NUMEROSI FURONO I CENTRI DI CONIAZIONE IN RUSSIA PRIMA DELLA RIFORMA MONETARIA DEL XVIII SECOLO VOLUTA DA PIETRO I. LA MONETA COMUNE A OGNI GRANDUCATO ERA IL DENGA D’ARGENTO CHE, PERO’, NON AVEVA PESO UNIFORME.
di Giuseppe Carucci
Nella seconda metà del XIV secolo si ebbe nelle terre russe una ripresa delle attività produttivo-commerciali e si rafforzò la lotta contro il conquistatore mongolo. Ciò provocò la ripresa della coniazione monetaria in alcuni ducati e principati. L’unità monetaria che venne a essere coniata fu chiamata denga.
La moneta d’argento con questo nome fu per lungo tempo l’unico nummo coniato, anche se in alcuni principati o ducati essa fu accompagnata dalla sua metà, detta poludenga, e a Pskov e Novgorod anche dal quarto di denga, detto cetveretza.
È opinione comune che il primo stato a coniare sia stato il granducato di Mosca, seguito dai ducati Rjazanski e Suzdalsko-Nizhegorodski. Dalla fine del XIV secolo e nella prima metà del XV secolo, coniarono anche altri principati e ducati vassalli.
È giusto sottolineare che agli albori della ripresa della coniazione nelle terre russe non si poteva parlare di vere e proprie zecche, bensì di “luoghi di coniazione”. Più che altro la coniazione avveniva nelle botteghe artigiane degli argentieri i quali lavoravano non su ordinazione del duca o principe ma con il suo consenso, poiché in realtà le monete servivano soprattutto ai mercanti ed erano loro ad avere disponibilità d’argento da trasformare in monete. Negli stati più grandi il sovrano aveva il proprio argentiere-zecchiere il quale, di tanto in tanto, veniva invitato, con la sua piccola borsa di strumenti, per effettuare la coniazione necessaria.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.286 / Luglio e Agosto 2013
di Giuseppe Carucci
Le due rivoluzioni del 1917, quella borghese del febbraio e quella proletaria dell’ottobre, spazzarono via definitivamente il plurisecolare ordinamento monarchico assolutista e con esso tutte le sue monete. Non è chiaro quali fossero le intenzioni originarie del nuovo governo dei Soviet circa una eventuale nuova monetazione. Com’era purtoppo naturale aspettarsi, il cambio di regime non fu incruento: si era ancora in guerra e l’armistizio che il governo firmerà in seguito con la Germania sarà molto pesante, comportando perdite territoriali; mentre la Finlandia otterrà la Lenin la restituzione della piena indipendenza. Ben presto scoppiò anche una guerra civile, che durò anni e fu molto sanguinosa e crudele da ambo le parti. Da un lato i Belogvardeizy (guardie bianche), che si battevano per la restaurazione monarchica ma soprattutto per la ricostituzione del grande latifondo; dall’altra i Krasnoarmeizy (soldati rossi), decisi a difendere fino alla morte la vittoria dei Soviet. La guerra civile si protrasse per anni e in una certa fase sembrò che dovesse terminare con la vittoria dei bianchi sui rosse, grazie anche all’aiuto delle potenze occidentali. Dalla Siberia premevano le armate del generale Kolciak, dal sud gli eserciti dei generali bianchi Denikin, Kornilov e Wrangler, e così il regime sovietico si trovò a controllare solo una parte del paese. La rivoluzione finì comunque con la vittoria dei Bolscevichi, che riacquistarono il controllo dell’intero territorio. (altro…)
NON VALE UN SOLDO BUCATO: SI USA DIRE PER QUALCOSA CHE PROPRIO NON VALE NULLA. EPPURE ANCHE LE MONETE BUCATE HANNO IL LORO FASCINO. ECCO UN VIAGGIO NEL MONDO ALLA RICERCA DI QUESTI FORO NUMISMATICI.
di Gianni Graziosi
Chi colleziona monete sa che molte di esse presentano un foro in genere di forma circolare, ma anche quadrangolare. Queste monete possono essere suddivise e classificate in due grandi gruppi: nel primo si possono collocare tutte quelle che vengono coniate già forate, molti stati hanno emesso o continuano ad emettere tali pezzi: nel secondo, viceversa, si possono raggruppare tutte le monete nelle quali il pertugio è stato creato successivamente la coniazione, anche dopo parecchi anni, per diversi motivi. Per cercare una spiegazione più o meno attendibile della monetazione forata bisogna forse risalire alle usanze di alcune popolazioni primitive presso le quali molti oggetti avevano la duplice funzione di mezzo di scambio e di ornamento come, ad esempio, conchiglie, perline di vetro, denti di animali, dischetti di metallo, ecc. Ovviamente per assolvere a questa doppia finalità venivano forati. Sembra quindi esistere un legame stretto fra gli oggetti ornamentali e le monete forate le quali, proprio per la loro forma, possono essere usate indifferentemente come mezzo di scambio e come ornamento. Inoltre solamente queste monete possono essere attraversate da cordicelle o bastoncini, al dine di facilitare il trasporto ed anche il conteggio con la formazione di gruppo monetali aventi lo stesso valore. Un altro aspetto sicuramente importante è che il foro serve egregiamente per differenziare e riconoscere facilmente i nominali. Alcuni vi scorgono anche un metodo che permette, all’autorità emittente, di risparmiare metallo così che, con la stessa quantità, si ottengono tondelli di diametro maggiore. Prima di continuare sono necessarie due premesse: in primo luogo la classificazione presentata è puramente indicativa, ne possono essere proposte altre; in secondo luogo è opportuno ricordare che gli esempi forniti sono solamente una piccola parte fra le molte possibilità quindi questa non è esaustiva né per quanto riguarda le nazioni che hanno coniato tali monete, né per gli esempi delle monete forniti.
Segue articolo completo in formato Pdf tratto da Panorama Numismatico n. 236/gennaio 2009
PASSATA DALLA DOMINAZIONE SVEDESE A QUELLA RUSSA NEL CORSO DELL’OTTOCENTO, LA FINLANDIA RICEVETTE IL DIRITTO DI BATTERE MONETA FIN DAL 1860.
di Giuseppe Carucci
Fin dalla seconda metà del XII secolo fu la Svezia a determinare i destini della Finlandia fino a inglobarla come parte del regno praticamente in qualità di colonia. Tra Russia e Svezia ci furono diverse guerre; la prima avvenne nel 1590-1595 ma fu la terza guerra russo-svedese, tra 1808 e 1809, a determinare il futuro della Finlandia. Questa guerra fu catastrofica per la Svezia e per il suo re, Gustavo IV Adolfo (fig. 1) che nel 1809 fu destituito da un complotto di ufficiali dell’esercito.
In conseguenza della sconfitta svedese, la Finlandia fu costituita in Granducato e incorporata nell’impero russo. Così il popolo finlandese per la prima volta ebbe una sua statalità e un grado, anche se limitato, di autonomia. (altro…)
RIPERCORRENDO LA STORIA DELL’UCRAINA SI SCOPRE COME IN QUESTA TERRA DI CONFINE ABBIANO CIRCOLATO MOLTISSIME MONETE CHE HANNO LASCIATO ANCHE UNA IMPRONTA NELLA LINGUE LOCALE.
di Giuseppe Carucci
L’Ucraina è oggi uno stato sovrano, prima era una repubblica socialista facente parte dell’Unione Sovietica, prima ancora repubblica sovietica indipendente che il 30 dicembre 1922 insieme a Russia, Bielorussia ed alla repubblica confederata del Caucaso del nord diede vita all’Unione Sovietica. In precedenza parte dell’impero zarista dal 1654, prima ancora territorio del Regno unificato polacco-lituano, ancor prima caduta sotto il dominio tartaro-mongolo, ed in questo andare a ritroso nel tempo giungiamo finalmente al periodo più luminoso della storia ucraina e cioè alla Rus di Kiev che nei secoli X e XI fu la più importante entità statale antico-russa. Ancora oggi la capitale Kiev è chiamata madre di tutte le città russe.
La Russia di Kiev, o Rus come si diceva allora, ebbe una certa importanza negli equilibri geopolitici del tempo. Nel 1048 il vescovo di Cholons venne inviato nella Rus e dopo una permanenza di tre anni tornò indietro con la principessa Anna, figlia del granduca Jaroslav di Kiev, che andò sposa ad Enrico I e venne consacrata regina di Francia a Reims. (altro…)