Il 5 giugno 2013, Münzen & Medaillen GmbH terrà la sua trentottesima asta a Stoccarda. La vendita spazia dalle monete antiche, moderne e contemporanee fino alla letteratura numismatica.
Tra le monete greche antiche, saranno offerte all’asta anche due tetradracmi prodotti a Siracusa da due artisti fustellatori che hanno firmato il loro lavoro, Sosion ed Eumenos.
Sarà presente anche una piccola collezione di monete persiane dal 1° secolo a.C. al 2° secolo d.C, come anche una vasta gamma di monete rappresentanti le immagini più divertenti, belle ed interessanti mai prodotte dal mondo antico: da Mende, una tetradracma che colpisce con una rappresentazione di Dionisio, coppa in mano, che si lascia trasportare a casa dal suo asino dopo una bevuta apparentemente intensa; da Paeonia, una tetradracma raffigurante Eracle mentre combatte atleticamente bloccando a terra un leone sofferente con il braccio sinistro e colpendolo con il destro; da Cnosso arriva, invece, una moneta bronzea con il famoso labirinto; e da Barke, in nord Africa, una tetradracma con una immagine della pianta Silphion, apprezzata nei tempi antichi per le sue qualità medicinali, ma da lungo tempo estinta.
Il lotti principali dell’asta sono composti da una selezione di monete celtiche. Queste provengono da quasi tutto il territorio occupato dai celti, ovvero da Gran Bretagna, Spagna, Belgio e Francia, attraverso la Renania e la Germania meridionale verso le regioni celtiche orientali lungo il Danubio – più di 100 monete celtiche che saranno offerte in asta.
L’ANTICA FESTA NATA PER CHIEDERE LA PROTEZIONE DIVINA SUL POPOLO ROMANO E DIVENUTA OCCASIONE PER CELEBRARE L’IMPERATORE E LA SUA DINASTIA, FU RAPPRESENTATA SULLE MONETE DI DOMIZIANO CON DOVIZIA DI PARTICOLARI.
di Gabriele Lepri
Un succinto riferimento di Svetonio e un breve accenno di Tacito costituiscono le uniche notizie presenti nelle fonti letterarie sulla celebrazione dei Ludi Saeculares di Domiziano. Ben tre ludi si erano susseguiti in soli centocinque anni: quelli di Augusto nel 17 a.C., di Claudio nel 47 a.C. e, infine, quelli di Domiziano celebrati nell’88 d.C. L’antica festa, che richiamava la protezione degli dei sul popolo romano all’inizio di una nuova generazione, era diventata un evento piuttosto comune dal momento in cui Augusto l’aveva riorganizzata, facendone un elemento di celebrazione dell’imperatore e della dinastia regnante.
Dei Ludi Saeculares di Domiziano possediamo una documentazione unica nel suo genere rappresentata da diverse tipologie iconografiche nelle quali sono rappresentate i momenti salienti della celebrazione e che in seguito cercherò di spiegare.
Un altro elemento importante per la comprensione delle varie tappe della cerimonia è rappresentata dai resoconti epigrafici incisi su una colonna di marmo collocata nei pressi del Tarentum, pertinenti ai ludi di Augusto e Settimio Severo, e dalla dettagliata descrizione dei tre giorni di festa riportata da Zosimo: questi importanti elementi suggeriscono che la riforma della cerimonia in età augustea costituì il modello seguito nelle linee generali delle celebrazioni successive.
Con i dati in nostro possesso si possono tracciare con buona approssimazione tempi e luoghi della cerimonia. Negli ultimi giorni di maggio i quindicemviri e l’imperatore erano impegnati nella distribuzione ai cittadini di materiale per fumigazioni e nella raccolta di offerte per cereali. I Ludi Saeculares veri e propri prendevano avvio la notte del 1 giugno, con il sacrificio di nove pecore e nove capre alle Moire, seguito nelle due notti successive da quello delle Ilizie con l’offerta di popanae, libum e pthoes e alla Terra Mater che gli veniva sacrificata una scrofa gravida. I sacrifici diurni erano rivolti a Giove Ottimo Massimo e Giunone Regina sul Campidoglio rispettivamente il 1 e il 2 giugno ai quali venivano sacrificati tori e vacche; gli altri sacrifici diurni erano rivolti ad Apollo e Diana sul Palatino il 3 giugno con l’offerta di popanae, libum e pthoes. Le tre notti, poco prima dell’alba, 110 matrone celebravano i sellisternia sul Campidoglio in onore di Giunone e Diana, mentre subito dopo la fine dei sacrifici notturni una scena sprovvista di posti a sedere era destinata ad accogliere delle rappresentazioni teatrali che proseguivano ininterrottamente per i tre giorni e le due notti successive. A questi spettacoli si aggiungevano il 1 giugno i ludi scenici in un teatro ligneo costruito per l’occasione sulle rive del Tevere. Il 2 giugno, dopo il sacrificio dei quindicemviri a Giunone, le 110 matrone celebravano una supplicatio alla dea, mentre il 3 giugno i sacrifici ad Apollo e Diana erano seguiti da una processione di 27 bambini e 27 bambine che procedevano dal Palatino al Campidoglio, cantando l’inno secolare. I ludi si concludevano il 3 giugno con giochi circensi, probabilmente tenuti nel Trigarium, mentre nei giorni successivi prendevano avvio i ludi honorarii, costituiti da rappresentazioni teatrali e seguiti da gare nel circo. (altro…)
Presentiamo in questo articolo le Aste 10 e 11 di Sincona AG: le due aste si svolgeranno a Zurigo dal 27 al 29 maggio e comprendono 3.520 lotti con una stima totale di circa 4,1 milioni di franchi svizzeri. L’evento si svolgerà presso l’Hotel Savoy Baur en Ville, post-Strasse 12.
Asta 10, 401 lotti di monete antiche. Nelle monete greche sono presenti un gran numero di monete d’oro ed emissioni in elettro (ad esempio i lotti 31, 33, 34, 35, 38, 39, 40, 113-179). Particolarmente degni di nota sono due decadracme di Siracusa (lotti 29, 30) e la title track, uno statere d’oro di Panticapeo (lotto 88). Una decina di lotti é dedicata al Regno Tolemaico (lotti 195-206). Tra gli aurei presenti menzioniamo una serie di aurei di Nerone (lotti 245-255), e altri aurei in ottima stato di conservazione (lotti 269, 270, 272, 273, 280). L’asta 10 è completata da una serie di denari insolitamente ben conservati i (lotti 275-306).
di A. Campana
Gli esemplari più pesanti di questa nuova serie presentano pesi assai vicini al piede trientale mentre quelli più leggeri sembrano emessi su un piede quadrantale ridotto. Di conseguenza la serie ha subito al suo interno una riduzione, dal trientale al quadrantale, arrestandosi in prossimità della riduzione sestantale.
A Tuder quindi si verificò il fenomeno accaduto a Luceria. Anche questa città apula, sede di un importante distaccamento militare romano, dapprima emise una serie librale completa dei suoi nominali, che fu successivamente ripetuta con gli stessi tipi su un piede quadrantale, preceduta da una breve ed incompleta serie trientale.
Se Luceria, pressata dalla necessitò di rifornire le truppe romane e alleate nella campagna apita contro Annibale, continuò la sua monetazione, coniando monete con riduzione sestantaria e unciale, Tuder cessò di emettere propria moneta quando a Roma fu introdotto il denario assieme alla riduzione bronzea sestantaria.
Esistono buone prove che la riduzione treniale-quadrantale della libbra osco-latina risale alle prime fasi della guerra annibalica, al 217-215 a.C.
Anche per la serie leggere di Tuder non sono disponibili dati archeologici.
Per completare la panoramica sulle monete di Tuder riporto qui i disegni di due fusi riconosciuti falsi da Haeberlin.
Segue articolo (Parte II) in formato PDF tratto da Panorama Numismatico n.65/Giugno 1993

OBOLO italico. Fronte/testa di giovane vista di profilo Retro/Interessante immagine di scrofa che allatta tre porcellini
di A. Campana
UBICAZIONE E CENNI STORICI
Tuder (in umbro Tutere, forse da tular = confine o limite, un termine attestato nelle Tavole di Gubbio) era situata sulla cima di un colle, dove ora sorge Todi, presso la linea di confine tra il territorio occupato dagli Umbri e quello in possesso degli Etruschi, non lontano dal Tevere.
Il centro era abitato fin dal Neolitico e non appare chiaro se fu un avamposto etrusco nel paese degli Umbri ovvero un baluardo umbro contro gli Etruschi. In ogni caso, per la sua posizione geografica e per la facilità di scambi tra le due rive del Tevere, Tuder non si sottrasse ad influssi culturali etruschi, bene documentati da reperti archeologici provenienti dalle necropoli rinvenute nelle pendici meridionali del colle, in località Peschiera, databili al periodo V – III secolo a.C. Alcuni reperti documentano anche sporadici influssi gallici.
Si conoscono pochissime notizie storiche e tutte di epoca romana. Bene collegata a Bettona ed Amelia dalla via Amerina e situata in prossimità della via Flaminia, già nel III secolo a.C. fu avviato il processo di romanizzazione, fino a divenirne un centro fedele a Roma. Nel corso della Guerra Sociale, nonostante le numerose e gravi defezioni fra gli Etruschi e gli Umbri, Tuder mantenne la fedeltà a Roma e nell’89 a.C. fu la prima città alleata ad essere premiata dal Senato con la cittadinanza romana ed affiliata alla tribù Clustumina. Nella guerra civile sillana parteggiò per i democratici e fu presa da Crasso.
In età triumvirale vi fu dedotta una colonia di soldati della 41ª legione: la città prese il nome di Colonia Iulia Fida Tuder.
I monumenti antichi che attualmente sopravvivono a Todi sono tutti di epoca romana.
MONETAZIONE
Tuder emise complessivamente tre serie di bronzo, una coniata e due fuse. Come ha evidenziato Tony Hackens, è difficile stabilire un soddisfacente raccordo tra le emissioni coniate e quelle fuse. Pur in assenza di obiettivi dati forniti da ripostigli e rinvenimenti durante scavi archeologici, ritengo che le emissioni più antiche di Tuder siano quelle coniate, sebbene la maggior parte degli autori moderni propensa per una datazione più tardiva, posteriore alla monetazione fusa:
I Periodo: 268-250 a.C. (serie coniata)
II Periodo: 240-225 a.C. (serie fusa librale)
III Periodo: 217-215 a.C. (serie fusa trientale-quadrantale)
Segue articolo (parte I) in formato PDF tratto da Panorama Numismatico n.64/maggio 93