Emissione e circolazione (375-216 a C.)
Giuseppe Lulliri esordì nel 1996 con l’opera Le Monete della Sardegna Vandalica. Storia e Numismatica. Autore di testi di numismatica conosciuto a livello internazionale, nato nel 1952 a Domus de Maria (Cagliari), da oltre quarant’anni egli dedica i propri studi numismatici alla monetazione antica coniata e circolata in Sardegna, con monografie, pubblicazioni sulle principali riviste numismatiche e nei forum nazionali e internazionali del web.
Nei primi anni Novanta gli studi numismatici si sono concentrati maggiormente sulle monete vandale, sardo vandale e sulle monete di epoca vandala coniate in Sardegna durante il brevissimo periodo insurrezionale di Godas, il primo vero re della Sardegna. Fu un regno fragile il suo, che durò solo pochi mesi, dalla primavera inoltrata a inizio estate del 533 d.C. Nel contesto turbolento di quell’anno si colloca anche la fortunata scoperta di Lulliri, importante sia a livello storico che numismatico. Attraverso la complessa interpretazione dei pochi caratteri leggibili – si tratta di monetine del diametro di un centimetro circa – egli è riuscito a individuare il nome (gvda), e il titolo di re (rex), di cui fino a quel momento veniva completamente ignorata persino l’esistenza (sia del regno che delle monete). In modo analogo era ignorata, o addirittura negata, da alcuni numismatici sardi, la possibilità che in Sardegna, durante l’occupazione vandala, vi fosse stata una zecca attiva.
di Alberto Campana
In un mio precedente articolo (Alcuni chiarimenti sulla metrologia siceliota (A. Campana) 114/dicembre 1997) avevo messo in evidenza la possibilità di una compatibilità metrologica tra alcune emissioni siracusane e le monete romane durante la seconda guerra punica.
In un successivo articolo, dedicato alla monetazione di Capua. avevo rilevato come un’emissione punica in elettro, con testa femminile gianiforme (Tanit?) e Giove su biga al galoppo a destra (Fig. 1), pur essendo coniata come 3/4 di shekel cartaginese, poteva essere ricondotta anche ad un ambito metrologico romano essendo scambiabile con 12,5 assi quadrantali (Le monete in oro, elettro, argento e bronzo di Capua: cenni di metrologia (A. Campana) 130/maggio 1999).
Anche se la metrologia antica può prestarsi a diverse interpretazioni, spesso opinabili, mi è sembrato lo stesso utile verificare gli aspetti metrologici delle varie emissioni puniche che furono battute in Italia e in Sicilia al seguito delle truppe annibaliche. In particolare era stata grande la mia curiosità di controllare se queste monete potevano in qualche misura essere compatibili con le coeve monete battute dai Romani e dalle varie città e popoli variamente coinvolti in Italia e in Sicilia nel corso della seconda guerra punica, che fu veramente epocale.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr. 136/dicembre 1999, articolo richiesto da un ns. lettore.
Un nostro lettore ci ha segnalato novità circa la notizia del ritrovamento di monete a Pantelleria risalente all’anno passato. Trovandole interessanti abbiamo fatto una piccola ricerca. Abbiamo scoperto che, nella zona, già da tempo è stato creato un percorso di visita subacqueo tra relitti antichi e moderni che il sito della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali del Mare descrive attentamente insieme ai dettagli dei ritrovamenti. Nel frattempo le ricerche sono continuate ed è stato portato avanti un progetto di valorizzazione del sito attraverso scavi e studi.