Il danaro è da millenni indispensabile per tutte le attività economiche e i tentativi di farne a meno si sono risolti in tragedia. Nelle comuni popolari di Mao Tsedong le banconote, soppiantate dai buoni merce, inevitabilmente risorgono e oggi in Cina a nessuno salta in mente di abolire il danaro. Il sanguinoso esperimento anticapitalista di Pol Pot.
di Corrado Marino
Dalle teorie dei primi filosofi socialisti ai tragici regimi di Mao e Pol Pot
La moneta, come si legge nei manuali di storia economica, intesa come mezzo di pagamento, forma di risparmio e misura del valore delle cose e del lavoro, nacque presumibilmente verso la fine del II millennio a.C. Per questi scopi i nostri antenati usarono barrette metalliche, pelli di animali, conchiglie, sale e altro ancora, tutte cose in grado di non deteriorarsi facilmente e di essere conservate per un tempo più o meno lungo. Quelle che noi conosciamo come “monete”, cioè tondini di metallo, primo tra tutti l’oro, con simboli o figure, ebbero la loro origine verso la fine del VII secolo a.C. sulle coste occidentali dell’Asia Minore dove i greci avevano creato delle colonie1 che commerciavano attivamente con le polis della madrepatria, con i Fenici e lungo tutte le coste del Mediterraneo, e già nel V sec. a.C. grandi maestri della scultura quali Cimmone ed Eveneto crearono coniazioni di insuperata bellezza, che compaiono oggi nei musei e nelle collezioni di pochi fortunati.
Scarica l’articolo completo in formato PDF Si può bandire la moneta?, articolo tratto da Panorama Numismatico nr.338, aprile 2018