Moneta senza indicazione del valore, 1792, Ercole e Piramide, fratell Monneron (ex asta WAG 61).
di Gianni Graziosi
La rivoluzione francese segnò una profonda svolta nella storia europea, sia in ambito politico, sociale, istituzionale che in campo economico. A causa della carenza di metallo monetabile lo stato, per cercare di contrastare la disastrosa condizione finanziaria, il disordine e l’incertezza in cui si trovava la Francia, si vide costretto a emettere moneta cartacea di valore puramente fiduciario. In questo modo videro la luce gli assignats (novembre 1789) e i billletes de confiance, emessi da diverse autorità come Distretti, Casse Municipali, Casse Patriottiche, in un numero incredibile di pezzi. Si valuta che di soli assignats, di importi differenti, ne vennero stampati per un valore di circa 45 miliardi di franchi, una cifra smisurata per l’epoca. Si può facilmente calcolare che, se fosse stato possibile convertire l’intero valore in oro, sarebbero occorse oltre tredicimila tonnellate di fino; un louis d’or de 24 livres datato 1793 (Convention nationale) conteneva 7,0028 g di metallo prezioso. Il numero degli assignats aumenta notevolmente se si tiene anche conto della grande quantità di falsi stampati sia dai sostenitori della monarchia che dagli inglesi i quali, ovviamente, erano fortemente ostili alla rivoluzione. Il declino degli assegnati iniziò pochi mesi dopo la loro prima emissione a causa sia dell’incertezza sul valore che delle continue emissioni. Alla fine caduti nel discredito generale, con il loro valore duemila volte inferiore a quello iniziale, erano diventati solamente carta straccia da mandare al macero.
Scarica l’articolo completo in formato PDF – MÈDAILLES DE CONFIANCE – tratto da Panorama Numismatico nr.339 – Maggio 2018