A Roma il 29 e 30 settembre si terrà il convegno “5th Simone Assemani Symposium on Islamic Coinage”, convegno sulle monete islamiche, che si terrà il 29 settembre p.v. presso il Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle Terme e il 30 settembre p.v. presso l’Università di Roma “Sapienza” – Istituto Italiano di Studi Orientali.
Il pomeriggio del 29 settembre (18:00-19:30) sarà dedicato al progetto editoriale del patrimonio numismatico nazionale, attivato dal Bollettino di Numismatica di concerto con il Medagliere MNR, nell’ambito del quale è stato prodotto il BdN online – Materiali 35 dedicato alle monete arabe della Collezione di Vittorio Emanuele III di Savoia, che verrà presentato nella stessa occasione.
In allegato il programma completo.
Durante il regno che vedeva associati al trono Leone III l’lsaurico e suo figlio Costantino V (720- 741) venne introdotto nell’impero bizantino il nuovo miliaresion d’argento.
Questa moneta larga e sottile, non scifata. per l’aspetto d’insieme e per il caratteristico triplice cerchio del bordo, riprendeva l”aspetto de l dirhem d’argento coniato sulla fine de l VII sec. dal califfo Abd al-Malik della dinastia degli omayyadi, c continuato ancora agli inizi del secolo VIII.
Su questa moneta araba d’ argento (adattata al peso e al modulo ritagliando il bordo), fino al regno di Michele III (842-867), è spesso riconiato il miliaresion , in special modo al tempo di Costantino VI (780 – 797 ).
Articolo completo in formato PDF richiesto da un ns. lettore, Panorama Numismatico nr.142/giugno 2000
Con questo nuovo volume prosegue il progetto di revisione della numismatica siciliana medievale, portato avanti da Alberto D’Andrea in collaborazione prima con Gaetano Faranda ed Elena Vichi (Le monete siciliane dai Bizantini agli Arabi), adesso con Christian Andreani e Domenico Faranda. Questa volta il periodo preso in esame va dall’arrivo dei normanni in Sicilia alla caduta della dominazione angioina (secoli XI-XIII).
L’opera si avvale della prefazione di Mario Maugeri, collezionista e studioso di monete siciliane, noto al grande pubblico numismatico per i suoi numerosi articoli, nonché per il volume Le monete degli Aragonesi in Sicilia.
In apertura troviamo un capitolo introduttivo in cui vengono spiegati nel dettaglio i titoli arabi usati dai regnanti normanni. Nella seconda parte viene inoltre fornito l’elenco delle legende greche e latine usate sulle monete, con relativa traduzione; la trattazione delle legende cufiche e nashki è invece rimandata direttamente alle schede delle singole monete interessate.
Scopo di questo nuovo e ponderoso volume è quello di fornire, per quanto possibile, un quadro aggiornato delle emissioni monetali – certe o probabili – effettuate in Sicilia dai Bizantini e dagli Arabi durante la loro dominazione (rispettivamente, secoli VI-X e X-XII). L’ottima iniziativa editoriale consente di avvicinare a queste monetazioni, troppo spesso trattate da testi divenuti ormai, oltre che datati, anche costosi ed introvabili, una cerchia più ampia di collezionisti ed appassionati, i quali possono disporre di uno strumento pratico ed attuale ad un costo contenuto.
L’opera, introdotta da una prefazione di Vincenzo Tarascio (noto studioso di monetazione islamica, già autore del volume Siciliae nummi cuphici, edito ad Acireale nel 1986), si apre con un capitolo in cui vengono forniti puntuali ragguagli sui metodi di datazione delle monete bizantine (con dettagliati grafici riguardanti i periodi di regno di ciascun imperatore e i relativi anni di indizione) e sulla scrittura cufica usata nelle emissioni arabe (con relativo schema dell’alfabeto cufico), oltre ad alcune note di metodo sulle trascrizioni delle legende presenti sulle monete arabe.
Le kharrūbe normanne, piccole monetine del peso teorico di 0,20 g circa, sono state illustrate per la prima volta nella metà dell’Ottocento da Domenico Spinelli. Da allora, per oltre un secolo, gli studi in materia hanno fatto pochi o nessun passo in avanti. Un rinnovato interesse per queste monete si è avuto solo negli ultimi trent’anni, prima con gli studi di Paul Balog, e in seguito con quelli di Lucia Travaini, che hanno pubblicato esemplari e prodotto riflessioni teoriche che ci consentono, oggi, di guardare queste monete con occhio profondamente diverso. La pubblicazione di alcuni ripostigli, poi, ha consentito di conoscere un gran numero di esemplari inediti e di precisare meglio la lettura di tipi poco conosciuti.
SEGUE: articolo completo in formato pdf, anteprima da Panorama Numismatico nr.268, dicembre 2011. Vista la presenza di caratteri arabi e cufici preferiamo fornire solo la versione PDF.