PAGINE DI STORIA DEL MESSICO ATTRAVERSO LE EMISSIONI MONETARIE.
Il Messico vanta un primato che pensiamo nessun paese potrà mai eguagliare, quello di aver giustiziato due imperatori a 43 anni di distanza l’uno dall’altro, il primo nel 1824, il secondo nel 1867.
Il caso certo più noto di imperatore messo a morte è quello dello zar Nicola II di Russia ucciso insieme a tutta la sua famiglia a Ekaterinburg il 16 luglio del 1918 dai bolscevichi. Altri non ce ne vengono alla mente. Dei due imperatori messicani fucilati, il più noto è certamente il secondo, Massimiliano d’Asburgo, fratello minore dell’imperatore Francesco Giuseppe, cui il Carducci dedicò una famosa ode, mentre Augustin de Iturbide viene citato al più in qualche riga, se non semplicemente in una nota a piè di pagina, sui manuali liceali di storia. Può capitare così che qualcuno si imbatta in una moneta messicana con una testa nuda di profilo circondata dalla scritta “AUGUSTINUS DEI PROVIDENTIA”, senza sapere chi sia il personaggio effigiato. Sebbene abbia regnato per due anni soltanto, questo sovrano emise una serie completa di monete in rame, argento e oro la cui quantità non è nota, ma probabilmente ammonta in tutto a qualche milione di pezzi.
Tra le monete proposte nelle varie aste si possono trovare pezzi particolari e insoliti. Recentemente mi è capitato di vedere un peso messicano 1966 contromarcato con simboli pontifici (Ex asta Artemide 18 E, lotto 530), inserito nelle monete e medaglie di zecche italiane, che ha subito attratto la mia curiosità. La sovrastampa, al centro del dritto, è costituita da un tondello con il gonfalone papale e le chiavi decussate di san Pietro, attorno l’iscrizione POPE JOHN PAUL II VISITS MEXICO · JAN. 26-31. 1979 ·. Al rovescio è raffigurato Josè Maria Morelos y Pavón (1765-1815); ovviamente l’immagine è deformata a causa della contromarca applicata sull’altro lato. Morelos fu un sacerdote liberale al servizio degli emarginati, degli indiani indigeni, che comandò, dopo la morte di Miguel Hidalgo y Costilla, il movimento indipendentista del Messico fino a quando, fatto prigioniero, venne processato e fucilato dall’esercito spagnolo.
ANCHE ALLA PROFEZIA DEL CALENDARIO MAYA E ALLA PIETRA DEL SOLE SONO STATE DEDICATE ALCUNE MONETE
Non poteva essere altrimenti, anche la presunta profezia catastrofica del calendario Maya è diventata una moneta. La Repubblica delle Isole Figi ha infatti emesso una moneta ovale in argento, datata 2012 e del valore facciale 10 dollari, con un peso di 20 grammi (tiratura 1.000 esemplari) per commemorare la data della fine del mondo, il 21 dicembre 2012. Difficile immaginare a scopo celebrativo cosa ci sarebbe poi da festeggiare, forse è più corretto pensare a scopo scaramantico. La profetica moneta presenta, su entrambi i lati, un inserto di vetro colorato che raffigura la Terra vista dallo spazio nel momento in cui essa viene distrutta; si intravedono sul bordo del pianeta enormi lingue di fuoco, nel complesso il pezzo è abbastanza piacevole. Al dritto, l’effige della regina Elisabetta II, dall’altro lato è rappresentata una parte della Piedra del Sol (pietra del sole), enorme monolite azteco conservato al Museo nazionale di antropologia, a Città del Messico, conosciuto anche con il nome di pietra di Tenochtitlan. Questo reperto venne ritrovato nel 1790 presso il lato meridionale della piazza principale di Città del Messico, ha forma circolare, misura 3,60 metri di diametro e pesa circa 25 tonnellate. Anche il Belize ha annunciato l’emissione di due monete per ricordare la mitica data della fine del mondo, il pezzo da 10 dollari in argento, 28,28 grammi di peso (tiratura 1.000 esemplari) e il pezzo da 250 dollari in oro, 15,976 grammi (tiratura 500 esemplari). Entrambe le monete presentano lo stesso disegno. Al dritto sono raffigurati gli Eroi Gemelli seduti, uno di fronte all’altro, in mezzo, i glifi che rappresentano la data Maya della fine del mondo; i disegni sono tratti dal vaso Hokeb Ha. I Gemelli sono i protagonisti del mito cosmogonico Maya che narra la sconfitta degli dei dell’inframondo, dominatori della terra che, in questo modo, diventò adatta per gli uomini. Si chiamano Hunahpu’ e Xb’alanque’ e sono i figli del dio Mais. Al rovescio è raffigurata la testa scolpita in giada che rappresenta Kinich Ahau, il dio sole, una tra le più importanti divinità Maya.