento e le emissioni in oro ebbero carattere saltuario, legate generalmente a particolari ed eccezionali circostanze storiche.
Lo scopo del presente articolo è di fornire un’aggiornata analisi numismatica della prima emissione in oro al nome di Roma.
Fino a poco prima dello scoppio della seconda guerra punica Roma non avevano mai intrapreso la coniazione dell’oro. In precedenza tale metallo veniva usato solo in forma di lingotti, gioielli e monete straniere provenienti dal mondo greco.
Solo necessità legate al particolare clima politico degli anni 30-20 del III secolo a.C., condizionato da una parte dai preparativi per fronteggiare le incombenti minacce galliche e dall’ altra dalla preoccupazione per una possibile ripresa della potenza cartaginese, spinsero Roma a intraprendere un primo tentativo di trimetallismo (AV, AR AE), che ebbe breve durata.
I. Monete d’oro repubblica romana – Serie con scena del giuramento Parte I in formato pdf, tratto dal nr.123/ottobre 1998,
II. Monete d’oro repubblica romana – Serie con scena del giuramento Parte II in formato pdf, tratto dal nr.124/novembre 1998,