Domenica 30 gennaio 2016, uno statere d’oro di Cartivellaunos, risalente all’epoca del ferro (ABC 1989), è stato trovato a Kilham, nell’East Yorkshire.
«Questo è un importante ritrovamento per tre ragioni», ha affermato Chris Rudd. «In primo luogo, si è scoperto che Cartivellaunos era un sovrano di sesso maschile, non femminile, come si pensava in principio. Secondariamente, egli apparteneva probabilmente alla tribù celtica dei Parisi o dei Briganti, non dei Coritani, come si era precedentemente ipotizzato. Infine, questo è solamente il quarto statere d’oro a suo nome fino ad oggi rintracciato». Il primo è stato trovato nel 1999 e venduto all’asta DNW nel 2008 per 12.650 sterline.
Quest’ultimo esemplare ritrovato sarà messo in vendita ad Aylsham, dalla casa d’aste Elizabeth Cottam di Chris Rudd, domenica 15 gennaio 2017.
Info: Chris Rudd, tel: (44) 1263 735 007, fax: (44) 1263 731 777 – e-mail: liz@celticcoins.com
Il 5 giugno 2013, Münzen & Medaillen GmbH terrà la sua trentottesima asta a Stoccarda. La vendita spazia dalle monete antiche, moderne e contemporanee fino alla letteratura numismatica.
Tra le monete greche antiche, saranno offerte all’asta anche due tetradracmi prodotti a Siracusa da due artisti fustellatori che hanno firmato il loro lavoro, Sosion ed Eumenos.
Sarà presente anche una piccola collezione di monete persiane dal 1° secolo a.C. al 2° secolo d.C, come anche una vasta gamma di monete rappresentanti le immagini più divertenti, belle ed interessanti mai prodotte dal mondo antico: da Mende, una tetradracma che colpisce con una rappresentazione di Dionisio, coppa in mano, che si lascia trasportare a casa dal suo asino dopo una bevuta apparentemente intensa; da Paeonia, una tetradracma raffigurante Eracle mentre combatte atleticamente bloccando a terra un leone sofferente con il braccio sinistro e colpendolo con il destro; da Cnosso arriva, invece, una moneta bronzea con il famoso labirinto; e da Barke, in nord Africa, una tetradracma con una immagine della pianta Silphion, apprezzata nei tempi antichi per le sue qualità medicinali, ma da lungo tempo estinta.
Il lotti principali dell’asta sono composti da una selezione di monete celtiche. Queste provengono da quasi tutto il territorio occupato dai celti, ovvero da Gran Bretagna, Spagna, Belgio e Francia, attraverso la Renania e la Germania meridionale verso le regioni celtiche orientali lungo il Danubio – più di 100 monete celtiche che saranno offerte in asta.
di Mariella Cambi Mariani
I Celti transalpini entrarono nella storia romana verso la fine del V secolo a.c., con la discesa in Italia delle prime tribù. Agli occhi del mondo latino, i Galli – così furono chiamati – rappresentavano l’incarnazione dei barbari ignoranti, rozzi e sanguinari; e anche in seguito i popoli di origine latina rimasero attaccati a questo luogo comune che ribadiva una loro presunta superiorità culturale.
Per molto tempo il prototipo dei Galli fu lo sprezzante re Brenno, quello delle parole vae victis, guai ai vinti, gridate ai senatori sul Campidoglio assediato, mentre gettava la spada sulla bilancia del riscatto. Quando a loro volta i Romani entrarono in Gallia con l’intenzione di sottometterla,trovarono una civiltà antica, impregnata di tradizioni, con un profondo senso dell’onore e della comunità patriarcale. Le numerose tribù in oppida, città fortificate ricche di opere pubbliche pregevoli.
La potente casta sacerdotale dei Druidi amministrava la giustizia e guidava la loro religiosità particolarmente sensibile al culto dei morti, perché i Galli credevano nella sopravvivenza dell’anima e in un mondo eterno nel quale tutti si sarebbero ritrovati. L’unico retaggio primitivo era il taglio della testa al nemico valoroso vinto in battaglia, con la convinzione di potersi appropriare delle sue energie fisiche e spirituali.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.72 – febbraio 1994. Articolo richiesto da un ns. lettore.
Il 16 aprile scorso è stato ritrovato nei pressi di Bristol un quarto di statere d’oro di 2000 anni fa dell’antico sovrano inglese Bodvoc. E’ stato trovato da Dennis, che ha usato il metal detector per 33 dei suoi 53 anni e può giustamente essere definita “la scoperta della vita” per la sua importanza numismatica.
Questa piccola moneta – grande non più di un’unghia e dal peso di poco più di un grammo – é importante in quanto é il primo quarto di statere attribuito a questo poco conosciuto re inglese che era il sovrano della tribù celtica dei Dobunni nell’ultima parte del primo secolo prima di Cristo. Stateri d’oro di Bodvoc sono noti da oltre quattro secoli, recensiti dall’antiquario William Camden (1551-1623) e dall’autodefinitosi arci-druido William Stukeley (1687-1765) che erroneamente le attribuirono alla regina Boudica. Questo errore fu corretto nel 1864 dal numismtico John Evans che disse: “Non esiste nessuna prova che alcuna moneta sia stata battuta da Boudica, né pare che questa abbia esercitato il potere di regina, se non come leader di una piccola rivolta”.
Gli autori di Ancient British Coins – Elizabeth Cottam, Philip de Jersey, Chris Rudd, John Sills – hanno vinto il premio Lhotka Prize della Royal Numismatic Society.
Il Lhotka Prize è stato istituito nel 1962 dalla Royal Numismatic Society a cura del professor J.F.Lhotka della University of Oklahoma, in memoria di suo padre Dr. J.F.Lhotka, Il premio viene assegnato “all’autore che abbia pubblicato nei due anni precedenti il libro o articolo in inglese più utile agli studiosi di numismatica”.
“Siamo onorati di aver ricevuto questo premio”, ha dichiarato Elizabeth Cottam, “perché il nostro scopo é sempre stato quello di mantenere ABC semplice e facile da usare.”
Il libro è disponibile sul sito degli autori, www.celticcoins.com, a 75 sterline.