di Andrea Lucchi
Storia e monetazione – Brevi cenni storici
LA TRAVAGLIATA VICENDA DELLE EMISSIONI MONETARIE HAWAIANE, DIVENUTE OGGI RICERCATE RARITÀ NUMISMATICHE.
Le isole Hawaii sono divenute, a partire dal 1959, il cinquantesimo stato entrato a far parte degli Stati Uniti d’America. Tuttavia, forse in pochi sanno che sino al finire del XIX secolo erano una nazione indipendente con una propria casa regnante e una propria monetazione ricca di storia ed interesse.
Scoperte nel 1778 dall’esploratore britannico James Cook, le Hawaii furono da questi inizialmente denominate Isole Sandwich in onore del suo protettore lord Sandwich. Gli occidentali portarono malattie, quali la tubercolosi, e disordini politici nell’arcipelago, che contribuirono grandemente a decimare la popolazione indigena. Inizialmente separate in numerosi regni indipendenti, le isole furono progressivamente riunite dal re Kamehameha I detto “il Grande” (1758-1819) che, nel 1810, fondò ufficialmente il Regno delle Isole Hawaii, riuscendo peraltro a garantirne l’indipendenza formale dalle potenze straniere.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015
di Andrea Lucchi
LA STORIA DELLA MINUSCOLA MONETA DA 2 E 1/2 CENTESIMOS EMESSA NEL 1904 DALLA REPUBBLICA PANAMENSE.
Sembra che non esista sicurezza, fra gli storici e gli studiosi di numismatica, nello stabilire quale sia la moneta più piccola mai coniata al mondo. Il primato parrebbe appartenere a minuscole emissioni di Stati del subcontinente indiano databili tra il XVI e il XVIII secolo, ma non esiste una vera certezza sul punto.
È invece certo che la moneta di dimensioni più ridotte ad essere coniata dalla zecca degli Stati Uniti è stata il famoso “Panama Pill” o “Panama Pearl”, ovvero il taglio da 2 e ½ centesimos in argento emesso dalla Repubblica di Panama nel 1904. La storia di questa emissione, molto famosa e ricercata dai collezionisti di tutto il mondo, è particolare e strettamente collegata con la conquista dell’indipendenza dalla Colombia della minuscola nazione centroamericana e con l’apertura del Canale di Panama.
Monaco merita sempre una visita, in modo particolare a fine novembre. A Monaco, infatti, il 30 novembre, un giorno prima della Grande Bourse, la fiera internazionale numismatica monegasca, all’Hotel Fairmont, si terrà la prossima asta di Éditions Victor Gadoury. Saranno 875 i lotti messi all’incanto, con rarità di ogni epoca provenienti da ogni parte del mondo. Anche per coloro che non potranno essere personalmente presenti Gadoury offrirà la possibilità di partecipare live da casa: sarà sufficiente registrarsi per tempo.
L’asta aprirà con magnifici pezzi appartenenti all’epoca antica, aurei e bronzi romani con patina intatta, come si può ammirare già dal catalogo. La gamma di offerte sarà alla portata di ogni collezionista.
Il pezzo da 50 dollari 2013 in argento, coniato dalla zecca polacca per conto delle isole Niue, ha una forma decisamente insolita: è infatti un vero e proprio cilindro. Prodotto in 2.500 esemplari, in qualità Proof, ha le seguenti caratteristiche: peso 186,6 g (6 oz), diametro 32 mm e spessore 22,1 mm. La moneta, denominata Fortuna redux, presenta al dritto la raffigurazione di Mercurio insieme all’immagine della regina Elisabetta II, sullo sfondo vi sono elementi stilizzati che rappresentano i viaggi; al rovescio è ancora presente l’effige dorata di Mercurio, sullo sfondo l’universo. Sul terzo lato, il contorno, ed è questa la novità, sono rappresentati i piedi alati di Mercurio con elementi che si ricollegano ai viaggi.
di Giuseppe Carucci
LA STORIA DEI SOVRANI DI BULGARIA E DELLE LORO CONIAZIONI TRA LA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO E IL 1946, QUANDO L’ULTIMO ZAR VENNE DEPOSTO A FAVORE DELLA REPUBBLICA.
Il paese deve il suo nome ai bulgari, popolazione di origine unna che si stabilì nel V secolo nei territori a nord del mar Nero, tra i fiumi Volga e Don. I due gruppi fondamentali dei Kutriguri e Utriguri si riunirono nel regno della Grande Bulgaria, dissolto nel VII secolo dall’invasione dei cazari; il nucleo principale dei bulgari emigrò verso i Balcani dove, fondendosi con gli slavi locali, diedero vita a uno stato federativo bulgaro-slavo a scapito dei bizantini.
La Bulgaria divenne lo stato più fiorente dei Balcani sotto i regni di Boris I (853-889) e Simeone (893-927). Fu durante il regno di Boris I che i santi Cirillo e Metodio introdussero l’alfabeto glagolitico, detto anche cirillico. In seguito, sottomessa nuovamente dai bizantini dopo i torbidi scoppiati al decadere del primo regno bulgaro, tornò indipendente nel secolo XII sotto la dinastia degli Asen (fig. 1) per essere infine assoggettata dai turchi sul finire del secolo XIV.