
1. Bodvoc, quarto di statere d’oro, c.25-5 AC. Nuovo tipo, mai registrata prima, 11mm, 1.27g. All’asta presso Chris Rudd, 10 Settembre 2012.
Il 16 aprile scorso è stato ritrovato nei pressi di Bristol un quarto di statere d’oro di 2000 anni fa dell’antico sovrano inglese Bodvoc. E’ stato trovato da Dennis, che ha usato il metal detector per 33 dei suoi 53 anni e può giustamente essere definita “la scoperta della vita” per la sua importanza numismatica.
Questa piccola moneta – grande non più di un’unghia e dal peso di poco più di un grammo – é importante in quanto é il primo quarto di statere attribuito a questo poco conosciuto re inglese che era il sovrano della tribù celtica dei Dobunni nell’ultima parte del primo secolo prima di Cristo. Stateri d’oro di Bodvoc sono noti da oltre quattro secoli, recensiti dall’antiquario William Camden (1551-1623) e dall’autodefinitosi arci-druido William Stukeley (1687-1765) che erroneamente le attribuirono alla regina Boudica. Questo errore fu corretto nel 1864 dal numismtico John Evans che disse: “Non esiste nessuna prova che alcuna moneta sia stata battuta da Boudica, né pare che questa abbia esercitato il potere di regina, se non come leader di una piccola rivolta”.

Fig. 1. Lo scontro fra due falangi oplitiche raffigurato sulla famosa “olpe Chigi”, un vaso da vino di maestranza corinzia risalente alla metà del VII secolo a.C., rinvenuto nel 1882 a Veio e oggi custodito al museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.
di Federico De Luca
LE ARMI E LE TECNICHE DI COMBATTIMENTO DEGLI ANTICHI GRECI RACCONTATE DALLE LORO MONETE, VERE E PROPRIE ISTANTANEE DAI CAMPI DI BATTAGLIA.
La necessità di difendersi dalle invasioni di altri popoli e la quasi perenne conflittualità fra le varie città-stato, favorita dalla conformazione geografica accidentata della penisola ellenica, spinse gli antichi greci ad affinare le armi e le tattiche dei fanti. Tra la fine dell’VIII e la metà del VII secolo a.C. si sviluppò così un nuovo modo di condurre la guerra e di organizzare l’esercito: la tecnica oplitica. I guerrieri greci cominciarono ad armarsi con un grande scudo rotondo, con lancia, spada, elmo, corazza e schinieri.

Avito Foto 1. Solido di 4,33 grammi coniato ad Arelate nel 455-456. Al diritto, DN AVITVS PERP AVG con busto diademato a desta. Al rovescio, l’imperatore con lunga croce e Vittoriola; la legenda è VICTORIA AVGGG; A R nel campo; COMOB in esergo. Cohen 5, R.I.C. 2401. Questo solido è stato venduto a 110.000 Fr.Sv. in asta NAC 38/2007. La conservazione era BB+/SPL.
di Roberto Diegi
Marcus Maecilius Flavius Eparchius Avitus (Avitus)
Iulius Valerius Maiorianus (Maiorano)
Libius Severus (Libio Severo)
Anthemius Procopius (Antemio)
Flavius Anicius Olybrius (Olibrio)
Glycerius (Glicerio)
Iulius Nepos (Giulio Nepote)
Romulus Augustus (Romolo Augustolo)
Quello che sto per trattare è, a mio avviso, il periodo più cupo e caotico di quello che era stato per secoli l’indiscusso dominatore del mondo allora conosciuto. L’Impero romano d’Occidente era ormai allo stremo: in vent’anni si sono succeduti sul trono che era stato di Roma, ben otto imperatori e già da tempo stava affermandosi un altro Impero separato, quello d’Oriente, che ben presto avrebbe spodestato l’agonizzante “cugino” d’Occidente col nome di Impero bizantino.
di Antonio Campana
I . SERIE CON SCENA DEL GIURAMENTO (CIRCA 225 A.C.)
Parte prima
Le monete d’oro di Roma del periodo repubblicano non ebbero parte stabile nel sistema monetario, almeno fino al I secolo a.C. Infatti l’economia di Roma era saldamente basata sul denarius d’argento e le emissioni in oro ebbero carattere saltuario, legate generalmente a particolari ed eccezionali circostanze storiche.
Lo scopo del presente articolo è di fornire un’aggiornata analisi numismatica della prima emissione in oro al nome di Roma.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.123/ottobre 1998 richiesto da un ns, lettore.
Da molti anni l’Akademie des Wissenschaften austriaca sta portando avanti un ambizioso progetto volto a pubblicare un corpus della monetazione imperiale romana chiamato Moneta Imperii Romani (MIR). L’uscita di questi volumi di diversi autori ed in lingua tedesca, è molto saltuaria e non ordinata cronologicamente. Ricordiamo, per esempio, l’uscita del volume su Aureliano (il MIR 47) uscito nel 1993 a cura di Robert Göbl e quello di Michael Alram su Massimino il Trace (il MIR 27) del 1989. Se non andiamo errati l’ultimo uscito dovrebbe essere stato quello di Robert Göbl del 1999 su Valeriano I, Gallieno, Regaliano, Macriano e Quieto (MIR 36, 43, 44).