LA LAVORAZIONE DEL TABACCO VENNE INTRAPRESA A ROMA ALLA METÀ DEL XVIII SECOLO. VARIE FURONO LE MANIFATTURE PAPALI. NEL 1863 PAPA PIO IX NE INAUGURÒ LA SEDE STABILE A TRASTEVERE, EVENTO RICORDATO IN UNA MEDAGLIA.
di Fabio Robotti
L’uso del tabacco venne introdotto nella Roma pontificia dal cardinale Prospero Publicola de Santa Croce (1514-1589) che, in qualità di Nunzio Apostolico in Portogallo, ebbe l’occasione di incontrare, alla corte di re Sebastiano I, l’accademico di Francia Jean Nicot (1530-1600) e di sperimentare il fiuto del tabacco. Il celebre erudito francese, che in quel periodo ricopriva l’incarico di ambasciatore aveva, infatti, impiantato una coltivazione di tabacco nei giardini reali di Lisbona.
L’uso del tabacco si diffuse rapidamente a larghe fasce della società poiché era diffusa la credenza che la sua assunzione, fiutandolo ovvero fumandolo in pipa, giovasse alla salute per le sue virtù medicali.
Segue: LA MANIFATTURA DEL TABACCO NELLA ROMA PONTIFICIA, articolo completo in formato pdf, tratto da Panorama Numismatico nr.318 – Giugno 2016
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA INCISA NEL 1598 DALLO SCULTORE MARCHIGIANO ANTONIO CASONI, È L’UNICA TESTIMONIANZA ICONOGRAFICA DELLA CAMPAGNA PAPALE CONTRO L’ESTENSE.
A memoria della spedizione militare contro Cesare d’Este per la recuperatione di Ferrara alla Santa Sede
Anni or sono, dopo alcuni mesi di ricerche, pubblicai uno studio sulle medaglie papali legate alla devoluzione del Ducato di Ferrara allo Stato pontificio, conseguente all’interruzione della linea dinastica diretta della famiglia d’Este, in quanto Alfonso II morì senza lasciare figli legittimi e designando erede il cugino Cesare d’Este, del ramo di Montecchio, successione ritenuta illegittima dal pontefice Clemente VIII. Come noto, Cesare d’Este tentò comunque di mantenere il Ducato di Ferrara ma di fronte alla scomunica papale e alla presenza dell’esercito papalino schierato a Faenza, decise di rinunciare. Gli Estensi rimasero così titolari del solo Ducato di Modena e Reggio, scegliendo Modena come nuova capitale dello Stato.
Dopo la pubblicazione della predetta opera ho ampliato il campo d’indagine ad ogni altra medaglia che facesse riferimento all’evento. Questo mi ha portato ad interessarmi della medaglia oggetto del presente intervento, dedicata ad uno dei principali protagonisti della devoluzione, il cardinale Pietro Aldobrandini.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.303 – Febbraio 2015 – numero esaurito.
NEL CORSO DELLA SEDE VACANTE DEL 1914, A CONIARE MEDAGLIE FURONO IL CAMERLENGO FRANCESCO SALESIO DELLA VOLPE E IL MARESCIALLO DEL CONCLAVE MARIO II CHIGI ALBANI DELLA ROVERE.
Nell’anno 2014 è ricorso il centesimo anniversario del conclave che portò al Soglio papale Benedetto XV (Giacomo Paolo Giovanni Battista Della Chiesa, 1914-1922).
L’estate del 1914 vide il rapido susseguirsi di drammatici avvenimenti. Il 26 giugno venne assassinato, per mano dell’organizzazione irredentista balcanica Giovane Bosnia, l’arciduca Francesco Ferdinando Carlo Luigi Giuseppe d’Austria-Este (1863-1914), Ispettore generale di tutte le forze armate dell’Austria-Ungheria e designato alla successione al trono dell’Impero. Il 28 luglio l’Austria dichiarò guerra alla Serbia e il 20 agosto, mentre le truppe tedesche, scese in campo a fianco dell’Austria-Ungheria (3 agosto), entravano a Bruxelles, la capitale del Belgio che avevano proditoriamente invaso (4 agosto) nonostante si fosse dichiarato Stato neutrale, morì papa San Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, 1903-1914), stroncato da un attacco di polmonite acuta.
Segue: articolo completo tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).
Nell’asta numismatica che Bolaffi ha tenuto il 5 e 6 giugno scorsi è stata posta in vendita, per la prima volta, la medaglia “sbagliata” coniata nell’autunno 2013 dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per il primo anno di pontificato di Papa Francesco, la cui estrema rarità è dovuta a un refuso grossolano nell’incisione del rovescio che ha costretto il Vaticano a ritirarla dal commercio a pochi giorni dall’emissione. Secondo quanto comunicato dalla sala stampa vaticana, complessivamente ne sono stati venduti solo quattro esemplari.
La medaglia, coniata in circa 6.000 pezzi, in oro, argento e bronzo, con un diametro di 44 millimetri, è opera dell’artista Mariangela Crisciotti.
La medaglia per il primo anno di pontificato di Papa Francesco é stata ritirata dopo appena due giorni a causa di un errore. Pare che delle 6.000 coniate ne siano state vendute solo 4. I fortunati collezionisti vedranno il valore della medaglia salire vertiginosamente… L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che conia le monete e le medaglie per lo stato del Vaticano, ha infatti emesso questa medaglia senza notare che la dicitura al rovescio era errata: al posto di una J in JESUS hanno inserito una L. Il refuso ha così rovinato una delle citazioni preferite di Papa Bergoglio: “VIDIT ERGO JESUS PUBLICANUM ET QUIA MISERANDO ATQUE ELIGENDO VIDIT, AIT ILLI SEQUERE ME”, citazione tratta dalle omelie di San Beda il Venerabile.
Foto da repubblica.it