di Lorenzo Bellesia
PRESENTIAMO DUE MONETE PROBABILMENTE INEDITE. LA PRIMA DI LUCCA PRESENTA DUE ARMETTE INVECE DI UNA SOLA, LA SECONDA DI MILANO CON UNA VARIETA’ AL ROVESCIO CHE FORSE NE ATTESTA LA CONIAZIONE IN UN MOMENTO DI PASSAGGIO DA UNA VARIETA’ AD UN’ALTRA.
Un amico mi ha cortesemente mostrato due interessanti monete.
ANCHE I FALSI FANNO PARTE DELLA NUMISMATICA. TRA DI LORO LE COSIDDETTE PATACCHE CON LA SCROFA HANNO UN RUOLO DAVVERO PARTICOLARE PERCHE’ ANCORA OGGI NON DI RADO SPUNTANO DAI CASSETTI DEI RICORDI.
Già il titolo di questo articolo potrebbe essere frainteso. E’ infatti ovvio che se si è già certi che si tratti di una patacca non si capirebbe il motivo per cui si perda tempo a scriverne un articolo. Eppure questa non è solo un falso, cioè una banale copia per ingannare i collezionisti, è proprio una invenzione di sana pianta ed è diventata, credo, la regina delle patacche non solo perché è la più comune ma anche perché ha dato origine ad una serie di copie e pure a, diciamo così, divagazioni sul tema. Essendo quindi una invenzione ed essendo anche piuttosto comune credo che possa meritare un’indagine.
Con la fusione della Repubblica Cispadana, formata dalle città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, e della Repubblica Transpadana, corrispondente all’ex Lombardia austriaca, venne costituita, dopo la firma del trattato di Tolentino del 19 febbraio 1797, la Repubblica Cisalpina. Nel 1799, dopo la conquista austriaca, fu soppressa per essere però ricostituita dopo la battaglia di Marengo del 14 giugno 1800.
Durante la Repubblica Cisalpina furono battute soltanto due monete in argento tra il 1800 ed il 1801, più precisamente, come indicato nelle monete stesse, negli anni VIII e IX della Repubblica Francese.
Entrambe presentano alcune leggere varianti che fino ad ora non sono state
segnalate, credo, nella letteratura specializzata e che non devono essere trascurate in quanto furono prodotte in un periodo nel quale la produzione meccanica delle monete consentiva una precisa riproduzione dei coni, evitando tutta le varianti che nascevano quando i coni erano formati manualmente ed in modo talvolta trascurato.
Segue: articolo completo in formato pdf, richiesto da un ns. lettore, da Panorama Numismatico nr.106/marzo 1997
di Lorenzo Bellesia
VENGONO PUBBLICATE ALCUNE VARIANTI DI MONETE COMASCHE AD AGGIORNARE UN RECENTISSIMO LIBRO SULL’ARGOMENTO (nella foto a sinistra il libro Le monete di Como)
Grazie alla cortesia di un collezionista posso fare una integrazione alla recente ricerca sulla zecca di Como1: si tratta di tre denari terzoli2, due dei quali inediti ed uno già pubblicato nel CNI ma di cui non ero riuscito a presentarne la fotografia e di un pegione di Franchino II Rusca.
di Bernardino Mirra
Quando viene pubblicata una monografia su di una singola zecca è sempre un momento importante per la numismatica, e ciò non vale soltanto per gli studiosi e per i collezionisti di quell’officina monetaria. Quando poi l’oggetto della nuova opera è una zecca che finora non aveva mai avuto uno studio monografico, allora l’occasione è particolarmente ghiotta e rilevante.