FU REGINA DEI VISIGOTI E IMPERATRICE, MA DI LEI, CHI NON SI OCCUPA DI NUMISMATICA, CONOSCE QUASI SOLTANTO IL MAUSOLEO.
Chi era costei? E come mai mi sono convinto a dedicarle un così lungo articolo? L’occasione è stata la copertina di un notissimo catalogo d’asta (asta n. 63 per corrispondenza di Inasta) che riporta, molto ingrandita, la fotografia di un raro solido coniato a Ravenna dalla moglie di Costanzo III. Questa moneta è riportata alla figura 1 ma, come spero di riuscire a precisare meglio più avanti, la bellissima immagine del solido di Galla non corrisponde alla descrizione e alla catalogazione che ne viene fatta nel catalogo d’asta.
Prima di passare all’esame della monetazione di Galla Placidia, ritengo più che doveroso inquadrare storicamente la figura di questa imperatrice, di solito poco ricordata se non per il suo Mausoleo di Ravenna. E le note storiche si impongono, anche se possono sembrare decisamente molto lunghe: credo, però, sia difficile comprendere la personalità di questa donna eccezionale, nel bene e nel male, senza conoscerne almeno superficialmente le vicende.
Aelia Galla Placidia era nata a Costantinopoli nel 388 o nel 392, figlia dell’imperatore Teodosio I (che regnò dal 378 al 395), e morì a Roma nel 450.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.321 – Ottobre 2016.
Nel periodo successivo alla morte di Silla emerse forte la personalità di Gneo Pompeo. Come già accennato nella precedente puntata, egli era figlio di Gneo Pompeo Strabone, uno dei migliori generali romani nella guerra sociale contro gli Italici. Nell’89 a.C., a soli 17 anni, era con il padre, allora console, alla conquista di Ascoli e dopo due anni salvò il padre da una congiura militare.
VIII Monete d’oro della Repubblica Romana – Emissione di Gneo Pompeo Magno tratto dal nr.148/gennaio 2001 di Panorama Numismatico
di Alberto Campana
Dopo la guerra annibalica, con l’unica parentesi dello statere d’oro di Tito Quinzio Flaminino, la monetazione aurea di Roma venne ripresa da Silla.
Grazie alla guerra sociale contro gli italici, Lucio Cornelio Silla aveva percorso una brillante carriera militare e politica, giungendo a diventare console per l’anno 88 a.C. La guerra sociale era ormai risolta a favore di Roma, ma all’Oriente si stava profilando una nuova pericolosa rivolta.
VI. Monete d’oro repubblica romana – Emissioni di Lucio Cornelio Silla Parte I in formato pdf, tratto dal nr.144/settembre 2000,
VII. Monete d’oro repubblica romana – Emissioni di Lucio Cornelio Silla Parte II in formato pdf, tratto dal nr.145/ottobre 2000.
Pubblichiamo la seconda parte dello studio di Alberto Campana sulle monete e la zecca siciliana di Abakainon (460-27 a.C.) come da richiesta di una nostra lettrice. La prima parte è disponibile qui.
Dopo la vittoriosa conclusione della seconda guerra punica, Roma rivolse l’attenzione verso il Mediterraneo orientale. Forte fu il desiderio di vendicarsi dell’affronto provocato dall’opportunistica alleanza di Filippo V di Macedonia con i Cartaginesi. Nel 215 a.C. dopo la grande vittoria riportata sui Romani a Canne, Annibale aveva stipulato con il re macedone un’alleanza contro Roma. Tale accordo politico-militare doveva avere notevole rilevanza strategica in quanto creava contro Roma un nuovo fronte bellico ad oriente.
V Monete d’oro della Repubblica Romana – Aureo di Tito Quinzio Flaminino in formato pdf, tratto dal nr.142/giugno 2000.