Giovanni Pico fu una delle più importanti figure culturali dell’Italia di fine Quattrocento. Nato a Mirandola nel 1463, figlio di Gianfrancesco feudatario del luogo, ben presto si distinse per la sua intelligenza e per la vastità della sua erudizione. Nel 1484 giunse nella Firenze di Lorenzo de’ Medici dove incontrò altre eminenti personalità della cultura e dell’arte dell’epoca. In quella atmosfera estremamente feconda per la straordinaria presenza, nello stesso momento e nello stesso luogo, di personalità che in tante discipline cambiarono il modo di pensare e di concepire l’arte e la vita, Giovanni Pico seppe distinguersi diffondendo la sua fama di filosofo e teologo ben oltre i confini della Repubblica fiorentina. Non a caso proprio in quegli anni si stava affermando una nuova espressione artistica, la medaglia, un oggetto che per le sue dimensioni e caratteristiche poteva raggiungere ed essere alla portata di molte più persone rispetto alle consuete espressioni artistiche quali le statue o i quadri. La medaglia, infatti, era un oggetto facilmente replicabile, di basso costo e di dimensioni contenute ma, allo stesso tempo, un artista di valore riusciva a creare autentici capolavori.
Oggi seguire tutte le emissioni in euro è praticamente impossibile tanti sono i paesi emittenti e tanti i valori prodotti sia per la normale circolazione sia per i collezionisti. Nel corso del tempo però si è sempre più affermato il collezionismo in particolare di un solo valore, quello da 2 euro.
Questo valore ha diversi vantaggi: è comune a tutti gli stati, ha un valore facciale modesto, è attraente per essere bicolore e per avere un modulo abbastanza grande. Soprattutto, è stato utilizzato, pur mantenendo sempre inalterato il diritto con il valore e la cartina dell’Europa, per emissioni commemorative, quindi ve ne sono di molte tipologie e la sua produzione continuerà in futuro. Per la precisione, fu nel 2004 che la Grecia emise il primo pezzo commemorativo da 2 euro. L’occasione era data dai giochi olimpici organizzati appunto ad Atene. Dal 2004 è stato un crescendo per quantità e varietà e praticamente ogni stato ha fornito il suo valido contributo dando vita, come si è detto, ad una collezione aperta, interessante, bella e, cosa affatto non trascurabile, poco impegnativa dal punto di vista economico.
Dopo anni di costanti aumenti il mercato ha confernmato la tendenza degli ultimi tre anni, ossia un generale assestamento delle quotazioni relative a tutta la monetazione italiana, fatta eccezione per il FDC di alcune tipologie e per alcune monetazioni che continuano a mantenere il medesimo apprezzamento degli anni passati. In sostanza, i ridimensionamenti delle valutazioni apportati in questa edizione del catalogo erano oramai improcrastinabili e del tutto giustificati dal reale andamento del mercato, così come si è ripetutamente confermato in questi ultimissimi anni.» Così scrive Fabio Gigante nella sua prefazione alla 25esima edizione del catalogo che porta il suo nome e, in effetti, le sue valutazioni rispettano un carattere sicuramente prudenziale, non entusiastico ma neppure indice di un mercato in flessione. Per non poche monete si notano, tra l’altro, conservazioni in cui non sono indicate le quotazioni. Per queste ultime è opinione dell’autore che quella particolare qualità e quel millesimo siano praticamente introvabili per cui si è rinunciato a fornirne una valutazione.
Procede senza posa il lavoro di miglioramento ed affinamento del catalogo di Eupremio Montenegro di cui ora presentiamo la 32esima edizione. Da tempo, infatti, l’autore sta sostituendo tutte le vecchie fotografie in bianco e nero con quelle a colori dando vita ad un catalogo davvero corposo visto che inizia dalla monetazione di Vittorio Amedeo II di Savoia del Settecento e si conclude con la monetazione in euro dell’area italiana (comprese quindi anche la Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino) comprendendo anche le medaglie papali annuali da Pio VI all’attuale papa Francesco. In questa edizione abbiamo notato che la monetazione del Regno di Napoli inizia da Carlo II (1665-1700) e prosegue quindi per tutto il Settecento e tutto l’Ottocento fino all’Unità d’Italia. La monetazione siciliana invece inizia con Vittorio Amedeo I (1713-1720). La monetazione dello Stato pontificio viene fatta iniziare con la prima Repubblica romana.
E’ appena uscito la nuova edizione di una classico della numismatica, Gold Coins of the World di Arthur L. Friedberg & Ira S. Friedberg, basato sull’opera originale di Robert Friedberg. In attesa di una recensione riportiamo qui sotto le caratteristiche evidenziate dall’editore e vi segnaliamo che il volume è in vendita sullo shop di Nomisma a 77 euro + spese di spedizione.
9a EDIZIONE – gennaio 2017
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- il riferimento mondiale per le monete d’oro
- nuova edizione revisionata ed ampliata
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