di Gianni Graziosi
TRA LE MONETE BATTUTE DOPO LA CADUTA DELL’IMPERO DAI COSIDDETTI REGNI BARBARICI, QUELLE LONGOBARDE SONO DI SICURO LE PIU’ AFFASCINANTI E, PER NOI ITALIANI, LE PIU’ INTERESSANTI.
Le regioni settentrionali, quanto più sono lontane dall’ardore del sole e gelide per freddo e neve, tanto più risultano favorevoli alla salute degli uomini e adatte alla proliferazione delle genti, come, al contrario, l’intera fascia meridionale, quanto più è vicina al calore del sole, tanto più pullula sempre di malattie ed è meno idonea alla vita degli esseri mortali. … Infatti i Goti e i Vandali, i Rugi, gli Eruli e i Turcilingi, e anche altre feroci e barbare popolazioni, sono venute dalla Germania. Allo stesso modo mosse dall’isola chiamata Scandinavia, per quanto si avanzino anche altre spiegazioni della sua partenza, pure il popolo dei Winnili, cioè dei Longobardi, che poi regnò felicemente in Italia, e che trae origine dai popoli germanici… Il gruppo così designato ad abbandonare la terra natale e ad andare in cerca di paesi stranieri, si sceglie due capi, Ibor e Aio, che erano fratelli, nel pieno della giovinezza e più degli altri valorosi, … Era madre di questi capi Gambara, donna fra loro forte di ingegno e provvida nel consiglio, sulla cui saggezza essi facevano grande affidamento per le situazioni difficili…. Con queste parole inizia il primo libro dell’Historia Langobardorum di Paolo Diacono (720-799 ca.) che, alla fine dell’VIII secolo, scrisse la storia del suo popolo fissando in forma scritta i racconti e le saghe che narravano le vicende delle origini. Il collegamento tra i climi e le caratteristiche fisiche e mentali dei popoli deriva dall’etnografia e dalla medicina antica; per i greci e i romani, però, il clima ideale per lo sviluppo della cultura e della società era, ovviamente, quello temperato. Anche se non esistono testimonianze archeologiche sicure ed inequivocabili, la leggenda racconta di una provenienza scandinava dei Longobardi. Nel primo secolo dopo Cristo, un popolo migrò dalla Scania, queste genti erano chiamate Winnili, i combattenti. A causa del loro aspetto, capelli e barba fluenti, vennero in seguito chiamati Longobardi che, semplicemente, è una forma latinizzata del termine germanico Langbärte (lunga barba). Secondo la tradizione tramandataci dalla leggenda sulle origini, i Longobardi lasciavano credere che tra le proprie file si trovassero degli uomini cinocefali (fig. 1), i quali erano considerati guerrieri terribili, ferocissimi, usi a bere sangue umano, che incutevano terrore e sgomento nei nemici. Probabilmente erano guerrieri invasati, dediti al culto di Wotan, che andavano in battaglia vestiti con pelli di orso o di lupo e, immedesimandosi nell’animale, diventavano insensibili al dolore e privi di ogni freno inibitore.
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Sarà dedicato alla monetazione tarantina e a quella degli Ostrogoti e dei Longobardi il IV Congresso Nazionale di Numismatica che si terrà a Bari il 16 e 17 novembre 2012.
Organizzato dal Dipartimento di Studi Classici e Cristiani dell’ateneo barese, in collaborazione con la Società di Storia Patria per la Puglia e il Circolo Numismatico Pugliese, il congresso presenta un programma ricco, articolato in sei sezioni: le prime due, quelle di venerdì 16, dedicate alla Monetazione di Taranto, con interventi che affronteranno l’argomento sia dal punto di vista storico e numismatico, sia da quello della tutela. La giornata di sabato 17, invece, interamente dedicata a Le Monete degli Ostrogoti e Longobardi in Italia, si aprirà con la consegna del premio Maestro di Numismatica a Ermanno Arslan, che sarà presente anche in veste di relatore con un intervento incentrato sulla monetazione gota e longobarda in Italia.
Sede: Auditorium A. Quacquarelli, strada Torretta, Città Vecchia, Bari.
Per informazioni: Agorà, via Camillo Rosalba, 41/a, 70124, Bari, info@organizzazioneagora.it